Salta il menu
Borghi
Abruzzo

3 borghi montani nascosti da scoprire in Abruzzo

Scopri i segreti di Capestrano, Navelli e Ofena tra storia, natura e cucina abruzzese.

5 minuti

Accanto alle cime più alte degli Appennini, tre borghi montani nascosti dell'Abruzzo interno, tra vicoli ripidi, attraversando borghi abbandonati, visitando chiese secolari e scoprendo tutto il gusto della gastronomia locale: questa è la magia dell’Abruzzo più autentico!

Capestrano: Un guerriero e molto di più

Capestrano: Un guerriero e molto di più

Lo splendido scenario che si gode dalla strada che porta a Capestrano, con la torre del Castello Piccolomini da un lato e il campanile di Santa Maria della Pace dall'altro, è in grado di catturare il visitatore ad ogni curva! 

 

Top 5 delle cose da non perdere:

  1. Il Castello Piccolomini e il Guerriero di Capestrano

  2. Degustazione degli spaghetti alla chitarra con gamberi di fiume e della trota

  3. La chiesa di San Pietro ad Oratorium

  4. Canoa sul fiume Tirino 

  5. Un'escursione a San Clemente a Casauria


Due sono i punti migliori per godere della vista di Capestrano: dal convento di San Giovanni di Capestrano, con gli ulivi in primo piano - non si deve dimenticare di entrare nella chiesa! - e dalla strada SS602, in particolare dalla curva più vicina al paese da nord.   

L’itinerario parte proprio dal Castello Piccolomini: questo si trova proprio nella piazza principale e, essendo il municipio del borgo, è sempre aperto. Alla sua porta, si viene accolti da una riproduzione del Guerriero di Capestrano (l'originale si trova al Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo di Chieti). Il Guerriero di Capestrano è una statua alta più di 2 metri di un guerriero italico del VI secolo a.C..

Non perdete l'occasione di scattarvi un selfie! 

In seguito, vi aspettano i cortili e il camminamento del castello. Il primo cortile conduce al belvedere che domina la valle del Tirino e una delle fortezze più famose d'Abruzzo: Rocca Calascio

Tra i piatti della gastronomia locale si consigliano gli Spaghetti alla chitarra, un classico in tutto l'Abruzzo, ma qui il sugo è fatto con i gamberi di fiume. Anche il pesce è tra i piatti principali: trote e gamberi di fiume del Tirino. E, naturalmente, i classici della regione come l'agnello, la scamorza al forno e lo zafferano.

Da Capestrano si prosegue il viaggio fino alla chiesa di San Pietro ad Oratorium, un gioiello romanico. I monaci benedettini vissero qui a partire dall'VIII secolo. Oggi non rimane molto del monastero, ma la sua chiesa del XII secolo, il ciborio e il maestoso affresco di Gesù rendono il viaggio di 10 minuti decisamente meritevole.

Poco più avanti c'è il punto di partenza per le escursioni in canoa da cui partire, divertendosi e allo stesso tempo bruciando le calorie del gustoso pranzo.

Dopo aver sgranchito i muscoli, si torna all'auto per percorrere poco più di 15 minuti fino all'ultima tappa imperdibile nei dintorni di Capestrano: l'abbazia di San Clemente a Casauria, risalente al IX secolo. Sulla strada per l'abbazia, una tappa va dedicata  alle rovine senza tetto della chiesa di Santa Maria di Cartiganano.

Ofena: borghi abbandonati e panorami meravigliosi

Ofena: borghi abbandonati e panorami meravigliosi

Il tema “dell’abbandono" è il forte motivo per cui si parte alla scoperta del piccolo villaggio di Ofena. Non ci si riferisce certo al suo abbandono, essendo Ofena vissuta da quasi 500 persone, ma dell'affascinante abbandono dei suoi dintorni: ben due villaggi senza anima viva e un terzo sommerso da un lago

 

Top 5 delle cose da non perdere:

  1. Passeggiata nel centro storico.

  2. La vista di Capestrano.

  3. Perdersi nei villaggi abbandonati dei suoi dintorni.

  4. Immersione in un lago con mulini a vento sommersi a Capodacqua.

  5. Visita alla fortezza più famosa d'Abruzzo: Rocca Calascio.

 

Prima di partire alla scoperta delle zone desolate si consiglia però una passeggiata nel centro storico di Ofena, fatto di stradine strette, pendii ripidi, archi e portici delle grandi case. Uno di questi archi è la cornice perfetta per la vista di Capestrano appoggiata al fianco della montagna. Impossibile non scattare una foto ricordo presso la Contrada delle Fonnere!

Dopo aver visitato la parte abitata, ci si può addentrare nelle aree abbandonate circostanti. Nei dintorni si trovano due villaggi abbandonati: Pagliare di Ofena e Borgo San Silvestro. Il primo si trova a ovest della SS602 - quella con la vista su Capestrano - mentre il secondo è a est e un po' più isolato e remoto. Le rovine di case e muri in equilibrio precario inghiottiti dalla natura sono un'esperienza che riporta alla mente la famosa Angkor in Cambogia.

Il terzo villaggio abbandonato intorno a Ofena si trova sotto il Lago di Capodacqua dal 1965. Oggi è possibile anche immergersi nel lago e vedere gli antichi edifici del villaggio… un’esperienza veramente unica! 

L'ultimo "must" nei dintorni di Ofena si trova a meno di 15 km dal paese, ma le tortuose strade di montagna rendono il viaggio bello lungo. Ci vogliono circa 45 minuti di guida tra curve e tornanti stretti per raggiungere il castello per eccellenza dell'Abruzzo, Rocca Calascio, in un borgo con il sigillo Borghi autentici d'Italia.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.