Borghi da scoprire sulla Costa dei Trabocchi in Abruzzo
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A sud di Pescara, la più grande città abruzzese, inizia uno dei tratti più suggestivi della costa adriatica: i 60 km della Costa dei Trabocchi. A darle nome e fama sono le costruzioni in legno, apparentemente delicate, che si affacciano sull'Adriatico e che D'Annunzio chiamava "ragni colossali", utilizzate dai pescatori e oggi per lo più trasformate in ristoranti. Ma non sono l'unico motivo per concedersi una pausa in questo meraviglioso lembo di costa adriatica.
San Vito Chietino e i migliori panorami della Costa dei Trabocchi
I paesaggi si godono sempre al meglio dall'alto e chi ha visitato San Vito Chietino lo sa bene. Tra i numerosi punti panoramici che offrono una splendida vista sulla Costa dei Trabocchi, non potete perdere quella che viene definita "la più bella terrazza dell'Adriatico".
Top 5 delle cose da non perdere
- La vista della Costa dei Trabocchi dal Promontorio Dannunziano.
- Passeggiata nel centro storico tra vicoli e case colorate.
- La vista dal Belvedere Guglielmo Marconi.
- Gustare un pasto a base di pesce in un trabocco.
- La Spiaggia del Turchino a Marina di San Vito.
San Vito Chietino ti conquista ancor prima di vedere le sue strade e le sue case. L’itinerario parte dal primo contatto con il paese, affacciandosi dal Promontorio Dannunziano.
Perché "dannunziano"? Perché questa zona, e in particolare la casa gialla che si vede dal belvedere, l'Eremo Dannunziano, ha ospitato lo scrittore e poeta italiano Gabriele D'Annunzio, che chiamava i trabocchi "ragni giganti". La casa cattura ma non è la protagonista del belvedere: la vista sull'Adriatico e i suoi trabocchi sono uno spettacolo da togliere il fiato!
Con l'immagine dei trabocchi ancora impressa nella mente, si può tornare all'auto per dirigersi verso il centro storico di San Vito Chietino, nella parte alta del paese.
Lì, tra le stradine, spuntano case colorate tipiche dei paesini di mare.
Vasi di fiori, tavoli e sedie in legno dipinto, scalinate, chiese... il tutto accompagnato da una tranquillità che solo il mare è in grado di trasmettere.
In fondo alla via principale del centro storico, Corso Trento e Trieste, dietro la chiesa di San Francesco, si può ammirare un magnifico affaccio sul mare. Il Belvedere Guglielmo Marconi è considerato da alcuni la terrazza più bella dell'Adriatico. Oltre al mare, si vedono anche le montagne: la Majella e il Gran Sasso d'Italia.Un panorama unico che merita di certo una foto.
Poco più di 500 metri separano il belvedere dal porto turistico, e dalla sua spiaggia. Ma poiché non è possibile scendere dalla collina, occorre percorrere un paio di chilometri per raggiungere il mare. Lì è possibile parcheggiare nuovamente l'auto per proseguire, parallelamente all'Adriatico, il tour di San Vito Chietino.
La prima cosa da fare è visitare un trabocco. Non si può andare sulla Costa dei Trabocchi senza non visitarne uno!
Dato che la maggior parte di essi sono ristoranti, si possono prendere due piccioni con una fava. Vi attendono prelibatezze uniche, tra pesce e frutti di mare, dai piatti più tradizionali a quelli più creativi. Decidete voi, ma di sicuro gli spaghetti cacio e pepe e ricci di mare vi ruberanno il cuore. Anche se non mangiate in un trabocco, a Marina di San Vito ci sono ristoranti di pesce di ogni tipo: street food compreso!
Con la pancia piena, si possono quindi visitare le rovine romane di Murata Bassa sulla costa e, passeggiando, raggiungere la spiaggia del Turchino che prende il nome dal colore azzurro delle sue acque. Una spiaggia rocciosa dove si trova il trabocco più famoso della costa, anche grazie a D'Annunzio e alla sua opera Il trionfo della morte: Trabocco Turchino.
Rocca San Giovanni: il borgo con le strade più decorate d'Abruzzo
Il centro storico di Rocca San Giovanni è bellissimo e i suoi abitanti lo sanno e lo sfruttano al meglio, decorando i suoi vicoli e trasformandoli in piccoli musei etnografici a cielo aperto tra i vasi di fiori. È il mix perfetto che ha portato Rocca San Giovanni a ottenere il sigillo di Borghi più belli d'Italia.
Top 5 delle cose da non perdere
- Passeggiare in uno dei borghi più belli d'Italia.
- Trovare l'angolo del bacio.
- Imparare la pesca tradizionale al Trabocco Punta Tufano a Vallevò.
- Fare un tuffo nella spiaggia del Cavalluccio o nella spiaggia della Foce.
- In bicicletta o a piedi lungo la Via Verde, la "greenway".
Il borgo è pieno di coloratissimi fiori, è molto curato, ed anche decorato: secchi e secchielli di metallo, attrezzi da giardinaggio, lavatoi e bacinelle, tegami, tutti disposti con gusto squisito. E non si tratta di un solo angolo del paese, ci sono molti vicoli che sembrano sale di un museo.
Il centro storico è molto piccolo, si parla di meno di 2.500 abitanti in tutto il paese, quindi è facile attraversarlo completamente fino a raggiungere i resti delle sue vecchie mura, di cui sono ancora conservati alcuni tratti. Lungo il percorso verrete sorpresi da una scritta molto particolare: l'angolo del bacio. E cos'è? L'angolo del bacio, un luogo dove, secondo il cartello, "i baci sono obbligatori". Ovviamente non ci si deve far sfuggire l'occasione.
Anche se il centro storico di Rocca San Giovanni è un po' lontano dal mare, ha anche una frazione sulla spiaggia: Vallevò. Lì, a circa 10 minuti di auto dal centro di Rocca San Giovanni, si trova il Trabocco Punta Tufano accanto il quale passa la Via verde dei Trabocchi, una pista ciclabile di 42 km che segue la costa da Ortona a Vasto. Passeggiando fino alla Spiaggia della Foce ci si può godere il rumore delle onde, seduti sui ciottoli della spiaggia rocciosa. Un po' più avanti, lungo la Via verde dei Trabocchi, una spiaggia degna di nota, la Spiaggia del Cavalluccio.
Fossacesia e Torino di Sangro, una perfetta combinazione di storia e natura
Fossacesia e Torino di Sangro si trovano l'una accanto all'altra, in prossimità della Linea Gustav durante la Seconda Guerra Mondiale. Potrete trovare infatti un cimitero militare britannico e, nelle vicinanze, a Ortona, uno canadese. Ma saranno la natura, le tradizioni e la storia locali che vi convinceranno alla visita del luogo.
Top 5 delle cose da non perdere
- Il cimitero inglese di Torino di Sangro.
- La Lecceta di Torino di Sangro, l'unica foresta costiera vetusta in Abruzzo.
- L'abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia.
- Visita a un frantoio di Fossacesia.
- Un'escursione a Roccascalegna.
Il primo contatto con Fossacesia e Torino di Sangro ricorda quel passato bellico in modo molto esplicito. Nel cimitero di guerra del fiume Sangro ci sono ben duemila tombe di soldati britannici, indiani, sudafricani e persino neozelandesi caduti nella Seconda guerra mondiale. Un luogo di riflessione, con file perfette di tombe in mezzo a una splendida cornice naturale.
In questo ambiente si trova anche un bosco molto speciale: la Riserva Naturale Regionale Lecceta di Torino di Sangro. Perché speciale? Perché è l'unica foresta primaria della costa abruzzese. Non che non ci siano altre foreste, anzi ci sono, ma sono state piantate dall'uomo: quasi tutte sono pinete di circa un secolo. La Lecceta ospita querce autoctone e la più grande concentrazione di testuggini della regione. Doverosa una passeggiata nel "parco giurassico" d'Abruzzo dove potrete ammirare antiche querce e se siete fortunati tartarughe, lupi, cinghiali e altri animali selvatici che si trovano nella riserva.
Il viaggio lungo la costa adriatica continua fino all'abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia. I monaci del monastero arrivarono a controllare tutte le terre circostanti, rendendo San Giovanni in Venere uno dei monasteri più potenti della regione durante il Medioevo. Ciò è evidente nella decorazione della chiesa, del chiostro e della cripta.
L'abbazia è circondata da ulivi: questa zona dell'Abruzzo è una regione produttrice di olio. Ci sono infatti diversi frantoi, che producono olio da varietà di olive locali come l'Intosso. Il pane con l'olio è una delle basi della dieta mediterranea e non si può perdere l'occasione di conoscere meglio il verde oro liquido abruzzese… con un gustoso assaggio.
Un altro borgo da visitare è Roccascalegna. Arrivarci sulla SS652 risulta facile, uscendo poi dalla strada principale per imboccare una strada di montagna con molte curve e pendii ripidi. Tuttavia, la silhouette della fortezza in cima alla roccia rende il viaggio indimenticabile, proprio una location da serie Game of Thrones.
Tornando a Torino di Sangro, si può salutare la Costa dei Trabocchi nel modo giusto: con uno sguardo sul mare. Vi aspettano quindi la foce del fiume Sangro e un'ultima spiaggia, la spiaggia delle Morge. La Costa dei Trabocchi si può ora salutare, ma è solo un arrivederci, il ritorno in queste zone è assolutamente dovuto!