Santa Maria De Finibus Terrae, l’Oriente d’Italia
Dove l’ultimo lembo d’Italia sconfina nel mare, sorge il Santuario di Santa Maria De Finibus Terrae.
Siamo a Santa Maria di Leuca (LE), la punta del tacco d’Italia, luogo di confine, da sempre consacrato al divino. La chiesa, che sorge sui resti di un tempio dedicato a Minerva, domina il meraviglioso capo roccioso dal quale si intravedono, all’orizzonte, le isole della Grecia, preludio di un Oriente che da qui sembra davvero vicino.
Siete pronti a guardare l’infinito?
Preparatevi, perché il santuario di Santa Maria di Leuca è un luogo dal fascino speciale: come tutti gli estremi geografici, rappresenta una soglia non solo con il mare aperto, ma con l’ignoto e l’infinito. Il capo di Leuca veniva costeggiato dalle navi dei pellegrini diretti in Terrasanta che qui abbandonavano la penisola italiana.
L’aspetto attuale del santuario risale al 1720, con la sobria facciata carparo (o pietra leccese) e i portali in bronzo realizzati in occasione del Giubileo del 2000 dallo scultore Armando Marrocco. All’ingresso, sulla destra, un masso monolitico ci ricorda che in questo luogo c’era un tempio pagano, prima che le popolazioni si convertissero al Cristianesimo già nel I secolo e costruissero una chiesa che andò distrutta in seguito all’editto di Diocleziano e alla persecuzione dei cristiani, e poi ricostruita e ancora distrutta prima dai Saraceni e poi dai Turchi, e sempre ricostruita.
L'interno è a croce latina con decorazioni barocche, come il notevole pulpito scolpito in pietra leccese e statue in cartapesta, come del resto tutte le statue nel Salento. Sull’altare maggiore il quadro della Madonna è del pittore veneziano Giacomo Palma il Giovane (1544-1628). Il santuario offre ospitalità ai pellegrini nella casa per ferie Maris Stella e nella foresteria: le stanze sono essenziali, ma la posizione è la più invidiabile di tutta la Puglia!
Il complesso sacro comprende anche il museo di arte contemporanea Vito Mele, una raccolta di sculture e tele di affermati artisti (da Vincenzo Gemito a Medardo Rosso, da Arnaldo e Giò Pomodoro a Ugo Nespolo) e autori locali.
Cosa vedere attorno a Santa Maria De Finibus Terrae
Davanti alla Basilica, oltre il grande piazzale con la colonna mariana barocca (1694), si eleva il faro di Leuca. Costruito nel 1866, è alto 47 metri dal suolo, ma visto dal mare è una colonna di oltre 100 metri, punto cospicuo di ogni imbarcazione diretta o proveniente da Oriente.
La scalinata monumentale con la cascata, spettacolo d’agosto
Nel verde della pineta del Capo di Leuca si snoda una Via Crucis monumentale, con 15 gruppi scultorei realizzati nel 2001 dall’artista leccese Antonio Miglietta. A rendere ancora più affascinante questo luogo è la Scalinata monumentale con la cascata, alta 120 metri, realizzata nel 1939 come opera celebrativa della realizzazione dell’Acquedotto pugliese: l’acqua, distribuita in tutta la regione grazie ad una delle opere pubbliche più rilevanti del primo Novecento, giunta al finis terrae, viene simbolicamente restituita al mare. L’apertura della cascata è uno spettacolo emozionante, riservato a rare occasioni: solo nel mese di agosto, la cascata viene azionata una volta alla settimana.
Le ville eclettiche di Santa Maria di Leuca
Sul lungomare si affacciano alcune belle ville in stile eclettico di fine Ottocento, le case di villeggiatura della borghesia leccese, a cui non mancò originalità e voglia di stupire: il tetto a pagoda blu cobalto è quello di villa Episcopo; le torri rosse appartengono al palazzetto neogotico Mellacqua; la cupolina a strisce gialle e rosse è dall'inconfondibile villa Meridiana; villa Mariuccia ha decorazioni in stile egizio, mentre villa Daniele è decisamente moresca.
Tutte ci riportano al tempo della scoperta dei piaceri della villeggiatura, quando però il senso del pudore imponeva alle signore di fare il bagno nelle bagnarole, vasche nascoste nei padiglioni che vedete sulla spiaggia con gli stessi colori delle ville.
Dal porto di Leuca partono le escursioni alle grotte del Capo: ricordate che quelle di levante sono da visitare con la luce del mattino, quelle di ponente al tramonto.