Panoramica
Le Mura di Bergamo e le loro quattro porte urbane aperte ai lati della Città Alta sono un’importantissima testimonianza di fortificazione cinquecentesca, identificabile con la “forma urbis” stessa della città e riconosciute nel 2017 dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità tra le “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato da Terra - Stato de Mar”. Al loro interno si cela una sequenza di vani, con vie d'accesso, camere di manovra e cannoniere. Lungo l'anello di pietra, che forma una sorta di balconata splendidamente panoramica sulla Città Bassa e la pianura, si snoda il viale delle Mura percorribile – è un consiglio – anche a piedi.
La cerchia era stata costruita per proteggere la città che dal 1428 al 1797 aveva fatto alla Serenissima da avamposto di terraferma occidentale. Allora Bergamo voleva infatti dire Venezia, a separazione e in rivalità con Milano sul confine marcato dal corso dell’Adda. Le fortificazioni erano state iniziate a metà ’500 senza poi mai subire assedi, e infine, quando nel 1798 al dominio veneziano si erano sostituiti gli Asburgo, considerate militarmente irrilevanti. Nel corso dell’800 porte e spalti subirono trasformazioni: il Comune di Bergamo fece costruire una strada fra Porta S. Giacomo e Porta S. Alessandro, lo sperone sud-occidentale si trasformò in punto panoramico sulla Città Bassa, e nel 1841 di fianco a Porta S. Alessandro si realizzò il piazzale di Colle Aperto: un belvedere sui colli.
