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Genova è una fra le città più interessanti, particolari e belle d’Europa, stretta fra le montagne liguri e il mare blu celeste

Non tutti sanno che Genova vanta il centro storico più esteso d’Europa, un dedalo di vicoletti in cui perdersi in passeggiate incantevoli, anche se a volte leggermente faticose, visti i dislivelli. Poi, accanto ai vicoli, ci sono le strade monumentali costruite dalle famiglie nobili del passato e il vivacissimo, chilometrico lungomare. Mangiare qui è un evento da ricordare.

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Acquario di Genova

Acquario di Genova

L’acquario di Genova e 3 avventure da non perdere È l’esperienza immersiva per definizione, una tappa imperdibile per approfondire la conoscenza dei fondali e delle specie che li popolano. L’Acquario di Genova, la città che proprio sul mare ha costruito la sua grandezza, situato nel Porto Antico, è uno scrigno che custodisce la più ricca biodiversità acquatica d’Europa: il suo percorso si dispiega in oltre 70 ambienti e racchiude circa 12.000 esemplari di 600 specie da tutti i mari del mondo. L’Acquario offre anche l’occasione di avventurarsi in altre esperienze ad alto tasso d’emozione. Un tuffo dove l’acqua è più blu Il percorso avvolge da subito i visitatori con le suggestioni del Pianeta blu: una video mappa mostra la distribuzione delle acque sulla Terra e sensibilizza sul ruolo cruciale che hanno per la vita, dall’antichità a oggi. L’avventura inizia nella Grotta delle murene, dove le temibili creature si mimetizzano acquattate tra le rocce di un’alta vasca cilindrica che evoca una conchiglia. Poco lontano nuotano i cavallucci marini e il polpo. Ad accendere ogni fantasia è la Laguna delle sirene, dove sfrecciano i lamantini, i mammiferi acquatici erbivori che si dice abbiano dato origine al mito delle sirene. L’Acquario di Genova è l’unico in Italia dove si può ancora ammirare questa specie, a rischio di estinzione. A tu per tu coi delfini Dal richiamo delle sirene al fiato sospeso per la Baia degli squali: qui a Genova sono rappresentate diverse specie di predatori del mare, sul fondale scorrazzano anche due esemplari di pesce sega dal rostro dentellato. Una passerella sorvola l’Isola delle foche, ma l’esperienza più emozionante è nel Padiglione dei cetacei, dove avviene l’incontro ravvicinato con i delfini: quattro vasche a cielo aperto ospitano una piccola comunità di esemplari costieri. Grazie a una struttura su due livelli è possibile osservarli sia in superficie che da una prospettiva subacquea. Biodiversità a 360° Riemergendo dall’acqua, il percorso si snoda all’interno della grande Nave blu, nel Padiglione della biodiversità. Con la dovuta prudenza si può accarezzare il manto delle razze e senza muoversi dai Tropici ci si può rituffare in una laguna corallina popolata da pesci palla, pesci napoleone e squali zebra. La rotta dei Tropici prosegue in superficie, il visitatore si addentra nella Foresta tropicale, uno tra gli ambienti a più elevata biodiversità, dove vive oltre la metà delle specie animali e vegetali esistenti sulla Terra. La danza delle meduse Ci sono sale che, oltre a soddisfare curiosità biologiche o naturalistiche, rappresentano un’autentica festa per gli occhi, come quella animata dal movimento ipnotico e fluttuante delle meduse: nove vasche con specie provenienti dai diversi mari del mondo. A giochi pirotecnici di colori si assiste anche nell’area delle scogliere coralline, uno degli ecosistemi marini più a rischio: qui, sotto luci che simulano quella di una notte di luna piena, si ammira la fluorescenza dei coralli, mentre accanto nuotano pesci pagliaccio e pesci cardinale. Avventura notturna con gli squali Disponendo di tempo extra, i bambini dai 7 agli 11 anni possono provare l’esperienza temeraria di una notte con gli squali, dormendo su brandine da campo davanti alla loro vasca, per osservarne il comportamento notturno e scoprire come si trasforma l’Acquario quando cala la sera. L’avventura inizia alle ore 21 e prevede una visita guidata notturna dell’Acquario, attività di animazione e il pernottamento in sacco a pelo. Avventura nella foresta tropicale Una goccia di vetro e acciaio affacciata sul mare: Biosfera è il nome della scenografica tecno-sfera progettata dall’architetto Renzo Piano nel Porto Antico: penetrare all’interno della sua vegetazione fitta e misteriosa è l’occasione per imparare a conoscere la fauna e la flora delle foreste tropicali, ecosistemi fragili che lo sfruttamento umano ha messo sotto scacco. Avventura in quota sull’ascensore panoramico Un altro progetto di Renzo Piano, responsabile della riqualificazione dell’intera area del Porto Antico, è Bigo, il nome delle gru anticamente usate per movimentare le merci, a cui si ispira. Indica la struttura destinata a sostenere il tendone di Piazza delle Feste, dove si svolgono eventi e rassegne. Uno dei suoi bracci regge anche l’ascensore panoramico, che in pochi secondi raggiunge i 40 metri d’altezza, offrendo ai passeggeri una spettacolare vista panoramica sul porto e sul reticolo dei carrugi. Ingressi su misura Le scoperte non finiscono qui: la sola visita dell’Acquario prende 2/3 ore, ma il percorso offre svariati spunti di approfondimento: nel corso della giornata è possibile fare sosta e consumare una colazione o uno snack presso il Tender Cafè o un pranzo al ristorante Gusto a Bordo, all’interno dell’Acquario. Le formule d’ingresso e i percorsi sono piuttosto articolati, consigliamo di individuare quello che fa al caso vostro direttamente sul sito, dove si può beneficiare di una gran varietà di prezzi.
Mare
Baia di San Fruttuoso

Baia di San Fruttuoso

La Baia di San Fruttuoso tra natura, mare e qualcosa di religioso Una piccola spiaggia di ciottoli bianchi dominata da un’antica abbazia e intorno la fitta macchia mediterranea della Liguria. Siamo tra Camogli e Portofino, sulla Riviera di Levante. Acque verde smeraldo fanno da specchio alla vegetazione tra le scogliere. La Baia di San Fruttuoso si nasconde in un luogo impervio, il che l’ha aiutata a preservare la sua incontaminata bellezza. Una gemma tra i Monti Liguri In genere si arriva in battello alla Baia di San Fruttuoso, imbarcandosi dalle località vicine oppure da Genova. Cominciare a scorgere la caletta è meraviglioso. L’acqua è di una trasparenza cristallina, lascia intravvedere i ciottoli e bagna dolcemente la riva. Il verde a ridosso brilla, l’abbazia aggiunge un’atmosfera sacra e solenne a un santuario della natura. Siamo nel Parco Naturale Regionale di Portofino, in un’area marina protetta. Qui si possono noleggiare lettini e ombrelloni restando sulla spiaggia, oppure camminare sugli scogli vicini e fermarsi in disparte. Tuffatevi oppure organizzatevi per fare snorkeling. I piaceri della tavola e un soggiorno speciale C’è un piccolo bar abbarbicato sulle rocce, dove l’aperitivo al tramonto diventa un’esperienza vera. Anche un ristorante offre l’opportunità di rifocillarsi, aperto a pranzo e a cena, proprio a fianco della chiesa. I tavoli si affacciano sul mare, moltiplicando il piacere di un piatto di trofie al pesto, la ricetta più celebre della regione, o di spaghetti ai frutti di mare. Poche camere consentono di soggiornare per qualche notte, da maggio fino a ottobre. L’abbazia e il Monastero Proprio il difficile accesso, oltre alla presenza di una sorgente di acqua dolce, ha reso il luogo adatto alla fondazione di un edificio sacro nell’ottavo secolo. La chiesa e il monastero hanno subito da allora vicissitudini e una serie di restauri e oggi è di proprietà del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Vale senz’altro la pena visitare il complesso, in particolare il chiostro e i sepolcri dei Doria, potente stirpe genovese; soffermatevi ad osservare i reperti archeologici, per poi fare quattro passi nel minuscolo borgo. Non troverete negozi e boutique, ma soltanto un pugno di case, in un’atmosfera autentica. Una statua ancorata al fondale Il mare della Baia di San Fruttuoso nasconde una sorpresa nelle sue profondità: è il Cristo degli Abissi. A 300 metri dalla spiaggia e a 15 di profondità, la statua è stata posata, o meglio inabissata, nel 1954. Alta 2,50 metri e opera dello scultore Guido Galletti, raffigura il Cristo con le braccia rivolte verso l’alto. L'immersione per ammirarla da vicino è adatta anche a subacquei di media esperienza, vista la scarsa profondità, ma si può effettuare soltanto guidati da accompagnatori certificati. Se siete nuotatori provetti, potete anche spingervi fin lì a nuoto, ponendo però massima attenzione alle imbarcazioni che solcano il mare. L’acqua è limpidissima e la visione chiara anche solo dalla superficie. Un’alternativa? Arrivare in prossimità dell’opera in kayak o con lo stand up paddle. Trekking panoramico La Baia di San Fruttuoso si raggiunge anche attraverso numerosi sentieri, partendo da San Rocco o Portofino, in circa due ore. Ma vi innamorerete del paesaggio, tra monti e mare, al punto che avrete voglia di proseguire l’esplorazione. Siamo nel Parco di Portofino, un’area protetta, con 80 chilometri di percorsi ideali per un fantastico trekking naturalistico. Mentre la costa vi si spalanca dall’alto, rivelando l’intricata geografia di golfi, insenature, baie, porticcioli e promontori, camminerete tra castagni e ulivi, pinete e boschi di lecci, frutteti e agrumeti. Passo dopo passo, respirerete un’aria tersa e il profumo di erica, corbezzolo, lentisco, euforbia e mirto. Probabilmente farete incontri con ricci e scoiattoli che qui dimorano placidi. Se decidete di partire da Portofino, fermatevi per visitare l’intero borgo. Il porticciolo è uno dei più celebri al mondo e pullula di lussuosi yacht. Potrete ammirarli da terra, sedendo in uno dei tanti eleganti locali. Poi salite verso l’alto, le ville celate tra il verde sono leggendarie e la passeggiata sul sentiero tra pini marittimi e muretti a secco è un autentico piacere. A piedi si può arrivare anche a Camogli, tipico borgo marinaro con le case variopinte affacciate sul bellissimo, breve lungomare.
Borghi
Portofino

Portofino

Portofino è un piccolo borgo ligure di antichissime origini e a testimoniarlo è il centro del paese che conserva l’impianto a maglie ortogonali dell’età imperiale romana. La strada principale è via Roma, che porta verso il mare. Alla sua destra si erge l’oratorio di Nostra Signora Assunta con un caratteristico portale in ardesia risalente al XVI secolo. Percorrendo fino al termine la via Roma si giunge alla cosiddetta “piazzetta”, ovvero piazza Martiri dell’Olivetta, che è un concentrato di negozi, boutique, ristoranti e gelaterie, tutti racchiusi all’interno dei suoi portici. Dando le spalle alla piazzetta ci si troverà di fronte alla chiesa Divo Martino, risalente al XII secolo: il suo aspetto si deve a una ristrutturazione avvenuta alla fine dell’800, anche se la chiesa fu ideata in origine in stile romanico lombardo. Al suo interno è ancora conservato il gruppo ligneo della Deposizione di Cristo, opera del Maragliano. Domina, invece, sul molo Umberto I, il castello S. Giorgio, ampliato agli inizi del ‘900 dal barone von Mumm: nei suoi magnifici giardini, disposti su terrazzamenti digradanti verso il mare, si trova il Museo del Parco, dove si possono ammirare opere di Arnaldo e Giò Pomodoro, Giacomo Manzù, Mimmo Rotella, Lucio Fontana e altri artisti contemporanei. La chiesa di S. Giorgio, che custodisce le reliquie del santo, guarda in faccia il castello omonimo e si trova in posizione panoramica alla base del promontorio del Capo. La punta del promontorio è, invece, occupata dal riadattamento di una fortezza medievale, il castello Brown, residenza privata del console britannico Yeats Brown, che ancora conserva mobili originali in maiolica. La fortezza si affaccia su terrazze panoramiche ed è spesso location prediletta per ospitare mostre ed eventi culturali. Dal castello si diparte un sentiero che conduce ad un promontorio spettacolare protetto da un faro che guarda su tutto il golfo del Tigullio. Portofino è una celebre meta vacanziera molto apprezzata dai turisti italiani e non, e per questo è anche location prediletta per l’ambientazione di molti film, come “The Wolf of Wall Street”, o di serie tv come “Hotel Portofino”, oltre ad aver ispirato anche il film d’animazione “Luca”.
Città

Città di mare dalla storia gloriosa

La posizione di Genova è straordinaria, incorniciata com’è dall’Appennino ligure, che la cinge tutto intorno al lungomare, al centro e al porto. Da sempre è luogo di scambio, incontri, commerci, invenzioni. Ed è fra le città più musicali d’Italia per il numero di musicisti e cantanti d’autore che vi sono nati e cresciuti. Non mancano le specialità gastronomiche, imitate in tutto il mondo.

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Genova Imperia Savona La Spezia
Genova
Genova

Genova è una fra le città più interessanti, particolari e belle d’Europa, stretta fra le montagne liguri e il mare blu celeste. Non tutti sanno che Genova vanta il centro storico più esteso d’Europa, un dedalo di vicoletti in cui perdersi in passeggiate incantevoli, anche se a volte leggermente faticose, visti i dislivelli. Poi, accanto ai vicoli, ci sono le strade monumentali costruite dalle famiglie nobili del passato e il vivacissimo, chilometrico lungomare. Mangiare qui è un evento da ricordare.

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imperia
Imperia

Verde, olio e storia nel Ponente ligure La provincia ligure di Imperia si estende lungo la riva di Ponente, ospitando diverse città celebri per l’attività balneare, come Bordighera e Sanremo, quest’ultima casa del tradizionale Festival della Canzone Italiana. La zona è conosciuta per la produzione di olio e olive. Dal borgo di Taggia proviene la varietà dell’oliva taggiasca, piccola e scura, che si contraddistingue per il sapore delicato. La città di Imperia vanta il pregio di ospitare la chiesa più grande della Liguria: la Basilica di San Maurizio, affiancata da due campanili gemelli che raggiungono i 36 metri. Il capoluogo ligure è inoltre noto per essere la città natale dello scrittore Edmondo De Amicis, autore del celebre romanzo Cuore. La biblioteca comunale ospita una fedele ricostruzione del suo studio, con foto, appunti e una collezione di oltre 3 mila volumi. Se vi trovate nei pressi di Imperia, non può mancare una visita alla Pasticceria Piccardo, fondata nel 1905 e oggi inserita nella lista Locali Storici d’Italia, dove si racconta che Fausto Coppi, con un vantaggio di 14 minuti, abbandonò la Milano-Sanremo del 1946 ed entrò per bere un caffè.

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Genova
Savona

Un porto circondato da bellezze artistiche e naturalistiche Situata sulla Riviera ligure di Ponente, Savona è considerata uno dei porti più importanti del Mediterraneo a livello turistico e commerciale. Uno dei suoi simboli è senza dubbio il Priamar, una grande fortezza militare cinquecentesca arroccata sulla costa. Realizzata dai genovesi a dimostrare la propria supremazia sulla città, oggi è sede di diverse associazioni di carattere culturale. Altro luogo di interesse è la Torre della Quarda o Torre Leon Pancaldo, più conosciuta semplicemente come “Torretta”. Tra gli edifici religiosi, vi consigliamo la Cattedrale dell’Assunta e la Cappella Sistina in stile gotico commissionata da Papa Sisto IV, da non confondere con la sua omonima romana. Tra le bellezze naturalistiche, sono degne di nota le Grotte di Toirano, un suggestivo itinerario tra stalattiti, stalagmiti e antiche tracce di esseri umani preistorici, le Grotte di Borgio Verezzi e il monte Beigua con relativo parco naturalistico. Tappa obbligata al Parco Acquatico Le Caravelle, una delle principali attrattive turistiche della riviera ligure, e nella vicina Alassio, con il suo centro storico, le sue spiagge e il celebre muretto.

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Genova
La Spezia

In mezzo alle Cinque Terre, a Portovenere, Lerici e Tellaro, luoghi meravigliosi e a ragion veduta bersaglio del turismo, La Spezia è spesso vista come punto partenza o di transito verso le più piccole e pittoresche località che le stanno intorno, eppure offre piacevoli sorprese: i musei, la vivace via del Prione, la rinnovata piazza Giuseppe Verdi, la passeggiata Costantino Morin con gli spettacolari panorami sul golfo e sulle Alpi Apuane. Ottocentesca in parte, ma anche industriale e moderna, fu meta elettiva del Gran Tour tra il XVIII e il XIX secolo e residenza dei poeti George Byron e Percy Bysshe Shelley. All’epoca la città altro non era che un incantevole borgo di 3000 anime. Non c’era Arsenale, nessuna fabbrica né infrastrutture portuali, nessuna diga a rompere la magia di un seno di mare ampio 9 chilometri e profondo 13. Napoleone, che definiva il golfo spezzino come “il più bello dell’universo”, vi vedeva il luogo ideale per costruire un porto militare. Il Conte di Cavour raccolse questo sogno e trasferì da Genova a La Spezia l'arsenale della Marina militare del regno di Sardegna (1853), trasformando l’assetto urbanistico della città, che da piccola cittadina murata divenne grande piazzaforte marittima.

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Montagna:
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