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Bordighera

Panoramica

Per conoscere Bordighera bisogna seguire le orme di Clarence Bicknell, Charles Garnier e Claude Monet, che rimase folgorato dalla sua luce e dalla sua natura. Non stupisce che fosse la meta preferita anche della Regina Margherita, così come di un turismo d’élite che tra Ottocento e Novecento ha soggiornato nella Riviera dei Fiori stregato dal clima mite, dalla lussureggiante vegetazione mediterranea e dalla poesia dei paesaggi. E ieri come oggi, con le sue vedute, gli agrumi e le palme, quelle dipinte anche da Monet, conserva il fascino delle atmosfere mediterranee. Divisa in due parti, non si sa quale preferire della città. C’è la parte vecchia, la vecchia Bordighetto, edificata nel 1470 sulla collina dominata da Capo Sant’Ampelio con il suo intrico di vicoli stretti, piazzette, piccole gallerie e vedute. C’è anche la Bordighera moderna, che si estende lungo il mare, costruita a partire dalla metà dell’Ottocento sull’onda del boom turistico e di stranieri. Qui, i viali sono costellati da ville e favolosi parchi, come la residenza della Regina Margherita o quella di Charles Garnier, l’architetto dell’Opéra di Parigi. Sulla via Romana si incontrano il Museo “Clarence Bicknell”, una biblioteca naturalistica che fa intuire quanto fossero vasti gli interessi del singolare eclettico studioso, esperantista, botanico, pittore e archeologo (1842-1918) che scelse Bordighera come sua seconda patria. Il giardino del Museo è popolato da due giganteschi Ficus. Poco più a est, la Villa Mariani conduce dentro l’universo pittorico di Pompeo Mariani, monzese stabilitosi qui nei primi Novecento, per poi ammaliare con il suo magnifico giardino. Altrettanto magico è il Giardino esotico Pallanca, il regno di cactus e succulente a picco sul mare. Dopo tanta bellezza non rimane che spingersi fino al punto più a sud della Liguria, sugli scogli di Capo Sant’Ampelio, amati dai bordigotti per tuffarsi o per ammirare la chiesetta semplice sul mare. 

Bordighera

18012 Bordighera IM, Italia

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