Introd
Introd, posto ai piedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, è un comune di media montagna, facilmente raggiungibile. Da qui parte il vostro itinerario lungo la magica Val di Rhêmes: vi attendono torrenti, fiori, prati, boschi e sentieri con vista su ghiacciai alpini di rara bellezza. Prendete subito la regionale 24 per Rhêmes-Saint-Georges, allontanandovi dalla strada che porta nella quasi parallela Valsavarenche. Il nome “Introd” significa “tra le acque”, e Introd tra le acque lo è per davvero: da una parte quelle del torrente Savara e dall’altra quelle della Dora di Rhêmes. Ma Introd è anche e soprattutto Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Ed è tale proprio, come potrete immediatamente constatare con i vostri occhi, per il suo bellissimo contesto paesaggistico e per come è organizzato (e ben segnalato) il sistema di sentieri e delle attrattive del borgo. A partire dallo splendido castello del XIII secolo, assieme al complesso di edifici che lo circondano, come i granai e la Cappella del Santo Sudario. Se volete fare anche una sosta golosa, siete nel posto giusto. A Introd si producono (e degustano) diversi prodotti tipici dell’enogastronomia valdostana. L’antica lavorazione del latte è testimoniata nelle latterie di Plan d’Introd e Les Villes-Dessus, oggi museo delle tecniche di produzione di questo prezioso alimento. Fate quindi una visita alla Maison Bruil, che oggi ospita la “Maison de l’alimentation”, dal nome eloquente. Qui potrete assaggiare e acquistare, oltre a conoscere, prodotti tipici della valle.
Rhêmes-Saint-Georges
Seconda meta del viaggio è il comune diffuso di Rhêmes-Saint-Georges, composto da più nuclei abitati. Al vostro fianco la Dora di Rhêmes. Qui, su un pianoro verdeggiante, sono disseminate piccole case raccolte in altrettanti piccoli borghi. Parcheggiate l’auto e muovetevi a piedi lasciandovi guidare dal caso. Camminate tra questi mini-villaggi che compongono il comune, come Coveyrand-Vieux, con la bella pieve di S. Giorgio, quattrocentesca ma rifatta nel ‘700. Un tempo d’importanza cruciale per la lavorazione del legno, Coveyrand-Vieux è oggi invece meta attrattiva per sportivi amanti delle attività all’aria aperta di qualsiasi genere. Se amate camminare per sentieri qui avrete solo l’imbarazzo della scelta; se siete climber invece, ci sono numerose rocce dove fare sia bouldering (arrampicata su brevi tratti) sia la vera e propria arrampicata per i più temerari. Se preferite invece una semplice passeggiata tra i prati e le vecchie baite, potete girovagare a zonzo tra i vicoli e l'affascinante sistema di sottopassi caratteristici di questo piccolo paese. Riprendendo l’auto raggiungete dopo una manciata di chilometri il centro polivalente di Maison Pellissier, sede del parco ludico-culturale Lo Berlo - Il parco dei segreti dove potrete dilettarvi in numerose attività interattive incentrate sulle tradizioni della valle.
Melignon
Lasciatevi alle spalle le piccole frazioni che compongono Rhêmes-Saint-Georges.
La strada sale infilandosi in una gola di roccia, tra conifere e rivoli d’acqua. Vi sorprenderà la rapidità con cui, nel giro di pochi chilometri, vi troverete molto più in alto. State entrando nella zona della media Val di Rhêmes. Usciti dalla gola eccovi sulla sinistra orografica del torrente, godetevi lo splendido colpo d’occhio sull’immacolata Becca di Tos, a ben 3302 metri di quota. È il segnale che siete arrivati a Melignon, delizioso villaggio adagiato lungo l’antica strada di costa. L’altitudine ora segna 1584 metri e il paesaggio, pur mantenendo il verde caratteristico dei prati di questa valle, muta ancora. L’alta montagna inizia qui a fare capolino: dopo la rapida visita a Melignon, con il suo caratteristico campanile a cuspide, ripresa l’auto vi ritroverete sulla destra della Dora di Rhêmes, l’imbocco nell’alta valle. I ghiacciai si affacciano e quasi sembrano richiamarvi: sono quelli dell’imponente Granta Parey (davanti a voi) e del Monte Grande Rousse (sulla destra). Quest’ultimo tocca quota 3607 metri. Il filosofo Immanuel Kant l’avrebbe definito “sublime”: ovvero ciò che è talmente bello e imponente alla vista da soverchiarla. Ovviamente, nel vostro caso, solo in senso positivo.
Rhêmes-Notre-Dame
Superata quota 1700, la scenografia non tradirà le aspettative: nascosto e appartato, quasi solitario, a 1723 metri ecco il comune sparso di Rhêmes-Notre-Dame, che ha nella frazione di Chanavey uno dei centri visite del Parco Nazionale Gran Paradiso. Il nucleo storio del borgo è sostanzialmente nella località di Bruil ed è piuttosto antico: la cattedrale del paese, ricostruita nel XVIII secolo e con caratteristico campanile cuspidato, risale al ‘400. Ma Rhêmes-Notre-Dame è prima di tutto meta estiva di alpinisti e amanti delle camminate in alta montagna. Da qui infatti si possono raggiungere diversi punti di rara bellezza panoramica: dalla piccola frazione di Thumel (1888 metri) si arriva per esempio al celebre Rifugio Benevolo (2285 metri). Lasciate uscire allo scoperto il piccolo alpinista che è in voi, infilate le scarpe da trekking e percorrete la facile mulattiera, con segnavia “13” che in un’ora e mezzo circa vi porterà al rifugio. La ricompensa sarà tangibile e vi riempirà occhi e cuore, con la vista alle pareti calcareo-dolomitiche della Granta Parey (3387 m) e la spettacolare Cascata Dora di Rhêmes. Se non vi basta, sappiate che dal Benevolo partono diverse escursioni verso luoghi di rara e selvaggia bellezza alpina. Come quella al Plan des Dames, alla stalla Basey-Damon (2426 metri) o all’alpeggio di Sauches (2316 metri), nei cui pressi, nell’antico villaggio di Tzet, sono state rinvenute alcune ceramiche risalenti a epoca romana. Altrimenti potete fermarvi in una delle frazioni di Rhêmes-Notre-Dame, sulla via del rientro: Thumel, Pellaud o Pont, ideali per una sosta ristoratrice prima di lasciare la Val di Rhêmes e domandarvi se avete sognato o eravate desti.