Panoramica
Sono due figure che si affacciano sul Mar Grande dalla sponda orientale del canale navigabile, quella di corso Due Mari e del lungomare Vittorio Emanuele II, proprio di fronte al castello aragonese. Sventolano il cappello e si sbracciano in segno di saluto, come usano fare i tarantini quando una nave lascia l’Arsenale militare marittimo uscendo dal Mar Piccolo, o vi fa ritorno dopo una missione. Queste due figure rappresentano i due personaggi in bronzo che compongono il monumento al Marinaio di Taranto. Alti 7 metri senza contare il piedistallo che li regge, se ne stanno lì dal 1974 a ricordare i 58 caduti della battaglia della “notte di Taranto”, che tra l’11 e il 12 novembre 1940 decimò la flotta militare italiana: un evento tragico, ancora impresso nella memoria della città. Il monumento appare spettacolare al tramonto, quando l’orizzonte si tinge di rosso e il controluce esalta le linee stilizzate e dinamiche dell’opera, che fu pensata dall’artista Vittorio di Colbertaldo (1902-1979) su incarico dell’ammiraglio Angelo Iachino e realizzata in bronzo da Paolo Bosio.
