Con la sua facciata imponente il Duomo di Lodi, ufficialmente cattedrale di S. Maria Assunta, domina piazza della Vittoria fin dal XII-XIII secolo. Venne infatti costruito a partire dal 1160 circa in stile romanico mescolando la tradizione lombarda e quella emiliana, come spesso accadeva nella Pianura padana. E infatti le sculture del portale maggiore, terminate nel ’200, sono di maestranze piacentine: sugli stipiti, osservate la malinconica Eva che insieme ad Adamo sembra incamminarsi per entrare in chiesa… Sono invece cinquecenteschi il campanile, ricostruito dopo un incendio, il rosone e le bifore con timpano.
Varcata la soglia, ci si ritrova in un vasto ambiente a 3 navate reso ancora più solenne dall’aspetto spoglio. Attorno al 1960, infatti, il Duomo è stato riportato al presunto aspetto originario eliminando le aggiunte decorative dei secoli successivi, aggiungendo invece il mosaico dell’abside centrale, opera di Aligi Sassu. Sono però sopravvissuti l’affresco tardogotico del “Giudizio universale”, con i suoi diavoli torturatori, e le opere d’arte dei maestri della scuola pittorica lodigiana, protagonisti del Rinascimento lombardo, su tutti Callisto Piazza. Si aggiungono dipinti manieristi di Giulio Cesare Procaccini e del Malosso, ma vale la pena concentrarsi sulle tarsie rinascimentali di frate Giovanni da Verona inserite nel coro ligneo, dietro l’altare, e poi aggirarsi in cerca dei resti degli affreschi votivi tre-quattrocenteschi e dei bassorilievi medievali che qua e là ornano la cattedrale: imperdibile quello dell’“Ultima cena”, tardoromanico, in cui la tavola imbandita appare rovesciata verso lo spettatore. La caccia a questi piccoli tesori non può dirsi completa finché non si individua la statua del patrono san Bassiano in rame dorato (1284), originariamente collocata in facciata, sopra il rosone (un aiutino: sta su uno dei pilastri sulla sinistra della navata). A proposito di san Bassiano, le sue reliquie si trovano nella cripta, insieme a un gruppo ligneo della Pietà (XV secolo). E a proposito di tesori, quello di san Bassiano si trova nel Museo diocesano di Arte sacra allestito nel Palazzo vescovile, cui si accede dal termine della navata destra.