Il Portico di Ottavia, maestosa testimonianza dell'antica Roma, fu realizzato tra il 27 e il 23 a.C. su iniziativa dell’imperatore Augusto, che volle dedicarlo alla sorella, Ottavia Minore. Questa imponente struttura si trovava nella zona del Circo Flaminio, corrispondente all'attuale Ghetto Ebraico, e sorse in sostituzione del più antico Portico di Metello, risalente al II secolo a.C. La pianta del complesso era rettangolare e prevedeva un doppio colonnato che circondava due templi principali: quello di Giunone Regina e quello di Giove Statore. Il Tempio di Giunone Regina, il più antico, era stato edificato da Quinto Cecilio Metello Macedonico nel 179 a.C. Il Tempio di Giove Statore, invece, si distinse come il primo edificio a Roma costruito interamente in marmo, frutto del talento dell'architetto greco Ermodoro di Salamina. Oltre ai templi, il portico ospitava una biblioteca, suddivisa in sezioni per testi in lingua greca e latina, e la Curia Octaviae, un’aula utilizzata per assemblee pubbliche. Il complesso era impreziosito da un ricco apparato decorativo, che comprendeva celebri opere d'arte, tra cui le statue equestri dei compagni di Alessandro Magno, scolpite da Lisippo e portate a Roma come bottino di guerra. Nel corso dei secoli, il Portico di Ottavia subì numerosi interventi di restauro a causa di incendi e terremoti. Tra i più significativi si ricorda quello promosso dall’imperatore Settimio Severo nel 203 d.C., in seguito a un incendio devastante. Durante il Medioevo, l’area fu destinata a mercato del pesce, una funzione che influenzò anche il nome della chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, costruita nel VIII secolo sul propileo d’ingresso del portico. Oggi, i resti del Portico di Ottavia offrono un’evocativa testimonianza della grandiosità dell’architettura romana e rappresentano un luogo di profondo valore storico e culturale nel cuore di Roma. Questo sito permette ai visitatori di immergersi nel passato della città eterna, riscoprendo le sue antiche glorie.
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