Ferrovia dei Parchi
3 minuti
La Sulmona - Isernia è nominata Ferrovia dei Parchi per la peculiarità dei luoghi attraversati in un territorio in gran parte protetto. Un tracciato spettacolare che attraversa il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Un excursus mirato nel cuore d’Abruzzo, scavalcando l’Appennino fino ad ammirare le bellezze di borghi incontaminati e riserve naturali, tortuoso e panoramico, tra parchi nazionali, montagne e strette gole comodamente seduti a bordo di un treno storico.
Inaugurata il 18 settembre 1897, la Sulmona-Isernia venne distrutta dai tedeschi durante la II Guerra mondiale. Ricostruita e riattivata nel 1955 fino a Castel di Sangro e giungere, nel ‘60, a Carpinone. La linea, mai elettrificata, è sempre stata legata alle locomotive a vapore. Negli anni ’80 del secolo scorso, fu vittima della politica dei “rami secchi”. Nel ‘95 vennero chiuse biglietterie e diverse stazioni declassate a semplici fermate, fino alla rimozione dei binari di incrocio e alla soppressione, nei primi anni del nuovo secolo, del collegamento diretto Pescara-Napoli.
Territori e percorso
Oggi grazie al progetto di rilancio turistico di tratte ferroviarie abbandonate promosso dalla Fondazione FS Italiane, ha ripreso nuova vita. Ma la Ferrovia dei Parchi rappresenta anche un piccolo capolavoro di ingegneria ferroviaria dell’epoca. Infatti, nonostante la severa morfologia del territorio, si arrampica dolcemente sui fianchi delle montagne grazie a viadotti, curve e gallerie, senza mai superare pendenze superiori al 28%. Un percorso vincolato come ferrovia turistica, per una lunghezza di oltre 128 km, 25 dei quali percorsi in 58 gallerie, tra oltre cento opere ingegneristiche tra ponti e viadotti e più di 300 tra acquedotti, ponticelli, paravalanghe e cavalcavia, oltre a toccare 21 diverse stazioni.
Un tracciato che, da Sulmona raggiunge la seconda stazione ferroviaria più alta, oltre 1200 metri sul livello del mare, di Rivisondoli-Pescocostanzo, per poi scendere ai circa 800 di Castel di Sangro, risalire per San Pietro Avellana e Carovilli nell'Alto Molise e nuovamente scendere fino a Isernia. Un unicum che le è valso l’appellativo di Ferrovia dei Parchi e che da solo vale il viaggio. Una vera e propria esperienza visuale quasi una sorta di documentario vivente attraverso le immagini che scorrono nei finestrini del treno.
Turismo: presenze da record
Diversi gli appellativi assegnati alla ferrovia: da Transiberiana d’Italia o Piccola Transiberiana per via dei bianchi e ghiacciati scenari che la ferrovia offre nel periodo invernale sugli Altipiani Maggiori d’Abruzzo. Oggi La Ferrovia dei Parchi rappresenta una sicura carta vincente per il turismo slow delle aree interne abruzzesi. Nel 2023, infatti, i biglietti staccati per il treno storico sono stati oltre 36mila. Una stagione turistica da record che ha superato abbondantemente i dati delle stagioni ante covid, come il 2019, quando la piccola transiberiana appenninica registrò oltre 31mila presenze. Mentre, nell’anno corrente, ha già ospitato oltre 7mila persone sui treni della neve.
FS treni storici
Infine, come ricordato da Fondazione Fs Italiane, per i treni della neve viene impiegato "un convoglio d'epoca appositamente noleggiato e riservato all'agenzia viaggi che organizza, composto dal locomotore D445 “Bombardone”, destinato al traino delle vetture centoporte risalenti alla fine degli anni '20 del Novecento contraddistinte dagli interni in legno, e dall’apposito carro bagagliaio per il trasporto gratuito di passeggini, bob e slittini, ciaspole, sci, bici e bagagli ingombranti".
La tratta è a cadenza settimanale e nei giorni festivi con partenza e ritorno in giornata da Sulmona. Calendario partenze, orari ed offerte sono consultabili sul sito ufficiale della - Ferrovia dei Parchi.