Il gusto unico dei dolci pasquali del sud Italia
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Nel sud Italia i dolci pasquali sono molto più che una semplice tradizione: sono veri e propri capolavori di pasticceria, legati al territorio e tramandati di generazione in generazione. La Pasqua è ormai alle porte e, come da consuetudine, in prossimità delle festività si è soliti preparare con cura manicaretti da condividere in compagnia dei propri familiari o degli amici.
Vi proponiamo, allora, un viaggio culinario per le tavole dell’Italia meridionale, alla scoperta dei dolci pasquali tipici di quest’area della Penisola. Un repertorio ricco di prelibatezze, oltre ogni immaginazione.
I dolci di Pasqua di Abruzzo e Molise sono rustici e gustosi
Iniziamo il nostro viaggio da un dolce pasquale abruzzese e molisano: il fiadone o fiaùni, a forma di raviolo. La sfoglia è realizzata con uova, olio, vino bianco e farina, il ripieno è a base di formaggio a pasta dura - Rigatino o Pecorino - o di ricotta di mucca o di pecora, arricchito da noce moscata, pepe e nell’aquilano dallo zafferano.
La versione molisana del fiadone si chiama casciatello, ha forma tonda o di mezzaluna e aggiunge al ripieno uvetta e canditi. Altro dolce pasquale abruzzese, dall’origine antichissima, è quello delle pupe di Pasqua o pupe e cavalli: la sua storia risale all’800, quando si preparava per la festa di fidanzamento. Oggi le nonne regalano le pupe alle nipotine e i cavalli ai nipotini. Entrambe le figure portano un uovo sodo, avvolto in due strisce incrociate di pasta frolla, come simbolo di rinascita e di unione.
I dolci di Pasqua calabresi: forme varie e sapori unici
L’itinerario prosegue tra i dolci pasquali calabresi, che cambiano nome a seconda delle zone della regione. La sguta o cuzzupa, piccola ciambella con un uovo al centro, simbolo della natura, della fertilità e del ritorno alla vita, è una morbida brioche preparata con lievito madre.
Tipici di Cosenza sono, invece, i cuddrurieddri, sfiziose ciambelline a base di patate. E ancora, le pittapie, dischetti di pasta frolla dalle forme più svariate, dalla mezzaluna alla stella, ripieni di fichi secchi, frutta candita, cannella, marsala e vin cotto. Infine, il pane di Pasqua calabrese, una sorta di pan brioche spennellato con latte caldo e zucchero o ricoperto di una leggera glassa di zucchero a velo.
I dolci di Pasqua della Campania hanno tradizioni antiche
Passiamo ai dolci pasquali campani e napoletani, partendo dalla pastiera, torta della tradizione partenopea, a base di frolla, grano, ricotta e uova, dall’intenso profumo di fiori d’arancio. Leggenda vuole che a creare questa prelibatezza sia stata la sirena Partenope che spandeva il suo canto nel Golfo di Napoli così la popolazione per celebrarla le fece 7 doni - farina, uova, ricotta, grano cotto nel latte, fiori d’arancio, spezie, zucchero. Il mito invece lega la pietanza al culto di Cerere e vuole che le sue sacerdotesse portassero in processione un uovo, simbolo di rinascita, che nel tempo si è trasformato nel dono di questo dolce tipico. L’invenzione della pastiera come una sorta di pizza a metà strada tra il rustico e il dolce risale al XVI secolo, per poi assumere il gusto odierno nell’Ottocento.
Non è da meno il casatiello napoletano, un dolce a metà strada tra la pastiera e la colomba, guarnito con una glassa di zucchero e realizzato con un mix di lieviti, liquore strega, limone, vaniglia e fiori d’arancio a piacimento.
Nelle Marche le ciambelle sono una vera tradizione
È la volta delle ciambelle pasquali marchigiane o ciambelle strozzose, leggere e fragranti, tipiche tra i dolci pasquali marchigiani, soprattutto del Fermano.
Hanno una forma a clessidra, data dal taglio centrale che si pratica prima della cottura e subito dopo la lessatura, possono anche essere decorate con zuccherini colorati o ghiaccia reale, glassa di zucchero a base di albume e zucchero al velo. Come è intuibile dal nome, queste ciambelle sono piuttosto asciutte, per questo vengono accompagnate da un buon moscato o da un vino liquoroso.
Forme particolari per i dolci pasquali pugliesi
Scendiamo in Puglia e gustiamo le dita degli apostoli, dolce pugliese pasquale, tipico anche del Carnevale. Si tratta di frittatine di solo albume, farcite con una crema di ricotta fresca, zucchero e cacao, e aromatizzate con un goccio di rum.
Assaporate anche le scarcelle, proprie del foggiano e con origini campane, dalla forma circolare - la traduzione di scarcella è, infatti, ciambella - ricoperte di glassa bianca e decorate con ovetti di cioccolato o perline d’argento e multicolore. Infine, l’agnello di pasta di mandorle, immancabile sulle tavole pasquali pugliesi.
I dolci di Pasqua della Sardegna profumano di agrumi
Pardulas e casadinas sono le protagoniste dei dolci pasquali sardi, ma si gustano anche in altri periodi dell’anno. Le piccole tortine hanno preparazione identica e ripieno diverso - più delicato nelle prime, a base di ricotta, più intenso nelle seconde, con formaggio fresco - sono aromatizzate all’arancia o al limone e arricchite da uvetta.
Non perdete il coccoi cun s’ou, pane dolce di semola e lievito madre dalle splendide decorazioni, realizzate con forbici, rotelle, coltellini e pinzette.
I dolci di Pasqua della Sicilia hanno ripieni ricchi e gustosi
Il nostro viaggio termina con i dolci pasquali siciliani. Da provare le cassatelle ragusane, crostatine di frolla, dal guscio croccante e il ripieno di ricotta, i pasticciotti siciliani, biscotti fragranti ripieni di zuccata, marmellata di zucchine. E ancora, il pupu cu l’ova, biscotto a forma di colomba in cui è incastrato un uovo sodo, e la pecorella di martorana o agnello pasquale di pasta di mandorle.