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strade caratteristiche e suggestive

Le strade più belle d’Italia

Raggiungere i borghi attraverso strade stupende è molto più di un’escursione turistica; è un viaggio nell’anima stessa del territorio.

3 minuti

Il viaggio non è solo la meta, ma anche il percorso: ed è tanto più bello se le strade che portano a destinazione offrono panorami vertiginosi, scorci suggestivi, esperienze da fare e storie da conoscere. Come quelle delle quattro strade che vi presentiamo.

Anghiari (Arezzo) – La Dritta

Anghiari (Arezzo) – La Dritta

Arrivando da Sansepolcro, cioè dalla pianura, quella strada dritta e lunga 5 chilometri che sale ad Anghiari è uno straordinario colpo d’occhio. Tracciata dai Romani e definita nel Trecento, la Ruga di San Martino – questo il nome della strada che tutti chiamano “la Dritta” – è uno spettacolo unico, soprattutto quando il sole che sorge da dietro Montecasale la illumina tutta allineandosi perfettamente con la via che attraversa il centro storico. Imboccando la Dritta dalla piana, si è trasportati verso l’incantevole borgo della Valtiberina come da una calamita: i bastioni, i campanili, i palazzi sembrano quasi venirti incontro. E poi, oltre il borgo, si può proseguire verso il passo della Scheggia e il Casentino, alla ricerca degli eremi francescani.

 

Cison di Valmarino (Treviso) – La Strada dei Cento Giorni

Cison di Valmarino (Treviso) – La Strada dei Cento Giorni

Cison di Valmarino è una delle perle della Marca Trevigiana. Dalla frazione Tovena parte la Strada dei Cento Giorni, un’opera di ingegneria austriaca alla quale lavorarono giorno e notte, durante la prima guerra mondiale, circa 7 mila persone, allo scopo di preparare una via di fuga all’esercito austroungarico. L’opera fu completata nel giugno del 1918 dopo soli cento giorni di lavoro, e i suoi cinque arditi tornanti elicoidali in galleria costituiscono un unicum in Europa. La strada, affrontata dai ciclisti del Giro d’Italia nel 1966 e nel 2019, conduce al Passo San Boldo, a un’altitudine di 700 metri s.l.m., e immette direttamente nella Valbelluna dove subito si incontra un altro dei Borghi più belli d’Italia, Mel. In cima al Passo di San Boldo si trova il museo che documenta le fasi di realizzazione del progetto. A San Boldo sono stati realizzati anche un orto botanico di erbe officinali e un’area di sosta. Il Bosco delle Penne Mozze, la via dei Mulini, il rifugio dei Loff e numerosi sentieri consentono agli appassionati di trekking e mountain bike l’immersione in un ambiente naturalistico di grande valore.

Tremosine sul Garda (Brescia) – La Strada della Forra

Tremosine sul Garda (Brescia) – La Strada della Forra

Per Winston Churchill era «l’ottava meraviglia del mondo». E su di essa si è lanciato in uno spericolato inseguimento l’agente 007 James Bond nel film Quantum of Solace del 2008. Parliamo della Strada della Forra che da Campione, sulla riva bresciana del lago di Garda, sale a Pieve, frazione di Tremosine: una strada incastonata nelle viscere della montagna, lungo la forra scavata dal torrente Brasa. Chi dal lago guarda le case di Pieve allineate sull’orlo dell’altopiano, si chiede come possa una strada giungere fin lassù. Per secoli solo un ripido sentiero univa il porto di Campione a Pieve, per secoli gli uomini hanno trasportato a spalla legna, carbone, olio, grano. Solo nel 1913, su progetto di Arturo Cozzaglio, fu costruita una strada di collegamento con il porto. Se si ha la fortuna di non incrociare molte automobili o il pullman (nel qual caso serve una manovra attenta), il panorama mozzafiato sul lago ripaga di ogni timore. Si entra in un lungo antro infernale, una serpentina di 6 chilometri scavata nella roccia e aperta sugli strapiombi. Anche di notte è particolarmente suggestiva, grazie alla scenografica illuminazione della forra.

Ferla e Buccheri (Siracusa) – La strada dei Monti Iblei da Pantalica a Vizzini

Ferla e Buccheri (Siracusa) – La strada dei Monti Iblei da Pantalica a Vizzini

Un’altra bella strada è, nella Sicilia orientale, quella che da Sortino porta a Ferla passando per la Riserva naturale di Pantalica – Valle dell’Anapo e poi prosegue per Buccheri e Vizzini. Siamo sui Monti Iblei, in provincia di Siracusa, in un territorio splendido di pareti di canyon, grotte scavate nella roccia, siti archeologici e aree naturali dominate dal platano orientale. Il modo migliore per visitare le necropoli rupestri di Pantalica, Patrimonio dell’Umanità Unesco, con le loro migliaia di tombe (le più antiche sono del XII secolo a.C.), i villaggi bizantini scavati nella roccia, le abitazioni troglodite e le grotte usate come chiese, è da Ferla: uno dei tre Borghi più belli d’Italia di questa zona insieme a Buccheri e Palazzolo Acreide. La strada da Ferla a Pantalica segue il corso del fiume e attraversa l’altopiano consentendo splendide vedute sulla valle dell’Anapo. Da Ferla a Buccheri, poi, è un’altra passeggiata nella storia e nella cultura dei Monti Iblei. E a pochi chilometri, dall’altra parte del fiume, si trova Palazzolo Acreide, l’antica Akrai greca, uno dei gioielli del barocco siciliano, anch’esso Patrimonio Unesco per le sue magnifiche chiese realizzate dopo il sisma del 1693.

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