6 destinazioni imperdibili in Italia tratte da romanzi famosi
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Ogni buon romanzo in fondo ci trasporta verso un altrove di cui ci pare alla fine di conoscere la geografia, gli abitanti, i riti; allo stesso modo, visitare finalmente scorci di città o paesaggi descritti sulle pagine dei libri che più abbiamo amato ha il potere di riportare alla mente le avventure, le passioni, le vicende che i loro autori vi hanno ambientato.
Ci sono romanzi che sanno raccontare così bene lo spirito di un luogo da renderlo un protagonista silenzioso, capace di convogliare messaggi, emozioni o presagi.
Non vi è mai venuta la curiosità di respirare dal vivo le atmosfere in cui si consumano le vostre letture più appassionanti?
Lecco: I promessi sposi
«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…»: quello dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni è uno degli incipit più noti della letteratura italiana: un'autentica istantanea in prosa che circoscrive il territorio di Lecco, teatro di gran parte delle vicende narrate nel romanzo. Sembra che quella fosse infatti la vista di cui l’autore ragazzino godeva dalla villa del Caleotto, a Lecco, appartenuta alla sua famiglia dagli anni in cui è ambientato il romanzo.
Questa villa, che ora è una casa-museo, è il punto da cui potrete partire per la vostra esplorazione sulle tracce di Renzo e Lucia: non lontano troverete le celle e il cortile del convento dove avrebbe dimorato Fra’ Cristoforo.
Nei vicini rioni di Olate e Acquate si trovano anche il presunto palazzotto di Don Rodrigo, l’attuale villa Guzzi, due possibili case di Lucia e la chiesa di Don Abbondio.
I ruderi del castello dell’Innominato, noto come castello della Somasca, si possono invece ancora ammirare su uno sperone roccioso al confine tra il comune di Lecco e quello di Vercurago: sembra infatti che Manzoni si sia ispirato al suo antico signore, Francesco Bernardino Visconti, per costruire il tenebroso personaggio.
Val d’Aosta: le Otto montagne di Paolo Cognetti
Premio Strega 2017, tradotto in una trentina di lingue e ora adattato in un film, con Alessandro Borghi e Luca Marinelli, che interpretano gli amici al centro del romanzo: dietro alla geografia mascherata delle Otto montagne di Paolo Cognetti ci sono sicuramente le vallate e i ghiacciai al confine tra Piemonte e Val D’Aosta; il paesino immaginario di Grana, dove nasce il sodalizio tra i due protagonisti, è probabilmente la frazione di Graines in Val d’Ayas, nel comune di Brusson, in Val d’Aosta, dove Cognetti trascorre gran parte dell’anno.
Nelle scalate descritte nel romanzo si citano i ghiacciai del Garstelet e del Lys, i rifugi Gnifetti e Mezzalama.
Ma sappiate che per raggiungere le stesse atmosfere vi bastano scarpe buone e un sentiero che si inerpichi: ovunque vi porti, sarà la strada giusta.
Venezia: Corto Maltese
Tra i tanti itinerari a tema che attraversano Venezia, uno dei più visionari è sicuramente quello sui luoghi evocati nelle strisce di Corto Maltese, il marinaio avventuriero protagonista delle storie di Hugo Pratt, che considerava la città il centro del mondo, un luogo genuinamente magico. Nelle sue tavole Pratt ribattezza infatti con nomi fantasiosi luoghi a lui familiari, trasformando la geografia veneziana in una delle esotiche destinazioni del Maltese, sempre oniriche e arcane.
Ecco così che il ponte Widmann, nei pressi della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, a Cannaregio, si trasforma in “ponte della Nostalgia”, il sotoportego dell’Anzolo a Castello si reinventa come “sotoportego dei Cattivi Pensieri”, mentre la proverbiale “Corte Sconta detta Arcana”, titolo di una delle sue più belle avventure, altro non è che corte Botera, vicino alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Per affrontare quest’avventura veneziana, decisamente alternativa, basta non porre limiti all’immaginazione.
Firenze: Camera con vista
L’incanto di Firenze e delle sue colline visto con gli occhi di una giovane inglese innamorata: il capoluogo toscano, coi suoi monumenti, è la miccia che accende l’avventura romantica di Lucy e George, i protagonisti di Camera con vista, romanzo di Edward Morgan Forster ambientato a cavallo tra Ottocento e Novecento.
La camera con vista che folgora la sua protagonista purtroppo non esiste, ma sappiamo che l’albergo dove soggiornava lo scrittore, sul lungarno delle Grazie, doveva essere molto simile.
Sono però reali e visitabili tutti gli altri luoghi iconici del libro e del film che James Ivory ne ha tratto: Santa Croce, i tondi dei Della Robbia, presso l’Ospedale degli Innocenti e piazza della Signoria, luogo di smarrimento per Lucy, punto d’innesco di una rivelazione che si consumerà poi sulle spettacolari colline di Fiesole.
Chissà se Firenze sarà capace di regalare anche a voi le stesse emozioni?
Napoli: L’amica geniale
È la saga italiana più tradotta all’estero: la storia toccante di amicizia e riscatto tra Lila e Lenù, le due bambine che hanno fatto conoscere Napoli e i suoi rioni nel mondo, ispirando anche una serie tv, è ormai un best seller internazionale.
Il quartiere dove nascono e crescono le due protagoniste esiste davvero: è nella periferia Est del capoluogo campano e si chiama rione Luzzati, a pochi passi dalla fermata metropolitana Gianturco: qui si trovano anche la parrocchia della Sacra Famiglia e la scuola elementare frequentate dalle due bambine, la biblioteca rionale e il tunnel che porta al mare, in fondo al quale Lena e Lenù non arriveranno mai.
La loro storia si dipana intorno ad altri punti cardinali della città: il "rettifilo", cioè corso Umberto I, dove Lila compra il suo abito nuziale; piazza dei Martiri, una delle più belle di Napoli, nel quartiere di Chiaia, dove poi apre il suo negozio di scarpe; via Caracciolo, il lungomare da cui Lenù ammirava il Vesuvio.
Ma Napoli è costellata di altri angoli e scorci da cui Lila e Lenù sono passate: riprendete in mano la saga e costruite il vostro itinerario “geniale”.
Sicilia: Il Gattopardo
La tappa che chiude questo giro d’Italia sui libri rievoca la Sicilia all’indomani dell’unità d’Italia raccontata ne Il Gattopardo, l’affresco-capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e immortalata poi nel film omonimo di Luchino Visconti.
Molti dei luoghi descritti dall’autore sono frutto della sua immaginazione, ma liberamente ispirati, per sua stessa ammissione, a monumenti e paesaggi reali: ritroverete le atmosfere mistiche e rigorose di Donnafugata a Palma di Montechiaro, comune d’origine della famiglia Tomasi di Lampedusa; potrete visitare la dimora signorile che ha ispirato quella in cui sono ambientate alcune scene memorabili del libro a palazzo dei Filangeri di Cutò, a Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento.
Fate infine tappa a Palermo, a palazzo Salina, dove il romanzo inizia, attualmente villa Lampedusa, a San Lorenzo Colli, alle porte della città; date uno sguardo a palazzo Gangi, nel centro storico, dove Luchino Visconti girò la sontuosa sequenza del ballo, e concedetevi infine una passeggiata tra le chiese e i palazzi della Kalsa, dove il regista ambienta gli epici scontri tra garibaldini e borbonici: riemergendo nell’antico quartiere arabo, potrete riassaporare il presente, gustando uno dei prodotti tipici dello street food palermitano, i babbaluci, lumache marinate con olio, prezzemolo, aglio e pepe.