Il Museo del parmigiano reggiano di Soragna, una pausa tra storia e gusto
È uno dei 4 Musei del Cibo che si trovano nella zona di Parma e racconta tutto quel che c’è da sapere su uno dei più amati e imitati prodotti tipici italiani: il Museo del parmigiano reggiano si trova a Soragna, negli spazi di un antico caseificio, e vi aspetta per un viaggio nel gusto e nella tradizione del parmigiano.
Un caseificio in un castello
La location è già speciale, perché si trova all’ombra del castello Meli-Lupi di Soragna, una casata di origine longobarda che ancora lo abita. A pochi passi c’è la piazza del paese e tutto intorno una zona verdissima punteggiata da altri castelli. Uno scenario da fiaba.
Il complesso settecentesco che ospita il museo è chiamato Castellazzi. Ne fanno parte una casa colonica con stalla dalle volte a crociera, un antico fienile e ovviamente il caseificio dalla particolare forma tonda. Tutto intorno altri piccoli edifici rustici. Sembra di entrare in un altro tempo. La parte più antica del caseificio risale al 1848.
Il museo racconta la produzione del parmigiano reggiano attraverso 120 oggetti dal 1800 alla prima metà del 1900 oltre a foto d’epoca e disegni che mostrano come si sono evolute le tecniche di trasformazione e stagionatura. Al centro c’è l’antica caldaia in rame, il cuore del caseificio. E alla fine del giro non dimenticate di assaggiare il formaggio nello spazio degustazione!
Il parmigiano che piaceva a Boccaccio
Giovanni Boccaccio già nel 1344 cita il parmigiano per condire ravioli e maccheroni nel suo Decamerone. Ma la storia del parmigiano risale a più di un secolo prima, quando della produzione casearia della zona si occupavano soprattutto i monasteri cistercensi e benedettini.
Da allora non si è mai smesso di produrlo. Sono cambiate le tecnologie a disposizione, ma non la tradizione. È ancora un formaggio fatto dalle mani del casaro, solo con latte da mucche con una dieta molto attenta, a cui si aggiungono siero di latte e caglio: nient’altro! Il formaggio che si ottiene però non è ancora pronto, l’ultimo ingrediente è il tempo: riposerà per 24 mesi prima di arrivare in tavola.
Due passi a Soragna
Il paese di Soragna di storie da raccontare ne ha parecchie. Le sue radici affondano nel Neolitico, passano per i Longobardi e attraversano tutto il Medioevo. Nel 1700 diventò addirittura Principato del Sacro Romano Impero.
Cominciate la visita dalla Rocca di Soragna circondata da un giardino all’inglese. Dentro vi accoglieranno splendide sale affrescate con arredi originali barocchi. Poi perdetevi tra le stradine del borgo.
Da vedere: la chiesa della Beata Vergine del Carmine con il convento carmelitano che risale al 1600, l’oratorio di Sant’Antonio da Padova, il Santuario della Sacra Famiglia e l’elegante sinagoga neoclassica. A Soragna sin dal XVI c’è stata una ricca comunità ebraica.
Il Ponte Taro
Nella cornice verdeggiante del Parco Fluviale del Taro si trova la frazione Ponte Taro. L’attrazione principale è il grande ponte monumentale. Il primo attraversamento lo avevano costruito qui già i romani. Distrutto varie volte, fu ricostruito nel 1170 e ancora nel 1235 quando una piena eccezionale se lo portò via. Quello attuale risale al 1816, lo volle la duchessa Maria Luisa d’Asburgo-Lorena.