Panoramica
La facciata a salienti della cattedrale di S. Zeno se ne sta stretta fra la mole imponente del campanile a sinistra e il complesso dell’antico palazzo dei Vescovi a destra. Sembra quasi che, non potendosi allargare, abbia deciso di farsi avanti su piazza Duomo con il suo elegante porticato, sei arcate zebrate dall’alternanza di pietra calcarea e serpentino. L’impianto è chiaramente romanico: la chiesa, di antichissima origine, venne infatti ricostruita nel XII secolo; il porticato e le logge della facciata sono invece tre-quattrocenteschi, e furono completati nel 1505 da Andrea Della Robbia con l’archivolto e la lunetta del portale centrale.
La chiesa, in origine intitolata a san Martino, cambiò identità in epoca longobarda, fase alla quale risale probabilmente la base del campanile. Alla devozione per san Zeno si aggiunse poi quella per san Giacomo Maggiore Apostolo, qui venerato con il nome di san Jacopo: la cattedrale ne conserva una reliquia, arrivata in città nel 1145 circa da Santiago di Compostela. I due patroni sono raffigurati nelle statue che svettano sulla parte alta della facciata. Gli interni della cattedrale, scanditi in tre navate, presentano una splendida tribuna barocca e affreschi dei primissimi anni del ’600 del Passignano e di Pietro Sorri. Le opere d’arte più illustri sono però il Crocifisso ligneo sagomato e dipinto a tempera, opera del 1274 di Coppo di Marcovaldo e del figlio Salerno, e il grande altare di S. Jacopo, opera in lamina d’argento istoriata a sbalzo, realizzata in varie fasi tra la fine del ’200 e la metà del ’400.
