I giardini della Villa Reale di Marlia, un incanto tra arte e natura
Il parco della Villa Reale di Marlia, nelle vicinanze di Lucca, è tra i più belli della Toscana e dell’Italia, un luogo incantevole, un tempo esclusivo dell’aristocrazia, dove trascorrere una giornata all’insegna di arte e natura, passeggiando nel verde tra affascinanti architetture, oppure organizzando un piacevole pic-nic all’aria aperta.
Si estende per 16 ettari. I giardini sono in parte d’impianto seicentesco, su una terrazza, con siepi, aiuole fiorite e alberi d’alto fusto, in parte con paesaggio “all’inglese”, famoso per la sua “collezione vivente” di camelie.
All’interno del Parco, si trovano: la lussuosa Villa Reale, adibita a fortilizio del duca di Tuscia, con il suo maestoso Teatro d’acqua; la Villa del Vescovo, costruita nel XVI secolo sui resti di un antico castello medioevale, e l’ottocentesca la Cappella ortodossa di San Biagio; le Palazzine Gemelle dell’architetto Giovanni Lazzarini, proprio all’ingresso del Parco; la caratteristica Palazzina dell’Orologio a sei ore, settecentesca; la Cappella di San Francesco Saverio.
La storia di un “sogno napoleonico” al profumo di camelie
La storia di questa meravigliosa villa affonda le sue radici nell’Alto Medioevo, fiorì come residenza signorile in epoca rinascimentale e fu significativamente trasformata nel periodo napoleonico.
Il complesso fu acquistato nel 1806 dalla sorella di Napoleone, la principessa Elisa Bonaparte Baciocchi, che la ampliò e fece ridisegnare il parco secondo la moda del Giardino all’inglese, uno dei pochi in Italia, arricchendone il patrimonio arboreo con nuove specie di piante, come appunto le celebri camelie. Testimone della vivace vita di corte, in quel tempo, è il passaggio del grande musicista Niccolò Paganini, che qui, nel teatro di Verzura, presentò la prima della “Fedra” di Racine.
Quando il Principato di Lucca divenne Ducato, la villa passò alla dinastia Borbone, che continuò a utilizzarla come residenza estiva. Nel Regno d’Italia appartenne a re Vittorio Emanuele II e, dopo alcune traversie, fu acquistata dai conti Pecci Blunt, nel 1923, che la restaurarono introducendo nuovi elementi in stile eclettico, affidando il rinnovo del parco a un affermato architetto francese, Jacques Greber, che creò ruscelli, boschi, un lago e altri elementi paesaggistici che possiamo apprezzare ancora oggi. Tra le novità introdotte da Greber troviamo il giardino spagnolo in stile Art Déco, caratterizzato dalle forme geometriche, dalle fontane d’acqua e dalla fioritura di hibiscus, rose rampicanti, hypericum.
Negli ultimi anni, il complesso della Villa Reale di Marlia è stato oggetto di un vasto progetto di recupero da parte degli attuali proprietari, che ne hanno permesso la riapertura al pubblico nel 2019.
La grotta di Pan
Nel nucleo più antico del giardino si trova la grotta di Pan, un ninfeo realizzato tra il 1570 e il 1580, dedicato alla divinità dei pastori e della campagna. All’esterno è caratterizzato da ampie arcate, oltre le quali si entra in un ambiente simile a una grotta, decorato con mascheroni e nicchie. L’opera è attribuita a Bernardo Buontalenti, lo stesso artista che ha realizzato la grotta del giardino di Boboli a Firenze.
I Giardini, con l’antico teatro di Verzura, il viale delle camelie, il lago, la piscina riscaldata
Realizzato tra il 1666 e il 1670, il Teatro di Verzura della Villa Reale di Marlia è il più antico d’Europa, straordinaria testimonianza del gusto dell’epoca di dotare i giardini di teatri naturali all’aperto scolpiti nella vegetazione. Il palcoscenico è un prato, le quinte sono alte siepi di tasso adornate di statue di terracotta che rappresentano personaggi della commedia dell’arte. In questo luogo di delizia, il maestro Niccolò Paganini ha suonato il suo violino per Elisa Bonaparte, e ancora oggi si tengono rappresentazioni teatrali e concerti.
Le prime camelie della Villa Reale di Marlia, al tempo considerate piante esotiche, furono fatte arrivare dalla Reggia di Caserta su ordine di Elisa Bonaparte per il fratello Giuseppe, allora sul trono di Napoli. Grazie alla principessa, oggi le camelie sono un elemento caratterizzante di questo magnifico luogo e accolgono i visitatori come in un “sogno”.
All’architetto Greber, negli anni ‘20, dobbiamo invece il lago, che oggi è uno degli elementi paesaggistici più rilevanti del parco, nonché preziosa struttura funzionale alla corretta irrigazione. Nella Piscina riscaldata, molto moderna per l’epoca in cui fu realizzata, agli inizi del XX secolo d.C., insieme ai campi da tennis, di bocce e di croquet, hanno trascorso il loro gradevolissimo tempo numerosi ospiti eccellenti della famiglia Pecci Blunt, come l’artista Salvador Dalì e lo scrittore Alberto Moravia.
Il percorso olfattivo, per un viaggio sensoriale nel tempo e nelle stagioni
Gli ospiti della Villa Reale di Marlia sono accolti in una esperienza unica e straordinaria di rapporto “immersivo” nella natura e nell’arte. Le offerte di visita comprendono un meraviglioso percorso olfattivo, per un’imperdibile esperienza sensoriale della eccezionale biodiversità botanica del parco.
Sono tante le essenze che in ogni stagione accompagnano gli ospiti in un viaggio nel tempo, sui profumi di camelie, magnolie e mimose, di glicine e ibisco, di tiglio, platano, sofora o salice piangente, per provare le emozioni che vissero anche la principessa Elisa Bonaparte e i tanti illustri ospiti del parco.