Panoramica
S. Maurizio al Monastero Maggiore è una delle chiese più belle e riccamente affrescate di Milano: i suoi interni sono considerati la massima espressione della pittura lombarda di scuola leonardesca e tra i più importanti esempi di pittura rinascimentale in Italia settentrionale. Sorge accanto al Civico Museo Archeologico, a 5 minuti di passeggiata dalla piazza del Castello Sforzesco e 10 dal Cenacolo Vinciano, luoghi dove, ai tempi di Ludovico il Moro, Leonardo era di casa. Il suo campanile esisteva già in età romana, quando era una torre del Circo romano; la prima versione della chiesa venne eretta in osmosi con l’adiacente Monastero Maggiore, il principale cenobio femminile benedettino della città, documentato a partire dall’VIII-IX secolo. Fu però ricostruita a partire dal 1503 su progetto attribuito a Gian Giacomo Dolcebuono, e la facciata in pietra grigia fu conclusa nella seconda metà del ’500 da Francesco Pirovano. Varcata la soglia, è facile capire perché questa sia spesso chiamata “Cappella Sistina di Milano”. La struttura è particolare: l’aula anteriore, destinata ai fedeli, e l’aula posteriore, riservata alle monache di clausura del Monastero Maggiore, sono separate da un tramezzo. Di grande pregio è, al centro del coro delle monache, un grande organo a canne della metà del Cinquecento. I veri protagonisti sono però gli straordinari affreschi eseguiti dal leonardesco Bernardino Luini e dai suoi allievi nel corso del Cinquecento: coprono quasi tutte le superfici interne. Le scene raffigurano episodi biblici, santi e personaggi della tradizione cristiana, con una maestria che esalta la luminosità e i dettagli delle figure. La chiesa di S. Maurizio non è solo un luogo di culto, ma anche e soprattutto un gioiello del Rinascimento lombardo. La chiesa è visitabile dal martedì alla domenica grazie al progetto Aperti per Voi del Touring Club Italiano, attraverso la collaborazione di accompagnatori volontari.