Salta il menu
Arte e cultura

Le 7 mostre da non perdere a febbraio in Italia

Dai ritratti degli artisti nelle varie epoche al mondo immaginario di Tim Burton, dai disegni di Yves Saint Laurent per il teatro alle installazioni contemporanee

5 minuti

Per gli amanti dei linguaggi dell’arte contemporanea, dell’estetica visionaria di Tim Burton, del Barocco romano o della moda che strizza l’occhio al teatro, 7 mostre da non perdere, di grande e piccola portata, in diversi luoghi della Penisola, ci invitano a raggiungerle. Alcune idee per un weekend insolito

“Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie”, Forlì

Forlì-fc-il-ritratto-dell-artista-archivio-comune-forlì-CC-BY-NC-SA3.0

Il 23 febbraio 2025, presso il Museo Civico di San Domenico di Forlì, si inaugura una mostra ambiziosa che indaga il percorso di consapevolezza di sé dell’artista, attraverso una straordinaria selezione di opere, tra gli altri, di Giovanni Bellini, Lavinia Fontana, Parmigianino, Rembrandt, De Chirico, Balla, Sironi per arrivare a Bill Viola e Chuck Close.

Oltre 200 opere, dall’Antichità al Novecento: maschere del teatro antico, mosaici pavimentali, codici miniati, disegni, pittura e scultura, fino alla videoarte e all’immancabile selfie.

Il percorso creato dai curatori - Acidini, Mazzocca, Refice e Parisi - inizia con il mito di Narciso sul tema del doppio, affrontato dalla storia dell’arte e della letteratura, fino alla rielaborazione psicoanalitica operata da Freud nel ‘900 e propone una galleria di personaggi, episodi, situazioni che svelano la visione del mondo degli artisti, il loro ruolo e il significato della loro arte.

“En Scène. Yves Saint Laurent. Costumi e scene per balletto, teatro e music-hall”, Roma

mostra ysl

Negli spazi della Fondazione Nicola Del Roscio, fino al 7 marzo 2025, è in programma la mostra En Scène. Yves Saint Laurent. Costumi e scene per balletto, teatro e music-hall che ci racconta un inedito Yves Saint Laurent. Icona della storia della moda e delle passerelle, l’eccentrico e creativo monsieur Yves, nutriva una vera passione per il palcoscenico e l’azione teatrale.

La mostra, a cura del designer francese Stephan Janson, è frutto di una collaborazione con i musei Yves Saint Laurent di Marrakech e Parigi. I pezzi esposti includono tessuti, disegni, fotografie, documenti nonché bozzetti e schizzi di scena degli anni 1959-1978, a partire dal lavoro creativo per il balletto Cyrano de Bergerac del 1959, i cui costumi furono realizzati da Saint Laurent su commissione del coreografo Roland Petit.

Il percorso espositivo getta dunque una luce sul sodalizio con il talentuoso coreografo, lo stesso Petit che sostenne lo stilista nella creazione della sua casa di moda dopo il licenziamento dalla Maison Dior.

Per la moglie di Petit, la ballerina Zizi Jeanmaire il couturier disegnò nel 1961, in Mon truc en plumes, un magnifico costume piumato che ha fatto storia, recentemente citato da Lady Gaga nella performance di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi.

In mostra anche i bozzetti per Le spectacle Zizi Jeanmaire, che fu presentato in anteprima al Teatro Eliseo di Roma nel 1963.

Ingresso gratuito

“Tim Burton’s Labirinth”, Milano, Fabbrica del Vapore

 “Tim Burton’s Labirinth”, Milano, Fabbrica del Vapore

Per gli appassionati dell’estetica visionaria creata dal poliedrico regista Tim Burton è d’obbligo visitare la mostra immersiva Tim Burton’s Labirinth, allestita presso la Fabbrica del Vapore di Milano.

Noto soprattutto per il suo lavoro cinematografico, Burton è un artista multidisciplinare. Il labirinto introduce l’intera produzione del maestro lasciando emergere le sue diverse anime: illustratore, pittore, scrittore, sceneggiatore, fotografo e regista.

Ogni visitatore decide il proprio percorso, anche cambiandolo, attraverso l’apertura delle porte, mentre percorre lo spazio espositivo tra dipinti, bozzetti originali, opere d’arte animate e figure a grandezza naturale provenienti dai set dei film più iconici dell’artista come The Nightmare Before Christmas, BeetlejuiceEdward mani di forbiceCharlie e la Fabbrica di cioccolato o Alice in Wonderland.

Fino al 9 marzo 2025

“Cleopatra. La donna, la regina, il mito”, Torino, Musei Reali

“Cleopatra. La donna, la regina, il mito”, Torino, Musei Reali

Fino al 23 marzo 2025, i Musei Reali di Torino ospitano la mostra Cleopatra. La donna, la regina, il mito. A cura di Annamaria Bava ed Elisa Panero, l’esposizione indaga, tra storia e leggenda, la complessa figura di Cleopatra VII, ultima regina d’Egitto.

Sovrana, intellettuale d’eccezione e figura politica influente, incarna l’epoca di un Egitto economicamente potente, fino a divenire mito per certa sua eccentricità e libertà dagli schemi dell’epoca, soprattutto del mondo romano, influenzando intere generazioni di artisti e scrittori.

I manufatti esposti rivelano ruolo e immaginario legati alla regina, passando dalle testimonianze archeologiche come la Testa di fanciulla, cosiddetta Cleopatra, dal Museo d’Antichità, alla pittura rinascimentale, fino alla cultura pop, senza tralasciare l’arte cinematografica nella famosa interpretazione di Elizabeth Taylor.

“Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, Bologna

“Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, Bologna

Il 6 febbraio 2025, il MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) inaugura la mostra collettiva “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, a cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni. Una selezione di cento opere - dagli anni ‘50 ad oggi - trova spazio nella Sala delle Ciminiere ricordandoci che l’ironia nasce dalla critica del mondo nel quale viviamo.

L’ironia come filo rosso. Intrinseca al processo creativo in Bruno Munari, dissacrante nella ricerca di Piero Manzoni, come incursore nella politica in Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto, usata per mettere a nudo le anomalie del presente con accostamenti contraddittori nella ricerca di Paola Pivi, Francesco Vezzoli e del sempre provocatorio Maurizio Cattelan.

Esplorata in tutta la sua complessità, l’ironia è paradosso ma anche arma potente di critica all’ordine sociale e istituzionale. È modo di interrogarsi, di farsi domande mantenendo il necessario distacco da una realtà intrisa di incongruenze e nonsense. Un antidoto al tragico dell’esistenza.

Da non perdere. Fino al 7 settembre 2025

“Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti della collezione Koelliker”, Ariccia, Palazzo Chigi

“Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti della collezione Koelliker”, Ariccia, Palazzo Chigi

Fino al 18 maggio 2025, Palazzo Chigi di Ariccia ospita la mostra Bernini e la pittura del ‘600, con la curatela di Francesco Petrucci. Già noto come scultore, architetto, creatore di apparati effimeri per eventi mondani, Gianlorenzo Bernini (Napoli 1598 – Roma 1680) fu anche pittore. La mostra è dunque un’occasione da non perdere per conoscere la produzione pittorica dell’assoluto protagonista del Barocco romano, attraverso ritratti e studi di figura provenienti dalla preziosa collezione Koelliker.

Tra le opere esposte figurano alcuni rari autografi, come l'Autoritratto mentre disegna, il Ritratto del poeta Virginio Cesarini, il Levantino sdraiato e un Cristo alla colonna.

L’allestimento include anche una vasta selezione di opere del Barocco romano dipinte da artisti italiani e stranieri presenti a Roma nel XVII secolo: Sansone che sbrana il leone di Lanfranco, il Battesimo di Cristo di Pietro da Cortona, Venere vincitrice di Andrea Sacchi, proveniente dalla collezione Chigi. Da segnalare, inoltre, la rara iconografia di Alessandro Magno che uccide Clito del grande Mattia Preti. Si aggiungano i ritratti di Giovan Battista Gaulli detto "il Baciccio", Pierre Mignard e Jacob Ferdinand Voet e, di Maratta, il Ritratto del cardinale Alderano Cybo.

“I miti dell’arte contemporanea”, Catania, Palazzo Valle

Mostra ''I miti dell'arte contemporanea'' a Catania.jpg

Fino al 31 maggio 2025, nella sede storica di Palazzo Valle a Catania, la Fondazione Puglisi Cosentino propone una mostra dedicata ai grandi maestri tra XX e XXI secolo. Una selezione di dipinti, sculture, video, installazioni, disegni e opere grafiche, tra arte concettuale, arte povera, arte comportamentale, offre una sintesi della complessità dei linguaggi dell'arte contemporanea, dagli anni Sessanta ad oggi, a cura di Francesco Poli e Vincenzo Sanfo.

Tra gli artisti: Sol Lewitt, Mario Merz, Marina Abramović, Vettor Pisani, Ai Weiwei e ancora Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Zhang Hongmei, Michelangelo Pistoletto, David Tremlett, Xiao Lu e tanti altri.

Molte delle opere esposte, allestite negli spazi dei primi due piani del palazzo, sono di rara visibilità, provengono infatti da collezioni private.
Da non perdere la sala personale che omaggia il grande Giulio Paolini, artista molto apprezzato anche dalla critica internazionale.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.