Sei mostre da non perdere ad aprile in Italia
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Dalla riflessione sull’arroganza umana nelle installazioni del maestro giapponese Yukinori Yanagi ai ritrovati vasi greci di Agrigento, dal realismo disturbante nella pittura di Caravaggio agli studi sulla luce nella fotografia di Mimmo Jodice fino all’eredità culturale della ricerca musicale di Pino Daniele, sei mostre peculiari in sei diverse Regioni sul territorio italiano.
"Yukinori Yanagi. Icarus", MILANO
Negli spazi di Pirelli Hangar Bicocca e fino al 27 luglio 2025, Vicente Todolì e Fiammetta Griccioli presentano la mostra “Icarus”, straordinaria antologica dedicata all’artista giapponese Yukinori Yanagi.
Dopo oltre 30 anni dalla partecipazione alla 45esima edizione della Biennale di Venezia, dove vince il premio “Aperto 93”, Yukinori Yanagi torna in Italia dall’isola di Momoshima dove vive, costantemente distante dai riflettori e dalle dinamiche del sistema dell’arte.
La spazialità dell’Hangar accoglie molte delle installazioni monumentali del maestro giapponese realizzate dagli anni ’90 ad oggi.
Yanagi lavora su temi come i nazionalismi, la globalizzazione, gli impatti della modernità sul vivere contemporaneo; nelle navate dell’ex struttura industriale milanese ci invita a riflettere sul mito greco di Icaro e sulle conseguenze dell’arroganza umana, nutrita dall’ossessione per l’avanzamento tecnologico; Icaro si avvicina troppo al sole sprovvisto di consapevolezza e diviene responsabile della propria caduta.
Nell’installazione Icarus Container 2025, il visitatore percorre un labirinto animato da un costante gioco di riflessi, tra specchi e luce naturale, per una significativa fruizione immersiva.
Da non perdere.
"Mimmo Jodice. L'enigma della luce", UDINE
Presso le sale del Castello di Udine, il 6 aprile 2025 si inaugura la mostra dedicata a Mimmo Jodice, uno dei fotografi italiani più apprezzati anche sul piano internazionale, a cura di Silvia Bianco, Roberto Koch e Alessandra Mauro in stretta collaborazione con Mimmo, Angela e Barbara Jodice.
140 opere degli anni tra il 1964 e il 2015 raccontano i temi ricorrenti nella poetica del maestro napoletano, come il silenzio dei paesaggi umani, la natura, la città vista da occhi interiori e intimisti, la denuncia sociale, il passato.
La prima sezione della mostra affronta un aspetto imprescindibile del percorso artistico di Jodice: la costante ricerca di soluzioni tecniche in camera oscura per giungere a raffinatissimi equilibri nel dialogo tra bianco e nero, luce e ombra.
Anche nelle fotografie più recenti è evidente il rapporto tra immagine del reale e sua rielaborazione astratta; ricorre il silenzio, la sospensione della dimensione temporale e la voglia di dare voce all’assenza per ricercare l’oltre dall’apparenza.
“Caravaggio 2025”, ROMA
Sarà visitabile fino al 6 luglio 2025, presso Palazzo Barberini (Gallerie Nazionali di Arte Antica), la mostra su Michelangelo Merisi detto Caravaggio, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon.
Il progetto, che riunisce dipinti noti, opere difficilmente visibili e nuove scoperte, intende ribadire la centralità del maestro lombardo nello snodo tra Cinque e Seicento. A fine secolo, quando Caravaggio si trasferisce a Roma, probabilmente intorno al 1593 o poco dopo, si trova ad operare in un contesto culturale non così stimolante sotto il profilo delle proposte e delle idee; è già un caposcuola, anche se dipinge quadri “per vendere”, per guadagnarsi da vivere; introduce un linguaggio pittorico nuovo, da alcuni giudicato eversivo, scegliendo la linea del realismo; la sua pittura innesca immediatamente il processo del confronto, anche intellettuale, tra gli artisti suoi contemporanei che non possono non prendere una posizione pro o contro.
Il realismo di Caravaggio è costruito sulla potenza della luce nel suo costante dialogo con l’ombra; la luce, intrisa del divino, nel rapporto con la tenebra del peccato, segnala la centralità della scelta che l’uomo è costantemente chiamato a compiere.
La mostra si articola in sezioni tematiche, dedicate ai diversi generi della produzione del maestro lombardo; una retrospettiva che illustra il percorso artistico di Caravaggio con contenuti critici aggiornati e un luogo di riflessione sulla costante influenza esercitata dal maestro anche sull’arte contemporanea.
“Pino Daniele. Spiritual”, NAPOLI
Per i tanti appassionati di Pino Daniele, fino al 6 luglio 2025 si tiene al Palazzo Reale di Napoli una mostra imperdibile a cura di Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia; l’esposizione ricostruisce il percorso creativo del cantautore napoletano attraverso documenti inediti, oggetti personali, strumenti musicali e tanti contenuti audiovisivi provenienti soprattutto dalla Fondazione intitolata al maestro.
La prima parte della mostra racconta gli anni 1955-1977, il percorso formativo e gli esordi fino alla pubblicazione del suo primo album, tra cultura napoletana e blues; molto suggestiva la ricostruzione di un tipico live club napoletano degli anni ’70, dove Pino Daniele usava esibirsi. Segue la sezione che narra la vita personale dell’artista e la sua straordinaria carriera, dal 1977 al 2014; ampio spazio è dedicato alle collaborazioni e agli incontri significativi che hanno contribuito all’evoluzione musicale di un maestro indiscusso.
“Celebrating Picasso”, PALERMO
La Fondazione Federico II, fino al 4 maggio 2025, celebra Pablo Picasso con una mostra allestita presso Palazzo Reale a Palermo con la curatela di Markus Muller; oltre 80 opere tra dipinti, litografie, acquetinte, acqueforti e ceramiche si affiancano alle fotografie scattate da David Douglas Duncan che ci raccontano un Picasso privato, intimo.
L’esposizione intende tracciare un ritratto del maestro spagnolo in cui percorso artistico, mutamenti stilistici e biografia sono strettamente interrelati. Da qui l’attenzione alle amanti, alle mogli, alle muse come nelle litografie che ritraggono François Gilot o Jacqueline Roque, donne della sua vita.
Le opere selezionate, molte delle quali provenienti dal Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, individuano alcuni dei temi ricorrenti nella ricerca del maestro come l’eros, l’amore, la morte ed evidenziano la sua continua e impaziente sperimentazione di stili diversi, dalla proposta cubista alla riflessione sulla classicità, alle incursioni nella dimensione surrealista.
“Da Girgenti a Monaco. Da Monaco ad Agrigento. Il ritorno dei vasi del ciantro Panitteri”, AGRIGENTO
Presso il Museo Pietro Griffo, nel magnifico contesto del Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, saranno esposti fino al 18 maggio 2025 dieci raffinatissimi vasi greci, risalenti al VI e V secolo a.C.
La mostra, parte del programma di iniziative che celebrano Agrigento capitale italiana della cultura 2025, ha un altissimo valore simbolico. I dieci vasi esposti, selezionati tra 47 pezzi di produzione attica, a figure nere o rosse, con scene epiche e mitologiche, sono parte della raccolta venduta nel 1824 al principe Ludwig I di Baviera dall’alto prelato della curia di Agrigento Panitteri, La vendita della preziosa collezione richiama quel fenomeno di dispersione del patrimonio artistico che ha interessato la Penisola tra Sette e Ottocento, un vero e proprio dissanguamento che ha indotto gli intellettuali, e poi i governi, ad una approfondita riflessione sulla salvaguardia dei beni storici, artistici e archeologici.
Dopo duecento anni, i vasi di Monaco di Baviera ritornano ad Agrigento, nel loro contesto originario; anche se solo temporaneamente e per il breve tempo dell’esposizione, la loro presenza ci obbliga ad acquisire consapevolezza su quanto sia importante la conservazione, la tutela e la valorizzazione delle proprie radici storiche e culturali.