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Arte e cultura
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Le 10 mostre da non perdere a novembre in Italia

Dai reperti di Pompei alle opere di Fernando Botero, dai personaggi Disney alle installazioni contemporanee

7 minuti

Siete appassionati di archeologia, di cultura coreana, di geni rinascimentali, di fotografia, di grandi maestri contemporanei? Vi proponiamo 10 mostre da non perdere in tutta Italia, da Torino fino a Catania. Sono piccole e grandi esposizioni, che possono essere il pretesto per un weekend fuori porta alla scoperta di città diverse dalla vostra.

“Rabbit Inhabits the Moon”, Torino

“Rabbit Inhabits the Moon”, Torino

Vi affascina la cultura coreana? In occasione del 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Italia, il MAO - Museo d’Arte Orientale di Torino presenta una mostra dedicata a Nam June Paik (Seul, 1932 – Miami, 2006), artista centrale nel panorama culturale del XX e del XXI secolo e considerato uno dei pionieri della video arte. Paik è stato un artista molto particolare, che ha unito tradizioni culturali coreane ad aspetti legati ai mass media e alla società commerciale tipica del mondo occidentale, spesso lavorando anche con le suggestioni sonore. Accanto a sue celebri opere (tra cui quella che dà il titolo alla mostra, in cui il coniglio di una nota leggenda osserva l’immagine della luna all’interno dello schermo di un televisore), scoprirete anche nuove produzioni, opere video e installazioni di artisti coreani contemporanei e preziosi manufatti tradizionali provenienti da vari musei italiani e stranieri. Ingresso a pagamento; fino al 23 marzo 2025.

“YOU ARE HERE. Central Asia”, Milano

“YOU ARE HERE. Central Asia”, Milano

La Fondazione Elpis di Milano, nata nel 2022 in via Lamarmora 26, presenta per la prima volta in Italia le opere e le produzioni più recenti di una trentina di artisti dell’Asia centrale, in una mostra collettiva a cura di Dilda Ramazan e Aida Sulova. È una panoramica inedita sulla produzione artistica contemporanea di 4 Paesi ancora poco noti agli italiani – Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan – che riflette sul significato di identità, appartenenza, autoidentificazione e autodeterminazione, in un mondo segnato da migrazioni e spostamenti. Molti i mezzi espressivi utilizzati dagli artisti asiatici, tra pittura, scultura, video, fotografia, performance, opere tessili e installazioni site specific; e sorprendente la varietà dei lavori presentati lungo i tre piani della Fondazione. Ingresso a pagamento; fino al 13 aprile 2025.

“Massimo Sestini. Zenit della fotogafia”, Brescia

“Massimo Sestini. Zenit della fotogafia”, Brescia

Massimo Sestini, nato nel 1963, è uno dei più importanti fotografi italiani. Al Museo di S. Giulia di Brescia potrete ripercorrerne oltre 30 anni di carriera e nello stesso tempo rivivere alcuni dei momenti più emblematici della vita del nostro Paese, tutti immortalati da Sestini: dalla strage di Capaci al naufragio della Costa Concordia, dai funerali di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI al terremoto dell’Aquila. Tra le 53 immagini scelte per la mostra potrete ammirare anche “Mare Nostrum”, la fotografia iconica del barcone stipato di migranti premiata nel 2015 con il World Press Photo. La mostra ha un ulteriore sviluppo negli spazi della cantina storica di Freccianera Fratelli Berlucchi, a Borgonato di Franciacorta. Ingresso a pagamento; fino al 2 marzo 2025.

"Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo", Padova

"Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo", Padova

Arriva a Padova il tour espositivo che rende omaggio a un secolo di storia di Disney Animation – nel 2023 sono stati celebrati i 100 anni dei Walt Disney Studios – e al suo patrimonio culturale che continua ad affascinare grandi e piccoli e a essere una fonte straordinaria di ispirazione per i creativi contemporanei. In uno spettacolare allestimento, realizzato al Centro Culturale Altinate San Gaetano, entrerete negli archivi della Disney Animation e vi immergerete nelle storie Disney attraverso molte opere originali (come disegni dell’ideazione del personaggio, disegni d’animazione, layout e fondali dagli Anni ’30 ai giorni nostri). Non solo: scoprirete il “dietro le quinte” di un film d’animazione, un processo lento e complesso che vede lavorare decine di persone per mesi (o addirittura anni). È previsto anche uno speciale percorso interattivo pensato per bambini dai 4 ai 10 anni, che sono guidati nel corso della mostra dalle immagini del Grillo Parlante. Ingresso a pagamento; fino al 23 febbraio 2025.

“Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia”, Gorizia e Monfalcone (TS)

“Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia”, Gorizia e Monfalcone (TS)

Un progetto originale, quello ideato in occasione di Gorizia e Nova Gorica Capitali Europee della Cultura 2025: protagonista è la figura di Giuseppe Ungaretti come poeta e soldato durante la prima guerra mondiale (con il focus sui 2 anni trascorsi sul Carso tra la fine del 1915 e il 1917): l’obiettivo è quello di mostrare come la letteratura e la pittura possano intrecciarsi nel racconto storico e artistico del periodo. Due le mostre allestite: quella nel Museo di S. Chiara a Gorizia comprende una sezione letteraria/ documentaria e una pittorica, con circa 90 opere realizzate da artisti italiani che hanno interpretato i luoghi del Carso e la figura di Ungaretti; quella nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea a Monfalcone ospita 50 opere storiche di pittura e scultura degli Anni ’10 del ‘900, con i nomi tra gli altri di Umberto Boccioni, Felice Casorati, Arturo Martini, Gino Rossi e Umberto Moggioli. Il percorso espositivo è arricchito da 3 documentari appositamente creati per l’occasione. Ingresso a pagamento; fino al 4 maggio 2025.

“Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso”, Ferrara

“Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso”, Ferrara

Una mostra per immergersi alla corte degli Este, i signori di Ferrara. A Palazzo dei Diamanti, l’esposizione ripercorre le vicende artistiche del primo ‘500 in città, dagli anni del passaggio di consegne da Ercole I d’Este al figlio Alfonso I (1505) fino alla morte di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri rispetto a quella precedente, che ha come protagonisti Ludovico Mazzolino, Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano, Benvenuto Tisi detto Garofalo e Giovanni Luteri detto Dosso. Questi ultimi 2 artisti sono più noti al grande pubblico, mentre per Mazzolino e Ortolano si tratta di un “debutto assoluto”, in quanto non sono mai stati protagonisti di una grande mostra: l’occasione per scoprirli! Ingresso a pagamento; fino al 16 febbraio 2025.

“Michelangelo e il Potere”, Firenze

“Michelangelo e il Potere”, Firenze

È motivo di grande orgoglio ospitare a Palazzo Vecchio una mostra incentrata sul ‘maestro’ Michelangelo Buonarroti” ha sottolineato la sindaca di Firenze, Sara Funaro, nel presentare la mostra. “Le opere esposte disegnano un percorso inedito e immersivo dedicato ad approfondire un aspetto particolare dei suoi lavori, ovvero il suo rapporto con il potere, a volte complicato, altre volte conflittuale, altre volte ancora sinergico. È significativo che questo percorso prenda forma qui, in un palazzo che nei secoli ha visto avvicendarsi la storia con la S maiuscola e il potere di una dinastia che ha segnato in modo indelebile anche la contemporaneità, la dinastia medicea”. Un’occasione imperdibile, dunque, per esplorare sia un luogo emblematico della città sia il genio di un grande maestro italiano: tra la Sala delle Udienze e la Sala dei Gigli sono esposte oltre 50 opere, tra sculture, dipinti, disegni, lettere autografe e calchi in gesso, frutto di eccezionali prestiti da prestigiose istituzioni italiane e straniere. Ingresso a pagamento; fino al 19 gennaio 2025.

“Botero”, Roma

“Botero”, Roma

Arriva a Roma una grande retrospettiva dedicata al colombiano Fernando Botero, uno degli artisti più amati del nostro tempo, recentemente scomparso. A Palazzo Bonaparte è esposta un'ampia selezione di opere, che spazia dai suoi dipinti alle sculture monumentali. Incontrerete molti temi emblematici della produzione dell’artista: il ritratto della società latinoamericana, le versioni di celebri capolavori della storia dell'arte (come gli omaggi a Velázquez, alla Fornarina di Raffaello e al celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, insieme ai ritratti borghesi di Rubens e Van Eyck), il circo e la corrida. E vi farete certamente catturare dall’umorismo sottile che contraddistingue il suo stile. Un'intera sala è dedicata alla più recente sperimentazione tecnica del maestro, con opere quasi diafane che rivelano un approccio delicato ai suoi temi familiari. Ingresso a pagamento; fino al 19 gennaio 2025.

“L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio”, Pompei (NA)

“L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio”, Pompei (NA)

Ultimo mese per questa mostra allestita nella Palestra grande degli scavi del sito archeologico di Pompei. Attraverso 7 sezioni, 300 reperti e 3 installazioni multimediali, potrai immergerti nella vita quotidiana della popolazione comune di Pompei, composta da schiavi, liberti, artigiani e lavoratori. “La mostra racconta una bellezza diversa da quella abituale, classica e marmorea, e propone invece l’estetica della vita quotidiana, degli oggetti e delle immagini che circondavano la gente comune e che abbiamo cercato di valorizzare con un allestimento molto originale, a cura dell’architetto Vincenzo De Luce” sottolinea il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel. “Ma racconta anche l’umiltà, la povertà e la schiavitù, aspetti che ci aiutano a capire perché quell’epoca molte persone cercavano nuove risposte e prospettive”. Ingresso a pagamento; fino al 15 dicembre 2024.

“Vuoti di memoria Sicilia '43: le immagini di oggi”, Catania

“Vuoti di memoria Sicilia '43: le immagini di oggi”, Catania

A Catania il Museo storico dello Sbarco in Sicilia 1943, a Le Ciminiere, è un luogo prezioso per ricordare uno dei momenti che segnò la storia d’Italia. Qui, nel Phil Stern Pavilion, è allestita la mostra “Vuoti di memoria Sicilia '43: le immagini di oggi”: oltre 30 fotografie inedite di Massimo Siragusa (Catania, 1958) danno forma e significato alla memoria di ciò che è rimasto, ed è ancora visibile, dello sbarco alleato in Sicilia. Nelle foto scorgerete i muri degli edifici, i luoghi delle battaglie, i bunker, gli oggetti della gente, ma si percepiscono anche i suoni, i respiri e i rumori delle onde del mare portatrici di libertà. All’esposizione è legato il lavoro dal sound artist Michele Spadaro (Catania, 1994), Reflection in Time, che esplora le conseguenze acustiche della riverberazione all’interno dei bunker della seconda guerra mondiale situati lungo la costa sudorientale della Sicilia. Ingresso a pagamento; fino al 21 febbraio 2025.

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