Bagnacavallo, il borgo medievale da pellicola cinematografica
La splendida città emiliana di Bagnacavallo sorge a pochi chilometri dal mare, ma è immersa nella natura dell’entroterra ravennate, lì dove comincia ad elevarsi l’Appennino romagnolo.
La posizione è strategica perché da Bagnacavallo si possono raggiungere rapidamente Ravenna, Faenza, Ferrara e Bologna ma anche il Parco del Delta del Po.
Il cuore della Romagna
La città d’arte romagnola conserva ancora l’antico centro storico del borgo medievale, con una pianta urbana unica nell’area romagnola per via della sua struttura originale fatta di vie porticate, chiese e palazzi nobiliari da scoprire.
Qui, è possibile godere di tutta l’ospitalità romagnola fatta di sorrisi, buon cibo, armonia con la natura e tanta cultura.
Cosa vedere a Bagnacavallo
Qualsiasi sia il periodo dell’anno in cui decidete di visitare Bagnacavallo, sarete sorpresi dalle bellezze artistiche e dall’atmosfera accogliente che riserva ai suoi visitatori.
Partite da Piazza Nuova con la sua forma ovale e gli orli porticati. Fu costruita nel 1758 come piazza del mercato e oggi vi si aprono botteghe artigiane e un’osteria tradizionale.
Non perdete la Pieve di San Pietro in Sylvis, tra quelle conservate meglio in tutta la Romagna.
Era una delle tappe lungo la Via dei Romei e risale al VII secolo. Ammirate anche gli interni con affreschi di scuola riminese del 1300.
Bagnacavallo nella storia
A Bagnacavallo sono nati diversi personaggi illustri tra cui il pittore Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo. La pinacoteca comunale custodisce alcune sue opere, come lo Sposalizio mistico di Santa Caterina, mentre la Collegiata di San Michele ospita una splendida pala d’altare firmata dall’artista.
Continuate il tour del borgo visitando il Gabinetto delle Stampe al Museo Civico delle Cappuccine, il Vicolo degli Amori e il Giardino dei Semplici. Vicino il palazzo comunale si trova il Teatro Goldoni, considerato una “Scala in miniatura”.
Poco oltre c’è il Convento di San Francesco risalente al XIII secolo, rimaneggiato più volte e poi ricostruito parzialmente nel 1700. Da vedere la Sala delle Capriate, il refettorio nuovo o Sala Oriani, lo scalone monumentale e le salette garzoniane che oggi ospitano eventi culturali.
Una passeggiata nel cinema
Passeggiando per Bagnacavallo vi sembra di essere in un set cinematografico? Non vi sbagliate.
Il borgo ha un’anima molto cinematografica tanto da essere stato scelto da diversi registi che qui hanno ambientato le loro storie. A cominciare da Vittorio De Sica che nel 1962 girò qui La Riffa.
Dormire a Bagnacavallo
Data la sua posizione strategica, a breve distanza da molte città ma nella tranquillità della campagna, dormire a Bagnacavallo è una soluzione comoda e piacevole.
L’Agriturismo Palazzo Baldini è parte di un circuito di residenze nobiliari legate al passato agricolo della zona, oggi ristrutturato e diventato struttura di accoglienza. Si può dormire anche al Convento di San Francesco, una cui parte è diventata un albergo.
Bagnacavallo a tavola: vini e dolci
Il Bagnacavallo è il nome di un consorzio locale che valorizza le specialità della zona, dai vini agli aceti, dal miele ai distillati. Ma sono soprattutto vini e dolci a dominare la tavola locale.
Da non perdere il rosso Bursôn da un antico vitigno autoctono né i passiti per accompagnare i dolci, specialmente quelli autunnali come il sugal, il piadot, il savor con mele e pere cotogne e il dolce di San Michele.
Un tuffo nella natura
Il territorio è ricco di itinerari ciclo-turistici perfetti per scoprire la bellezza della natura di questa zona, punteggiata da pievi, ville padronali, oratori, rocche e case coloniche immerse nel verde della campagna. In qualunque periodo, la bellezza dell’entroterra abbaglia con le sfumature di verde sotto il sole estivo, il profumo del mosto autunnale quando le foglie si incendiano di giallo e rosso, la nebbia invernale che vela ogni cosa rendendola magica, le esplosioni di fiori primaverili.
Subito fuori da Bagnacavallo c’è il Podere Pantaleone, un habitat naturale ricco di flora e fauna che crescono liberamente. Qui, tra metà maggio e inizio giugno si può partecipare alle visite guidate in notturna.
A 7 chilometri si trova invece Villanova con il suo Ecomuseo delle Erbe Palustri che racconta una lunga relazione tra l’uomo e la natura. A settembre si tiene anche la Sagra delle Erbe Palustri.