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Cicloturismo
Girando tra antichi manieri, boschi fiabeschi e cantine scavate nel tufo

In bici nel Vulture-Melfese

Tipologia
Percorso in bici
Numero Tappe
2
Difficoltà
Medio

Il percorso ad anello, lungo circa 43 km, conduce attraverso gli scenari più suggestivi del Vulture Melfese: un angolo di Basilicata che sembra l’ambientazione ideale per un racconto fiabesco. Antiche rocche, boschi verdeggianti e strutture in tufo narrano storie di un tempo passato, dove uomo e natura hanno sempre coesistito.

Scarica la traccia GPX al seguente link.   

Percorso ad anello attraverso gli scenari più suggestivi del Vulture - Melfese

Percorso ad anello attraverso gli scenari più suggestivi del Vulture - Melfese

Si parte dalla stazione ferroviaria di Melfi, adagiata su un colle e contornata dalla natura del Monte Vulture, in provincia di Potenza. Qui, potrete ammirare il famoso Castello di Melfi che, con la sua imponente e iconica struttura medievale, si innalza a simbolo della città.Riducete le marce e preparatevi a una salita tra campi di grano e ulivi secolari; dopo alcuni chilometri di saliscendi vi troverete davanti a un paesaggio dominato dai Laghi di Monticchio, due specchi d’acqua dove si riflette la splendida Abbazia Benedettina di San Michele, sede del Museo di Storia Naturale del Vulture. Proseguendo dritto, dopo circa 10 km in discesa, si raggiunge Rionero e, attraversando il centro storico del paese, vi ritroverete sulla via del ritorno a Melfi.La discesa, tra masserie e campi di grano, vi porterà ad Atella, sede di meravigliose architetture come la Porta di San Michele e la Cattedrale Santa Maria ad Nives. Attraversata la valle si arriva al Castello di Lagopesole, voluto da Federico II come sua residenza di caccia e di riposo estivo. Oggi ospita un Museo multimediale dedicato alla storia dell’imperatore svevo.

Maggiori Informazioni

Attraverso Barile e il villaggio delle cantine

Attraverso Barile e il villaggio delle cantine

L’itinerario si farà sempre più interessante proseguendo verso Barile, colonizzata nel 1518 da profughi illirici, diventando una delle maggiori isole di cultura arbëreshë in Basilicata. Infatti, furono proprio gli albanesi a introdurre qui il vitigno Aglianico e l’uso di scavare le cantine nel tufo; testimonianza di questa tradizione è il Parco Urbano delle Cantine di Barile, ricavate nelle grotte tufacee della collina “Sheshë”. Prima di rientrare a Melfi, a circa un km dal centro federiciano, è consigliata una deviazione alla Chiesa rupestre di Santa Margherita.

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