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Cicloturismo
Pedalando tra borghi incastonati nella roccia

Dolomiti Lucane

Tipologia
Percorso in bici
Numero Tappe
2
Difficoltà
Medio

Il percorso che attraversa le Dolomiti Lucane fino alla valle del Sauro è un viaggio nel tempo, fra rocce arenarie e argillose dalle forme suggestive e dai colori stupendi. Questo itinerario di 56 km, permette di contemplare delle vere e proprie opere d’arte in pietra scolpite dalla natura.

Scarica la traccia GPX al seguente link.

Da Castelmezzano a Aliano

Da Castelmezzano a Aliano

La partenza è a Castelmezzano, un piccolo gioiello incastonato tra le rocce e uno dei più deliziosi tra i piccoli centri italiani. La sua fama è dovuta al Volo dell’Angelo: qui, potrete sperimentare un tuffo nell’adrenalina, imbracati a pancia in giù e appesi a un cavo, volando fino a Pietrapertosa, percorrendo un chilometro e mezzo in poco più di un minuto, ad una velocità che può raggiungere i 120 km/h.Continuando per 8 km di percorso misto, Pietrapertosa si svelerà davanti a voi, in tutta la sua suggestione. Costruito sulla roccia nuda che sembra custodirlo come una delle gemme più preziose, questo paese, con la sua natura di roccaforte, si snoda fino all’antico castello saraceno.

Tra riti antichi e paesaggi lunari

Tra riti antichi e paesaggi lunari

Il viaggio procede in direzione di Accettura, il cui nome è legato soprattutto a “Il Maggio di Accettura”, uno dei riti arborei più antichi e caratteristici che ogni anno si ripete in Basilicata. Segue una ripida salita che porta al bosco di Montepiano e superato il valico, si scende a Cirigliano per la vecchia strada, evitando la galleria. L’antico borgo interamente in pietra, posto tra il Castello e la Chiesa Madre, conserva tracce archeologiche di epoca romana.Dopo una discesa lungo la valle del Sauro, siete giunti ai piedi di Aliano dove vi aspetta un’ultima salita impegnativa circondati dalla meraviglia paesaggistica dei Calanchi, spettacolari crepe nel terreno che attraversano il fianco del monte. Arroccato sulle rocce d’argilla, il paese ha ospitato anche il confino di Carlo Levi, lo scrittore torinese che si immerse totalmente in questo paesaggio lunare  e suggestivo da trasporlo letterariamente nel celebre “Cristo si è fermato a Eboli”.

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