3 ordini di palchi sovrapposti, ognuno con una decorazione dorata differente, una balconata, una galleria e una vasta platea: il Teatro Filarmonico di Verona è il principale teatro d'opera della città, ma ospita spettacoli di generi diversi. La stagione musicale si apre tradizionalmente con il Settembre dell'Accademia, una rassegna sinfonica dell'Accademia filarmonica di Verona, che ospita orchestre, direttori e solisti di fama internazionale. Dal mese di ottobre, poi, seguono le stagioni di opera, balletto e sinfonica della Fondazione Arena di Verona, che usa il Teatro Filarmonico come sede della stagione lirica invernale.
Il teatro è di proprietà dell'Accademia filarmonica di Verona, la più antica accademia musicale europea, le cui prime notizie risalgono al 1543. All’inizio del ‘700 la città non aveva un teatro lirico, così si decise di costruirne uno. Il marchese Scipione Maffei presentò la richiesta al Senato veneto. Fu quindi chiamato l'architetto teatrale al tempo più celebre, Francesco Galli da Bibbiena e i lavori iniziarono nel 1716. Per realizzarlo, arrivarono incisori e pittori da tutta Europa. Ci vollero 13 anni per terminarlo, ma il risultato fu uno degli edifici teatrali più moderni e innovativi dell’epoca. La sera del 6 gennaio 1732 fu inaugurato, con il dramma pastorale “La Fida Ninfa” di Antonio Vivaldi, su libretto di Scipione Maffei. Il teatro fu distrutto 2 volte: da un incendio nel 1749 e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale nel 1945. L'architettura originaria del teatro, quindi, è andata persa. La struttura attuale è il risultato della ristrutturazione avvenuta dopo il secondo conflitto mondiale, che ha permesso di recuperare gli elementi principali del Bibbiena. La sala Maffeiana è l’unica parte intatta dell’originario Teatro Filarmonico. È in questa celebre sala che il 5 gennaio 1770 si esibì Wolfgang Amadeus Mozart, in un concerto memorabile. Tra il 1777 e il 1779, la sala fu abbellita con l'affresco e le decorazioni del pittore bolognese Filippo Maccari (1725-1800) e, nell'800, furono aggiunti il pavimento in legno e il lampadario. Originariamente si chiamava "Gran Sala", per poi cambiare nome in onore di Scipione Maffei, per merito del quale venne costruito il teatro.