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Toscana

Via Tornabuoni a Firenze, l’indirizzo del lusso e delle tendenze Made in Italy

4 minuti

Salotto buono dello shopping, epicentro del lusso fiorentino, riferimento assoluto per ogni tendenza del fashion design, una passeggiata tra le boutique esclusive e le botteghe artigiane di Firenze è la coccola che dovete concedervi se siete in visita nella capitale medicea per turismo o lavoro.

L’innegabile appeal mondano di questa strada nel cuore storico di Firenze, che collega piazza Antinori al ponte Santa Trinita, è legato alla sua straordinaria capacità di reinventarsi mostrandosi sempre contemporanea, grazie alle attività che negli anni ha ospitato e che ne hanno perpetuato lustro e prestigio.

Vetrina a cielo aperto della moda italiana e internazionale

Vetrina a cielo aperto della moda italiana e internazionale

Costeggiata da fastosi palazzi signorili, che dal Trecento ospitano le famiglie più illustri della città, in via Tornabuoni si concentrano le vetrine dei marchi eccellenti della moda italiana, a partire da quella di Gucci, il primo negozio al mondo della griffe toscana, e di Ferragamo: proprio come Guccio Gucci, infatti, Salvatore Ferragamo, tornato in Italia dagli Stati Uniti, scelse Firenze, per la vocazione alla bellezza e la maestria dei suoi artigiani. 

Le botteghe dell’eccellenza degli artigiani della pelle

Le botteghe dell’eccellenza degli artigiani della pelle

Alle boutique di Armani, Valentino, Fendi, Max Mara, Pucci, Versace, Prada, Roberto Cavalli e di molte altre griffe internazionali del lusso, come Cartier ed Hermès, si alternano pregiate botteghe specializzate soprattutto nella tradizione toscana della lavorazione della pelle, che coi loro prodotti di manifattura finissima, contribuiscono a fare di via Tornabuoni una vetrina a cielo aperto dell’espressione più alta della moda e dell’artigianato Made in Italy.

L’antica strada dei legnaiuoli, sfrattati dalla nobiltà

L’antica strada dei legnaiuoli, sfrattati dalla nobiltà

Più che una strada, un vero e proprio distretto della moda, che si allarga a comprendere le vie attigue. Ma basta alzare lo sguardo per percepire quanta storia sia passata di qui. In questa via, che prende il nome dalla famosa famiglia fiorentina di mercanti e politici a cui apparteneva Lucrezia, madre di Lorenzo il Magnifico, in passato, si ergevano le mura romane e durante il regno della Grancontessa Matilde di Canossa scorreva il torrente Mugnone. Quando ancora si chiamava via dei Legnaiuoli, al posto delle boutique, qui c’erano le botteghe dei falegnami e degli artigiani del legno, che in seguito la nobiltà sfrattò oltrarno per conferire prestigio alla strada.

La culla della nobiltà fiorentina

La culla della nobiltà fiorentina

Già nel Trecento infatti il decoro di via Tornabuoni è legato alle facciate dei suoi palazzi illustri: il palazzo Spini Feroni, ora sede del negozio e del Museo Ferragamo, il palazzo turrito dei Gianfigliazzi, proprio di fronte, e palazzo Cambi Del Nero, ora chiamato Medici Tornaquinci. Ma fu il Rinascimento a confermare la via come luogo d’elezione per la nobiltà fiorentina, con la costruzione di palazzo Antinori, palazzo Tornabuoni e palazzo Strozzi, tra i più belli del Rinascimento fiorentino.

La celebre colonna di porfido, che è il simbolo della via, fu eretta invece nel 1565: a quel tempo, anche per la sua ampiezza, via Tornabuoni era spesso percorsa da parate e cortei, animata da corse di cavalli e giochi. Risalgono invece al Seicento palazzo Viviani della Robbia, le facciate di palazzo Giaconi (più noto come Strozzi del Poeta), e di palazzo della Commenda da Castiglione (meglio conosciuto anche come Palazzo del Circolo dell’Unione) e la loggia di palazzo Tornabuoni.

Rifarsi gli occhi tra moda e arte: omaggio a Ferragamo

Rifarsi gli occhi tra moda e arte: omaggio a Ferragamo

Non scordate che siete a Firenze: tra un acquisto e l’altro, trovate il tempo di lustrarvi gli occhi con le opere custodite nei musei e negli spazi espositivi dei palazzi della via. Oltre alle collezioni della Fondazione Palazzo Strozzi, segnaliamo una vera perla: al primo piano di palazzo Bartolini Salimbeni, in piazza Santa Trinita, è visitabile la collezione d'arte moderna e contemporanea Roberto Casamonti, con la sua straordinaria selezione di opere degli artisti che hanno attraversato il ventesimo secolo: da De Pisis a Morandi, da Fontana a Burri e ancora Klee, Warhol e molto altro.

Tappa d’obbligo tra arte e moda, il museo Ferragamo, a Palazzo Spini Feroni, sede dell'azienda dal 1938, è il regno del “calzolaio dei sogni”, l’artigiano che ha rivoluzionato il mondo delle calzature e della moda, rendendo le sue scarpe autentiche opere d’arte: qui troverete esposte creazioni che appartengono a diverse fasi della vita di Ferragamo, le scoperte, i materiali insoliti e i modelli realizzati per le star di Hollywood: Marilyn Monroe, Greta Garbo, Audrey Hepburn.

Un brindisi all’invenzione del Negroni

Un brindisi all’invenzione del Negroni

Una curiosa targa, all’angolo con via della Spada, celebra l’invenzione, in questi dintorni, di uno dei cocktail più popolari al mondo: il Negroni. È infatti trascorso oltre un secolo da quando, nel 1919, nello storico Caffè Casoni, che ha ormai chiuso i battenti, il conte Negroni pregava il barista Fosco Scarselli di aggiungere una nota d’energia al suo cocktail preferito, l’Americano, sostituendo il seltz con un tocco di gin, in omaggio ai recenti viaggi londinesi. Al posto della solita fettina di limone, Scarselli ne aggiunse una di arancia e da quel giorno tutti gli avventori del Casoni iniziarono a ordinare un “Negroni”. Già che ci siete, entrate in uno dei locali raffinati di via Tornabuoni e dedicategli un brindisi!

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