Quella tutelata dal Parco archeologico di Ostia Antica è senza dubbio alcuno un’area di scavo eccezionale. Lo è sia per le dimensioni, misura circa 150 ettari, sia per l’importanza della città romana che vi è stata riscoperta e per la leggibilità degli edifici e dei monumenti portati alla luce. Ostia infatti era un centro ricco e popoloso, probabilmente la prima colonia fondata da Roma: nel II secolo d.C. arrivò a contare più di 50.000 abitanti, forse addirittura 75.000, e brulicava di traffici mercantili. Monumenti, infrastrutture, magazzini e isolati residenziali ne testimoniano la storia. Tutto racconta di un’economia incentrata sulle attività portuali. Pare strano, perché dal parco archeologico il Tirreno dista più o meno 3 km, ma 2000 anni fa la geografia di questa zona era molto diversa: Ostia sorgeva vicinissima al mare e sulla riva del Tevere. Poi la linea di costa si spostò in modo lento ma inesorabile a ovest e nel 1557 una piena cambiò bruscamente il percorso del fiume, che oggi lambisce solo un piccolo settore dell’area archeologica. La zona divenne malsana e fu abbandonata, perciò la città romana si è conservata quasi intatta nei secoli.
Impossibile elencare tutti i punti d’interesse, ma si può tentare una sintesi del percorso di visita. Prima dell’abitato si passa per una necropoli, poi si incontra la Porta Romana, che segnava l’ingresso in città. Si percorre il decumano, da dove si può raggiungere il punto di osservazione sui mosaici delle Terme di Nettuno, prima di arrivare al Teatro romano, eretto alla fine del I secolo a.C. da Agrippa, genero di Augusto, e riedificato in mattoni nel 196: tuttora ospita spettacoli e concerti. Nelle adiacenze del teatro, nel piazzale delle Corporazioni alcuni mosaici identificano gli uffici dei mercanti e delle imprese che gravitavano attorno al porto. Dal decumano si può deviare a sinistra per vedere la Fullonica, con le vasche usate per il lavaggio dei tessuti, e la Domus della Fortuna Annonaria, una casa patrizia dotata di sistema di riscaldamento. Si arriva così alle Terme del Foro, dove si riconoscono i vari spazi termali, mentre sulla piazza del Foro sopravvivono imponenti resti del Capitolium. La visita si completa nel Museo Ostiense, allestito in un edificio quattrocentesco. Spiccano due sale dedicate ai culti orientali praticati a Ostia (come a Roma) dalla metà del I secolo d.C., con un sarcofago del sommo sacerdote del culto di Cibele e Attis e una statua del dio Mitra che sacrifica un toro.