Castelluccio Superiore
Dalla Fontana di San Bernardino, con il suo stemma in pietra che rappresenta il “basilisco”, simbolo della città di Lauria, inizia il lungo tratto che attraversa il rione “Borgo”. La Strada delle Calabrie raggiunge l’antichissimo Convento dell’Immacolata prima di immettersi in via Cairoli ed attraversare il cuore del centro storico, stretta tra le graziose case medievali in un contesto urbano molto suggestivo. Arrivati nell’alberata piazza di San Rocco, si prosegue in salita lungo via Cincinnato, costeggiando la Chiesa del Purgatorio, dove un obelisco maiolicato riporta la scritta in latino “noli me tangere” (non mi toccare), motto che indica la fierezza e il coraggio del popolo lauriota contro i nemici.
Dopo aver attraversato la contrada San Filippo, la strada antica riprende il tracciato della SS19 raggiungendo prima il piano del Galdo e poi il valico di Prestieri (837 metri s.l.m.), storico varco utilizzato fin dal tempo dei Romani per raggiungere la Calabria. Da questo punto la strada entra nel territorio di Castelluccio Superiore, proseguendo in discesa, immersa nella quiete dei boschi in un meraviglioso ambiente montano incontaminato. Con una deviazione di circa un chilometro si raggiunge il pittoresco borgo di Castelluccio Superiore, arroccato su un promontorio da cui si può godere un eccezionale panorama sulla Valle del Mercure.
Castelluccio Inferiore
Castelluccio Inferiore era sede di una delle più antiche stazioni di posta lungo la Strada Regia delle Calabrie. Il ritrovamento dei resti della città di Nerulum confermano che fin dal periodo pre-romano, questo luogo è sempre stato un importante punto di sosta e di ristoro per i viaggiatori.
L’antichissimo itinerario, che molto probabilmente coincideva con la via Popilia, raggiunge la piazza in cui sorge la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’ex Convento di Sant’Antonio, oggi sede del Municipio. Da qui il percorso continua lungo il ponte di San Giovanni, da cui affacciarsi per apprezzare la scenografica veduta sull’area dei mulini e dell’antica filanda.
Nell’attraversare il centro del grazioso borgo lucano la via si restringe in mezzo alle case ed ai palazzi nobiliari, con i loro bei portali in pietra e gli eleganti loggiati. Il cuore del borgo è il largo San Nicola, con la Chiesa Madre di San Nicola di Mira, risalente al XIII secolo e la sobria facciata del Palazzo Marchesale, su cui spiccano l’ampio portale di ingresso e un tipico balcone medievale. Dal lato opposto della piazza la Chiesa dell’Annunziata di epoca bizantina. Le piccole botteghe che si incontrano passeggiando lungo via Roma, regalano profumi e sapori dell’antica tradizione gastronomica lucana.
Laino Borgo
Lasciato alle spalle il centro abitato di Castelluccio Inferiore, l’itinerario storico ritorna a percorrere la SS19 “delle Calabrie” fino a raggiungere il ponte di Pietrasasso, importante costruzione stradale ottocentesca, segnalata sulle principali mappe dell’epoca. Il ponte che si attraversa oggi è opera della ricostruzione post-bellica, ma sono ancora visibili i resti dell’originaria struttura in pietra.
Passato il ponte, la Strada Regia svolta a sinistra, proseguendo fino a Rotonda lungo la strada provinciale “del Pollino”. Prima di raggiungere il piccolo borgo lucano, il percorso entra in Calabria per un tratto di circa quattro chilometri, attraversando parte del territorio di Laino Borgo. Un bellissimo tratto di strada circondato dalla quiete della valle del Mercure, in mezzo ai profumi ed ai colori rilassanti della campagna.
Il pittoresco paesino di Laino Borgo merita una visita non solo perché è uno dei Borghi Autentici d’Italia, ma anche per essere una delle maggiori mete di turismo fluviale, grazie alle innumerevoli attività sportive (prima tra tutte il rafting), che si svolgono lungo le profonde e spettacolari gole del fiume Mercure-Lao.
Ritornando sulle tracce della Strada Regia, superato l’enorme stabilimento termoelettrico, si raggiunge il moderno ponte sul fiume Mercure, che segna nuovamente il confine tra Calabria e Basilicata.
Rotonda
Il tracciato antico procede parallelamente alla strada provinciale “del Pollino” e raggiunge, dopo una serie di tortuosi tornanti, il promontorio su cui sorge il centro storico di Rotonda. La Strada Regia delle Calabrie diventa uno stretto vicolo che attraversa il cuore del paesino lucano, costeggiando la cortina muraria che sorregge la chiesa della Madonna del Rosario, risalente al XII secolo, da cui si può godere uno splendido panorama su tutta la valle del Mercure. Poco più avanti, proseguendo lungo la strettissima via Principe Umberto, si incontra Palazzo De Rinaldis con stemma araldico ed un interessante portale in bugnato risalente al XVII secolo.
Rotonda è uno straordinario borgo medievale, sviluppato ai piedi del Castello di origine longobarda e distribuito lungo l’antichissima via di comunicazione Capua-Regium. Per i suoi vicoli si respirano i profumi dei piatti a base di melanzana rossa di Rotonda, prodotto DOP, protagonista di una rinomata sagra che attira moltissimi turisti ogni anno.
La piazza del paese è uno straordinario spaccato della vita genuina e autentica dei borghi del sud Italia. Le facciate dei palazzi antichi, le piccole botteghe di artigianato e prodotti tipici, i caffè con i loro tavolini distribuiti sull’ampio lastricato, regalano uno scenario davvero suggestivo e rilassante.
Campotenese
Il tratto che introduce nel territorio calabro è storicamente uno dei più interessanti del Cammino Regio. In più, i luoghi attraversati offrono uno scenario naturale ricco di suggestione e fascino, in un contesto ambientale fra i più belli e autentici del Sud Italia!
Dalla piazza di Rotonda l’itinerario procede lungo il bel lastricato in pietra di corso Garibaldi, costeggiando la monumentale facciata della Chiesa di Santa Maria Vergine, per poi raggiungere, dopo aver lasciato il grazioso centro storico, il cinquecentesco Santuario di Santa Maria della Consolazione. I locali di questo antico convento oggi ospitano la sede del Parco Nazionale del Pollino ed un interessante Ecomuseo sulla flora e la fauna del Pollino. Da questo punto la Strada Regia riprende il suo cammino immersa nella natura, attraversando prima il maestoso Ponte del “Cornuto” e poi l’elegante arcata del Ponte della Valle, che scenograficamente introduce alle Gole di San Martino (in passato descritte come le “termopili” della Calabria), luogo storicamente impervio e difficile da superare, a cui sono legate leggende e racconti di briganti e sanguinose battaglie.
Il cammino giunge sull’altopiano di Campotenese (1.081 metri s.l.m. nel comune di Morano Calabro) e il rudere di un Fortino Borbonico ci ricorda che abbiamo superato il confine con la Calabria.
Morano Calabro
Campotenese fu teatro della cruenta battaglia che nel 1806 sancì la conquista del Regno di Napoli da parte dell’esercito Napoleonico. Oggi grazie alle associazioni ed alle guide locali si sta recuperando la memoria di questo storico evento e sono numerose le iniziative rivolte al visitatore che vuole coniugare la storia, alle bellezze di uno splendido paesaggio!
A Campotenese si può passeggiare nei variopinti campi di lavanda oppure sostare per una visita alla Catasta, un’originale struttura realizzata con tronchi d’albero, in cui approfondire la conoscenza del Parco del Pollino, dedicarsi alla lettura o gustare i prodotti tipici del territorio.
Una volta superato il valico delle Teste, limite meridionale dell’ampia vallata, l’itinerario continua su un lungo tratto sterrato noto come “Dirupata” di Morano, ricordato per essere uno dei passaggi più impervi e difficili di tutta la Strada delle Calabrie. Durante il cammino si incrocia più volte il tracciato della dismessa linea ferroviaria Calabro-Lucana, oggi riconvertita in ciclovia e percorso da trekking. Da queste curve è possibile godere di una meravigliosa vista sulla Conca del Re e sulle vette dell’Appennino Calabro-Lucano.
La Strada Regia giunge alle spalle del promontorio su cui sorge il pittoresco paese di Morano Calabro, uno dei borghi più belli d’Italia, comunemente noto come il “presepe del Pollino”.
Castrovillari
Aggirato il colle su cui è arroccato il borgo di Morano Calabro, il percorso antico prosegue in direzione di Castrovillari attraversando l’arco di Palazzo Spinelli di Scalea. Man mano che la strada si allontana, volgendo le spalle, si può ammirare la magnifica vista del borgo di Morano, con le case che sembrano incastrate l’una sull’altra come a formare una piramide!
Superata la cappella ed il pittoresco ponte medievale di San Rocco, sul fiume Coscile, l’itinerario ritorna sulla SS19 delle Calabrie, lambisce i ruderi dell’antichissimo Convento del Crocifisso ed entra nel territorio di Castrovillari, percorrendo un lunghissimo rettilineo che attraversa la parte moderna della città. Prima di arrivare nel cuore del centro storico (la Civita), la strada percorre un ampio ed elegante corso alberato, ricco di negozi, bar e botteghe, dove si affacciano chiese e antiche dimore nobiliari, tra cui Palazzo Miglio e Palazzo Gallo Vecchio. Al termine del lungo viale c’è Palazzo Cappelli, dimora settecentesca che ospitò re Gioacchino Murat. Da questo punto la Strada Regia entra nel quartiere antico, costeggia la scenografica Fontana di San Giuseppe, con i suoi mascheroni scolpiti in pietra, supera il ponte della Catena e raggiunge il piazzale in cui domina la mole dello splendido Castello Aragonese, punto di arrivo dell’antico itinerario che partiva da Napoli.