Il Messner Mountain Museum di Plan de Corenes, Marebbe
Il viaggio che vi proponiamo alla scoperta dell’arte e dell’architettura contemporanea in Alto Adige inizia al Plan de Corones, nel cuore delle Dolomiti, tra Brunico, San Vigilio e Valdaora. A 2.275 metri di altezza sul livello del mare, in cima a questa splendida montagna tondeggiante, potrete ammirare uno dei più importanti e interessanti edifici di architettura contemporanea: il Messner Mountain Museum Corones, progettato dalla famosa architetta irachena Zaha Hadid. È uno dei 6 Musei della Montagna voluti dall’alpinista altoatesino per valorizzare il patrimonio ambientale montano. Sorge in un punto da cui potrete godere di un panorama mozzafiato. Con lo sguardo arriverete oltre i confini dell'Alto Adige in tutti i punti cardinali: dalle Dolomiti di Lienz a est fino all'Ortles a ovest, dalla Marmolada a sud fino alle Alpi della Zillertal a nord. L’edificio che ospita il museo è un capolavoro di architettura moderna: esce dalla montagna con quattro “occhi” di cemento e fibra di vetro, affacciati su un paesaggio maestoso. Inaugurato nel 2015, è dedicato all’alpinismo moderno: racconta l’evoluzione di tecniche e attrezzature e narra trionfi e fallimenti nel tentativo di conquistare le vette. La forma articolata dell’edificio è frutto di uno studio approfondito dei materiali. È stato usato un composto di cemento e fibre di vetro, colato in appositi stampi, in grado di creare elementi plastici e sinuosi. Le superfici sono state costruite al computer in 3D secondo il modello dell’architetto Zaha Hadid e ricavate da enormi blocchi di polistirolo, con gettate di questo particolare composto. Dai punti panoramici all’interno, al di là del vetro, vi potrete affacciare su questo paesaggio meraviglioso, sospesi nel vuoto.
La Galleria Civica di Bressanone
La seconda tappa di questo viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea, la Galleria Civica, conduce a Bressanone, orgogliosa di essere la più antica città dell’Alto Adige. Bressanone si trova in un’ampia piana alla confluenza dei fiumi Isarco e Rienza, circondata da pendii coltivati a vigneti. Il segno del lungo dominio dei principi-vescovi è visibile nel centro storico, nel suo Duomo, nei suoi palazzi. Ma oggi questa colorata cittadina è anche un luogo di innovazione e di arte contemporanea. Lo dimostra il Water Light Festival, lo spettacolo di luci e acqua che si tiene nel centro storico ogni primavera dal 2017. Non è solo arte visiva, ma anche un’occasione per riflettere sulla sostenibilità ambientale e sulla necessità di preservare la natura. Ma per vedere da vicino la propensione al nuovo di questa cittadina dovrete entrare nella Galleria Civica, vera tappa di questo itinerario. Rinnovata nel 2019 e focalizzata sull’arte contemporanea, dal 2020 è diretta dal Südtiroler Künstlerbund, l’Associazione degli Artisti Altoatesini, che ogni anno organizza 4 o 5 mostre di arte contemporanea negli spazi della Galleria Civica.
Museion - Museo d’Arte moderna e contemporanea di Bolzano
Un edificio appariscente di forma cubica, con le facciate trasparenti, di vetro, che potreste raggiungere da un ponte doppio per biciclette e pedoni che attraversa il torrente Tàlvera: è Museion, il Museo d’Arte moderna e contemporanea di Bolzano. Fondato nel 1985 da un'associazione privata con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano, era situato in via Sernesi, non lontano dalla sede attuale, che è stata Inaugurata nel 2008, progettata dagli architetti berlinesi Krüger, Schuberth e Vandreike. Di sera, grazie a un sistema di lamelle mobili, le facciate possono diventare enormi schermi per proiettare opere d’arte. È un riferimento per l’arte moderna e contemporanea internazionale, ma anche per quella locale. La collezione permanente del museo nasce alla fine degli anni 80 e attualmente comprende circa 4.400 opere, soprattutto avanguardie italiane e mitteleuropee, esposte a rotazione su base tematica e affiancate da mostre temporanee.
Fondazione Antonio dalle Nogare a Bolzano
Oltre al celebre Museion, c’è un altro luogo dedicato a promuovere l’arte contemporanea: è la Fondazione Antonio dalle Nogare. “È un luogo di dialogo tra arte e architettura, tra innovazione e ricerca scientifica”, la definisce il suo fondatore, Antonio Dalle Nogare. La Fondazione, oltre a organizzare mostre ed esposizioni, accoglie artisti da tutto il mondo, perché possano realizzare opere nei suoi spazi, ispirandosi al territorio. Anche la sede di questa realtà museale è pensata per dialogare con la montagna: è situata nei pressi della stazione a valle della funivia, in un suggestivo edificio parzialmente scavato nella roccia, progettato da Walter Angonese seguendo principi di architettura sostenibile. La Fondazione propone un ricco programma di attività: dalle mostre su artisti concettuali storici degli anni 60 e 70 a esposizioni innovative di artisti emergenti, oltre a performance di danza e di teatro. Durante l’anno organizza attività educative e di ricerca, disponendo anche di una biblioteca molto fornita.
Cantina Bozen a Bolzano, architettura e sostenibilità
Vino e architettura contemporanea: che legame possono avere due elementi così diversi, di ambiti assolutamente non correlati? Il legame c’è, si chiama territorio. Negli ultimi anni l’architettura contemporanea sta producendo edifici sempre più integrati con il territorio, costruiti in un’ottica di sostenibilità e di rispetto per l’ambiente. Il vino, d’altra parte è un prodotto che del legame con il territorio fa la sua stessa natura, una produzione vinicola di qualità non può che considerare l’impatto sull’ambiente e dell’ambiente. Così, sempre più spesso, cantine storiche costruiscono per le proprie sedi edifici meravigliosi e perfettamente integrati con il paesaggio circostante, usando spesso tecnologie all'avanguardia nella costruzione. Sta accadendo anche in Alto Adige, una terra storicamente vocata alla produzione vinicola di alta qualità, ma anche da anni attenta alla sostenibilità nella progettazione e nella costruzione di edifici. Così sono nate cantine che oltre a produrre ottimo vino, hanno come sedi edifici che sono opere d’arte. Non potevano quindi mancare delle aziende vinicole in questo viaggio dedicato all’arte e all’architettura contemporanea, come la Cantina Bozen, che nel 2018 ha inaugurato la sua nuova sede, un progetto dello studio di architettura Dell’Agnolo-Kelderer che coniuga design e sostenibilità. Si sviluppa in gran parte nel sottosuolo della collina, per minimizzare l’impatto ambientale ed energetico. All’esterno si può ammirare un grande cubo di alluminio color bronzo, sul quale sono disegnati dei motivi che ricordano una foglia di vite stilizzata. Un esempio di architettura contemporanea di grande effetto, che racconta anche l’amore dell’azienda per il vino e per la natura.
Kunst Meran a Merano
La penultima tappa, il Kunst Meran, vi porta in un’elegante città-giardino incastonata tra le montagne altoatesine, Merano, con la sua atmosfera raffinata, era meta di villeggiatura climatica e terapeutica dell’alta società asburgica. Oggi attira turisti da tutto il mondo, soprattutto per le sue sorgenti termali, ma negli ultimi anni si sta sempre più affermando anche nel mondo dell’arte contemporanea. Nel 1996 è nata Merano Arte, una piattaforma internazionale dedicata all’arte e all’architettura contemporanee. Nel 2001, una volta restaurato l’edificio storico della Cassa di Risparmio, sotto i portici nel centro, l’associazione ha trasferito qui la sua sede, creando il Kunst Meran, la tappa di questo vostro itinerario: una galleria d'arte, un museo, un polo culturale che ospita mostre e manifestazioni come concerti, performance, incontri letterari, seminari e workshop, dedicati all’arte contemporanea e alle avanguardie. Alla fine del 2023 hanno assunto il ruolo di curatori di Kunst Merano Arte, Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi, che ne seguiranno la programmazione fino al 2027. Hanno scelto un nuovo tema per l’attività scientifica ed espositiva del museo: sarà “L’invenzione dell’Europa. Una narrativa tricontinentale”, a partire dalla relazione tra Europa e Africa e proporranno percorsi multidisciplinari che, a partire dagli spazi di Kunst Meran, si estenderanno a tutta la città.
Cantina Kurtatsch
Questo viaggio nell’arte contemporanea altoatesina termina in un’altra cantina che ha coniugato il proprio amore per il vino con quello per il territorio e per l’architettura all’avanguardia. Per scoprirla dovrete spingervi fino a Cortaccia, lungo la Strada del vino di Caldaro, dove troverete la Cantina Kurtatsch, con la sua nuova sede, progettata nel 2020 dagli architetti Dell’Agnolo e Kelderer: un enorme esoscheletro di pietra, realizzato con lastre di dolomia, che circonda l’enoteca. La facciata riprende il profilo frastagliato della parete Milla, la formazione di dolomite di Cortaccia, e l’affaccio sull’adiacente costa rocciosa in dolomia non fa che amplificare l’effetto di mimetizzazione della struttura con il territorio. “Sostenibilità” è la parola chiave per questa cantina: si declina nei suoi vini, tutti prodotti con metodi naturali, e nella sua “casa”, una sede progettata nel massimo rispetto per il territorio.