Il Labirinto Borges a Venezia, giardino ispirato alla letteratura
3 minuti
Le 3250 piante di bosso del labirinto riproducono il nome del geniale scrittore e poeta novecentesco argentino Jorge Luis Borges. Questo labirinto-giardino non è fatto per smarrirsi, bensì per trovare una dimensione di pura bellezza.
Il progettista: poetico, eccentrico inglese
Il Labirinto Borges è stato realizzato nel 2011 dalla Fondazione Giorgio Cini, in occasione dei 25 anni dalla morte di Jorge Luis Borges.
A volerlo, la vedova del grande intellettuale, Maria Kodama, anche lei scrittrice e traduttrice dell’Argentina. “Questo labirinto si è fatto qui a Venezia perché era una delle città più amate da Borges, una città labirinto essa stessa, una città unica di una delicatezza e una complessità sottili. E meravigliosa con una storia altrettanto meravigliosa”, ha raccontato, spiegando il motivo della scelta della città lagunare.
A disegnarlo ci ha pensato Randoll Coate, eccentrico diplomatico inglese e autore di progetti di labirinti in tutto il mondo, di cui 50 solo in Gran Bretagna.
Ammaliato dall’impegno dello scrittore, che aveva avuto anche l’occasione di incontrare, il progettista si è lasciato ispirare dal celeberrimo libro di Borges: Il giardino dei sentieri che si biforcano, del 1941, in italiano inserito nel volume Finzioni. Nel testo, il tema del labirinto è ripreso in più punti e tutto il racconto procede a indovinelli e paradigmi, deviando su strade impreviste.
Non è riuscito a vedere l’opera completata, ma il suo disegno ha infine preso la forma che desiderava in un luogo magico.
Simboli ed enigmi
All’interno del Labirinto Borges ci si muove lungo un percorso di 1 chilometro, in totale sicurezza, organizzato anche per gli ipovedenti.
Non si tratta di un labirinto trappola: è una passeggiata nel verde, che a tratti comunica un certo senso di disorientamento, conducendo il visitatore in una dimensione tra lo spirituale e il metafisico. Il cammino sui sentieri induce riflessioni, stupore, intimo raccoglimento.
Suggestiva la presenza all’interno del giardino di elementi amati dallo scrittore: clessidre, specchi, sabbia, una tigre, un bastone e un enorme punto interrogativo. Una nota di fascino in più? Camminare ascoltando dall'audioguida la colonna sonora originale composta da Antonio Fresa ed eseguita dall'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.
Un tour imperdibile nella piccola isola delle meraviglie
Le visite guidate al Labirinto Borges durano poco meno di un’ora, ma San Giorgio Maggiore è un luogo meraviglioso tutto da esplorare: una piccola isola densa di meraviglie.
Qui ha sede la Fondazione Giorgio Cini con le sue biblioteche di 300.000 volumi di stampo umanistico, che spaziano nei campi della storia, di arte, lettere, musica, teatro e orientalistica.
Alle mirabili sale del Seicento si è aggiunto di recente un progetto curato dall’architetto italiano Michele De Lucchi. Si tratta della Nuova Manica Lunga, ricavata in quello che un tempo è stato l’Antico Dormitorio Benedettino.
Poi vi aspetta un’ulteriore immersione nella vegetazione, quando visiterete il Bosco (sempre della Fondazione Cini, la prenotazione è obbligatoria), dove si aprono il Teatro Verde e le Vatican Chapels, ovvero le dieci cappelle costruite come Padiglione Vaticano diffuso per la Biennale di Architettura del 2018.
E alla fine, salite in alto
La Basilica di San Giorgio Maggiore, che dà il nome all’isola e comprende anche un monastero, è un capolavoro di Andrea Palladio, custode all’interno di opere d’arte. La chiesa si affaccia inconfondibile sul Bacino di San Marco. Aspettate a riprendere il traghetto verso la vostra destinazione e salite sul Campanile, aperto al pubblico, servendovi dell’ascensore. Questo è uno degli osservatori privilegiati sulla città lagunare. Davanti si spalancano San Marco, la Punta della Salute e ampie porzioni di laguna. Poi da un lato vedrete il mare aperto verso il Lido e dall’altro l’Isola della Giudecca.
Quella dell’isola è una posizione strategica: dall’alto offre una visuale d’eccezione, che vi consentirà di cogliere l’intricata geografia di Venezia, oltre a dettagli di cupole e torri. Solo da quassù potrete ammirare la folla di tetti delle case, con i suoi camini e le altane: i piccoli, deliziosi terrazzi scoperti in legno, baciati dal sole.