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Capoluogo siciliano e crocevia di culture e tradizioni, Palermo vi farà innamorare inebriandovi di colori, profumi e sapori

Palermo è una città brulicante di chiese, monumenti e opere d’arte dal valore inestimabile, animata da vivaci quartieri popolari attigui a sontuosi edifici nobiliari. Ciliegine sulla torta il clima mite in tutte le stagioni, un mare di una bellezza struggente e una tradizione culinaria irresistibile.

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Piazza Villena

Piazza Villena

Nel cuore della Palermo barocca Piazza Villena, chiamata dai palermitani Piazza dei Quattro Canti, nacque nella Palermo del 1600 nel punto di intersezione tra l’apertura della nuova Via Maqueda (dal nome del vicerè che ne ordinò il taglio) con la presistente Via Vittorio Emanuele (il Cassaro). L'incrocio che si venne a creare, portò alla suddivisione della città in quattro parti, detti "Mandamenti". La decorazione dei "canti" di ciascuno degli edifici monumentali sulla piazza, venne completata nel 1621 e si sviluppa in quattro ordini di facciata sovrapposti, in uno schema che narra, dal basso verso l’alto, il passaggio dalla terra al cielo. Al livello stradale infatti si trovano le fontane che rappresentano i quattro fiumi che attraversavano anticamente la città; al piano superiore sono presenti le allegorie delle quattro stagioni sormontate dalle statue di quattro regnanti spagnoli, mentre nell'ordine superiore, trovano spazio le statue delle quattro sante protettrici di ciascun mandamento Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, prima dell'avvento di Santa Rosalia. Da qui, inoltre, passa il carro della Santuzza (così, con affetto, i palermitani chiamano Santa Rosalia) in occasione del Festino. La Piazza dei Quattro Canti è conosciuta anche come Teatro del Sole poiché in ogni momento del giorno almeno uno dei lati è lambito dalla luce solare. Per la posizione e le caratteristiche architettoniche è il punto di partenza ideale per conoscere la storia della città e i suoi quartieri più antichi.
Città

Capoluogo siciliano e crocevia di culture e tradizioni

Delle dominazioni che si sono succedute lungo i secoli Palermo conserva carattere e contraddizioni, che esibisce con orgoglio rivendicando la sua unicità nel patrimonio artistico e architettonico, nella società, nella ricchezza della straordinaria tradizione enogastronomica esportata in tutto il mondo. È in quella fusione di culture che sta l’anima della città. 

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Palermo
Palermo

Capoluogo siciliano e crocevia di culture e tradizioni, Palermo vi farà innamorare inebriandovi di colori, profumi e sapori. Palermo è una città brulicante di chiese, monumenti e opere d’arte dal valore inestimabile, animata da vivaci quartieri popolari attigui a sontuosi edifici nobiliari. Ciliegine sulla torta il clima mite in tutte le stagioni, un mare di una bellezza struggente e una tradizione culinaria irresistibile.

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Trapani
Trapani

L’origine del nome è “Drepanon”, falce, non tanto per la forma del promontorio su cui si sviluppa, quanto piuttosto per profilo arcuato della città: una distesa di case che si irradia sulla piana ai piedi del monte San Giuliano e che si va assottigliando su una lingua di terra circondata dal mare, la penisola di Trapani. Atmosfera da luogo di confine che si coglie benissimo percorrendo le Mura della Tramontana, dal profilo curvilineo della falce, e poi passeggiando per la città vecchia, la cui vita durante il giorno è quasi esclusivamente concentrata lungo i moli, fino alla torre di Ligny. Forse è la città più spagnola della Sicilia, adagiata nella baia in cui Pietro d’Aragona approdò nel 1282 per dare inizio all’occupazione spagnola dell’isola e fu un importante crocevia dei traffici marittimi tra Cartagine e Venezia. Nel corso dei secoli le attività che la resero fiorente furono la pesca del corallo e del tonno, così come la produzione del sale e del vino. Nel XVI secolo, i gioiellieri trapanesi, artigiani e maestri della lavorazione del corallo, erano famosi in tutta Europa. Il minuscolo reticolo di vie del centro vecchio ha un aspetto ancora moresco, ma la città deve il suo aspetto odierno all’influsso del barocco spagnolo, di cui vi si contano numerosi esempi tra cui la cattedrale di S. Lorenzo, la chiesa del Collegio dei Gesuiti o il magnifico palazzo Senatorio, all’estremità di corso Vittorio Emanuele, la zona pedonale attorno a cui si sviluppa il centro storico che nel tardo pomeriggio brulica di passeggianti, a cui non resta che unirsi. Non lontano da qui è anche la chiesa del Purgatorio, punto di partenza e di arrivo della processione del Venerdì Santo; anche spostandosi verso la parte più moderna, in zona più periferica, si incontrano due tra i principali gioielli della città, gioia degli appassionati di arte: il Museo Pepoli e il Santuario dell’Annunziata. Una visita a Trapani, infine, non può prescindere da un’escursione nei dintorni alla scoperta dei paesaggi lagunari delle saline o di Erice, eccezionale in ogni senso a partire dal suo impareggiabile panorama sulla piana di Trapani e oltre, fino all’Etna nelle giornate limpide.

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Messina
Messina

La maestosa porta della Sicilia Importante centro culturale e commerciale Messina è la porta di ingresso per i viaggiatori diretti in Sicilia. Non può mancare una visita al Duomo di origine normanna, che ospita il secondo organo più grande d’Italia, e all’orologio astronomico meccanico più complesso e grande al mondo. Merita una tappa anche la sede dell’università, fondata nel 1548 da Sant’Ignazio di Loyola. La provincia accoglie la bella Taormina, famosa per le vie pedonali caratteristiche, i siti archeologici e i panorami mozzafiato. La terrazza naturale situata sul monte Tauro, a 206 metri di altezza sul livello del mare, offre una vista unica sul Mediterraneo. Il borgo ospita il Teatro Greco, il secondo teatro più grande di tutta la regione. Concedetevi qualche ora di relax sulla spiaggia affacciata sull’Isola Bella, suggestivo isolotto diventato simbolo stesso di Taormina. Se vi trovate in zona, non può mancare una visita ai borghi di Novara di Sicilia, Tindari e Milazzo. Quest’ultimo è anche famoso anche per la Piscina di Venere, paradiso per gli amanti dello snorkeling, da cui si raggiungono facilmente Lipari, Vulcano o Stromboli. Scoprite il fascino e la potenza della natura immergendovi nelle gelide acque delle gole dell’Alcantara. Potete camminare tra le pareti di lava, ma anche fare rafting, arrampicata e trekking nel parco geologico che circonda le gole.

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Agrigento
Agrigento

"Là dura un vento che ricordo acceso / nelle criniere dei cavalli obliqui / in corsa lungo le pianure, vento / che macchia e rode l'arenaria e il cuore / dei telamoni lugubri, riversi / sopra l'erba". I versi di Salvatore Quasimodo introducono i visitatori all’esperienza della Valle dei Templi, di forte suggestione emotiva, con l’effetto tutt’altro che lugubre dei grandi telamoni che sostenevano il tempio di Giove Olimpico. Certo, il parco archeologico dell'antica Akragas - che il poeta greco Pindaro definì la “città più bella” -, iscritto dall'Unesco nell’elenco del Patrimonio dell'Umanità, non può lasciare indifferenti. I grandiosi templi dorici risalgono al V secolo a.C., epoca di massimo splendore della città. Gli scavi hanno rivelato anche altri elementi della città antica, come edifici pubblici, opere idrauliche, necropoli e fortificazioni, fino ai resti archeologici e monumentali successivi dell'epoca paleocristiana. Nel parco si snodano anche percorsi naturalistici che attraversano la macchia mediterranea, tra agavi e fichi d'india, con aree coltivate a ulivo, vite e mandorlo. Tra tanti luoghi di culto intitolati alle divinità dell'Olimpo, non poteva che essere un mito greco a spiegare la rigogliosa fioritura precoce dei mandorli in questa zona, che veniva festeggiata ogni anno con l'arrivo della primavera, con protagonista l'amore leggendario tra una principessa e un guerriero, ostacolato dal fato. La città medievale e moderna si sviluppò intorno al IX secolo d.C., sulla collina dei Girgenti, nome che assunse dopo la conquista dei Normanni. Del suo fastoso passato, Agrigento conserva numerose tracce anche al di fuori dell'area archeologica. Il nucleo medievale, per esempio, conserva l'andamento tortuoso delle vie tipico delle città arabe, con numerosi edifici e chiese che si sono succeduti nelle epoche successive con stili diversi. Agrigento è stata proclamata Capitale italiana della Cultura 2025, insieme a Lampedusa e ai Comuni del territorio.

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Caltanissetta
Caltanissetta

L’essenza della Sicilia tra mare, castelli e le tracce di una ricca storia Caltanissetta e la sua provincia sono una meta da scoprire tutto l'anno, grazie a un clima favorevole godibile anche nei mesi invernali. Esplorate le accoglienti spiagge del litorale di Gela e le verdi colline dell’entroterra, con i loro reperti archeologici testimoni di secoli di storia. L'intero territorio è costellato di piccoli borghi da scoprire con calma, come Borgo Santa Rita e Delia, durante una vacanza in camper o in auto. La stessa Caltanissetta ha tanto da offrire ai suoi visitatori, dall'imponente cattedrale barocca di Santa Maria la Nova alla Chiesa di Sant’Agata che affaccia sul grande corso Umberto I con la sua facciata colorata e il doppio scalone a tenaglia. A dominare la città sono i ruderi del castello Pietrarossa, distrutto dal terremoto che ha colpito la città nel 1567. Imperdibile una visita al Museo archeologico per fare un tuffo nel passato di questa terra. Se venite qui durante il giovedì santo potrete assistere alla suggestiva processione delle vare della via crucis. Durante l'anno, invece, potrete ammirarle nella sede espositiva ad esse dedicata. Affacciata sul mare, la città di Gela si fa apprezzare per le sue aree archeologiche di grande rilievo, a cominciare dalle Mura Timoleontee, per la Riserva Naturale Orientata Biviere che si estende per più di 300 ettari e per il suo centro storico ricco di edifici in stile Liberty.

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Enna
Enna

A quasi mille metri d’altitudine – il capoluogo di provincia più elevato d’Italia – Enna è da sempre “urbs inexpugnabilis”, ed è tuttora una piccola grande città che il Touring Club Italiano ha definito “girone di meraviglia“, “saliscendi abitato“, “cima sospesa sul territorio“, “balcone dalle viste incredibili“. L’austero ed enorme sistema fortificato del castello di Lombardia, edificato per volere di Federico II, creato durante la dominazione sveva, offre un panorama che domina tanto la città stessa quanto l’altra piramide urbana che è Calascibetta, arroccata di fronte. Difficilmente un viaggio classico che attraversi i monti Erei e Iblei da qui fino alla punta di Capo Passero prenderà avvio da Enna: è una città logisticamente troppo d’entroterra per chi arrivi dal continente o atterri all’aeroporto di Catania. Varrà però comunque la pena di guidare una mezz’ora da Piazza Armerina, per convincersi di persona che Enna conserva, accanto a marginali contaminazioni barocche e settecentesche, la sua sostanza di città storica dal sobrio tono medievale. I ritrovamenti archeologici, visibili nelle sedi museali locali, hanno confermato le origini millenarie della città, che la tradizione vuole antichissimo centro prima dei sicani prima e poi dei siculi. Le riscoperte gastronomiche di oggi comprendono invece maccaruna al ragù o , in alternativa, in agrodolce, la salsiccia e il pecorino piacintinu aromatizzato con zafferano e pepe nero. Si può concludere il pasto assaggiano la cubaita (torrone di mandorle e miele) o i biscotti alla cannella detti "ditini".

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Catania

Con un mare da sogno e un patrimonio artistico impareggiabile, Catania affascina e conquista. Lasciati conquistare dall’energia magnetica di una città dalla lunga e travagliata storia. Fatti travolgere dalla sua vitalità e ammaliare dalla sua arte e dalla sua enogastronomia. Una visita a Catania non può che trasformarsi in un'esperienza indimenticabile.

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Ragusa
Ragusa

Museo barocco a cielo aperto Elegante, raffinata e ricca di storia. Ragusa, nel sud della Sicilia, conquista i visitatori con i suoi tesori artistici e architettonici e i suoi panorami mozzafiato. La città è considerata la più alta espressione del barocco siciliano, con chiese e palazzi elegantemente lavorati, come la Cattedrale di San Giovanni Battista, il Duomo di San Giorgio e Palazzo Zacco. Indossate scarpe comode e percorrete le scale che collegano Ragusa Superiore, sull’altopiano, e Ragusa Ibla, il centro storico che si snoda lungo viuzze ripide e tortuose. Regalatevi un momento di relax all’ombra delle palme del Giardino Ibleo, situato su uno sperone roccioso con vista panoramica sui Monti Iblei e sulla valle del Fiume Irminio. A soli 16 chilometri da Ragusa sorge Modica, famosa per il suo cioccolato. Visitate la Cattedrale di San Pietro, con la sua imponente scalinata e la sua facciata barocca, e la Casa Natale di Salvatore Quasimodo. Perdetevi tra i vicoli di Scicli, piccolo borgo circondato da pareti rocciose in cui il tempo sembra essersi fermato. Per un tuffo nel passato, scoprite anche il Castello di Donnafugata, nobile dimora ottocentesca circondata da un parco che custodisce un labirinto. Chi ama il sole e il mare si può rilassare sulle spiagge di Marina di Ragusa, Sampieri, Scoglitti e alla Riserva della Foce dell’Irminio.

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Siracusa
Siracusa

Situata in una delle più belle insenature del Mediterraneo, Siracusa è una città vitale e dinamica, che si mostra all’altezza del proprio grandioso passato, tanto da meritare, nel 2005, l’iscrizione nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. La visita a Siracusa è un viaggio a ritroso nel tempo e alla scoperta della meravigliosa bellezza dell'ambiente naturale in cui è immersa la città. Siracusa ha dato i natali a prestigiose personalità della storia culturale e artistica del Mediterraneo ed è molto fervida intellettualmente anche ai nostri giorni. Le testimonianze archeologiche confermano la presenza umana nell'isola di Ortigia già nel XIV secolo a C., ma l’edificazione urbana risale all'VIII secolo a.C., con la fondazione della colonia greca di Siracusa. La crescita politica ed economica della città tra il VI e il IV secolo a.C. determina un incremento nel numero degli abitanti e l’espansione della città oltre le primitive mura. Divenuta troppo estesa per essere opportunamente difesa, Siracusa subì incursioni nemiche dall'entroterra e venne assediata dagli ateniesi (416-13 a C.). La guerra contro Cartagine, nel 405 a C., diede la città in mano a Dionisio I, che si vide costretto a realizzare grandi opere di fortificazione, ad allontanare la popolazione da Ortigia e a trasformare l'isola in una fortezza a scopi militari. La morte di Dionisio, avvenuta intorno alla metà del IV secolo, provocò l'inizio di un lungo periodo di transizione, che portò nel 212 a.C. alla sconfitta e al saccheggio della città ad opera dei Romani. Dai primi secoli dell'impero, si era andato diffondendo il cristianesimo, e nel III secolo d.C. cominciarono a nascere i primi edifici di culto paleocristiano. Dopo un lungo assedio, nell'878 la città venne presa e devastata dagli arabi, che lasciarono una forte impronta urbanistica della loro presenza. Nel cacciare definitivamente gli arabi dall'isola, i Normanni portarono a termine l'opera iniziata dai Bizantini con la ristrutturazione delle antiche fortificazioni. Dal governo aragonese Siracusa trasse cospicui vantaggi economici, che lasciarono il loro segno con la costruzione dei bastioni che circondano l'isola e di molti palazzi. Determinante, per la storia della città, fu il drammatico terremoto verificatosi nel 1693, non perché abbia arrecato danni irreparabili, ma in quanto fu la spinta per attuare un “rimaneggiamento” legato al gusto barocco, conferendo alla città un nuovo volto, di aspetto settecentesco, in sostituzione dell’antica identità. Sono stati rilevanti, poi, sotto il profilo urbanistico, gli interventi d'epoca fascista, tra i quali spicca la costruzione di via del Littorio, attuale corso Matteotti. Con l'espansione economica degli anni '50 e '60 del XX secolo, invece, è iniziato il periodo della contaminazione e convivenza, non sempre facile e proficua, con i grandi complessi industriali. Il susseguirsi di tutti questi avvenimenti importanti, e spesso anche traumatici, ha innescato un meccanismo di affascinante sovrapposizione, nella forma di una armoniosa integrazione.

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