Al Sud ad Halloween per visitare i borghi fantasma
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La notte del 31 ottobre andare a caccia di luoghi che celano storie nascoste e misteriose è un’idea vincente: per fare questo, i borghi fantasma in Italia sono la destinazione ideale.
Tra i Borghi del Sud Italia ne spiccano alcuni molto speciali perché sono paesi medioevali perfetti per trascorrere la notte di Halloween unendo la bellezza del paesaggio italiano al piacere del brivido.
Spesso fanno parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia, completamente abbandonati o trasformati in alberghi diffusi dove prenotare una notte molto speciale.
Craco in Basilicata è una meta da brividi lungo la schiena
A circa 50 km da Matera e dai suoi Sassi c’è Craco uno dei borghi d’Italia da visitare a Halloween perché riserva molte sorprese a chi va a caccia di brividi lungo la schiena. L’antico paese medievale, arrampicato su uno sperone di roccia è stato abbandonato tra gli Anni 60 e i primi Anni 80 per il pericolo di frane.
Domina il silenzio: l’unico rumore che sentirete sarà quello dei vostri passi e del vento che soffia.
Potete visitare l’antico castello, con una torre normanna del 1400 alta 20 metri, la Chiesa Madre decorata da maioliche e quattro palazzi nobiliari con affreschi sopravvissuti ai crolli: palazzo Carbone, palazzo Grossi, palazzo Cammarota e palazzo Maronna.
Sbirciando tra le mura crollate vi sembrerà di essere su un set cinematografico. Non a caso, qui sono stati girati diversi film.
Perdersi nelle viette del borgo fantasma di Apice Vecchio per ascoltare il tempo perduto
Tra le strade abbandonate di Apice Vecchio, vicino Benevento, vi verrà istintivo camminare in punta di piedi per non disturbare il profondo silenzio che regna in questo luogo.
Il borgo se ne sta arroccato su una collinetta, raccolto intorno al Castello dell’Ettore. Le case sono costruite una a ridosso dell’altra. Due terremoti, nel 1962 e nel 1980, hanno segnato la storia di questo villaggio. Perdetevi nel labirinto di viette che raccontano un tempo perduto.
Nel borgo di Pentedattilo in Calabria in autunno si cercano i fantasmi
Immerso nell’incanto della Vallata Sant’Elia, Pentedattilo rivela le sue origini greche sin dal nome che significa “cinque dita” e si riferisce alla forma della rupe che svetta alle spalle del paese. Secondo le fonti il borgo esisteva già nel IX secolo e si trova nell’area grecanica della Calabria dove si parla ancora un dialetto greco. Iniziò a spopolarsi dopo il terribile terremoto del 1783 che lo danneggiò gravemente.
All’inizio del 1800 quasi tutti gli abitanti si erano ormai trasferiti nel vicino Melito Porto Salvo ma, di recente, Pentedattilo sta rinascendo grazie a un museo delle tradizioni popolari, alla presenza di botteghe artigiane e all’ospitalità diffusa nelle vecchie case del borgo.
In estate si anima grazie al Pentedattilo Film Festival ma in autunno torna a essere quasi deserto: il momento giusto per andare a caccia di fantasmi.
Una stanza da provare a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo
A circa 60 km da L’Aquila si trova Santo Stefano di Sessanio, un piccolo borgo abbandonato a 1250 metri di quota tra le cime del Parco Nazionale del Gran Sasso. Il borgo fortificato risale al XIV secolo quando si trovava sotto la signoria dei Medici di Firenze. Dopo l’Unità d’Italia iniziò a essere abbandonato a causa dell’emigrazione.
Oggi è un luogo pieno di fascino che sta trovando nuova vita da quando un imprenditore italo-svedese ha acquistato alcune antiche abitazioni contadine per ristrutturarle e trasformarle in albergo diffuso.
Nonostante la sua lunga storia di abbandono, è ancora uno dei borghi più belli d’Italia con le sue casette di pietra calcarea, i tetti con i coppi e un labirinto di vicoletti.
Atmosfera da fiaba a Rocchetta Alta in Molise
Arroccato sulla valle del Volturno a breve distanza dalle sorgenti del fiume, Rocchetta Alta è circondato da una natura meravigliosa e si trova nei pressi di un antico santuario rupestre con affreschi del XII secolo.
In cima al paese un vecchio castello sorveglia l’antico centro. Verso la fine dell’800 la chiesa fu abbandonata, insieme a molti altri edifici del borgo. Con il tempo, la natura si è ripresa le mura di pietra e oggi camminare per queste vie è come fare quattro passi in una vecchia fiaba.