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Forte Belvedere Gschwent

Panoramica

Decine di migliaia di visitatori esplorano ogni anno le gallerie della grande fortezza austroungarica vicino a Lavarone, sui monti fra la valle dell’Adige e l’altopiano di Asiago. Se un tempo erano cupe, oggi invece sono doverosamente illuminate. Lo fanno perché si tratta di un’esperienza non soltanto priva di noia ma anche istruttiva. Verificare come erano costretti a vivere fra il 1914 e il 1918 i soldati dell’imperatore, commuoversi a vedere le loro uniformi e le loro pellicce a precaria protezione dal gelo, pensare che oggi ci sono le ciaspole al posto di racchette fatte di legno e spago sono sensazioni che educano in tema di guerra e pace.

Una componente sostanziale della capacità di comunicazione a Forte Belvedere sta poi nella multimedialità. Voci di Kaiserjäger sorprendono nel buio, mappe dei fronti militari si illuminano discrete ma implacabili, racconti di storia riassumono le vicende del primo conflitto mondiale. Sono gli esiti di un lavoro progettato e realizzato nel 2008 di concerto fra l’Azienda per il Turismo di Folgaria, Lavarone e Luserna, la Fondazione Belvedere, il Comune di Lavarone e uno studio di professionisti milanesi. Il progetto si chiama “La fortezza delle emozioni”, ed è un titolo ben giustificato.

La fortezza è composta da vari blocchi scavati nella montagna: la casamatta principale, il blocco batterie, una controscarpa nel fossato e tre avamposti corazzati. La copertura in calcestruzzo è spessa oltre due metri e mezzo, con all’interno un triplo strato di putrelle d’acciaio. C’erano ampi depositi, un acquedotto con depuratore, una centrale elettrica, un pronto soccorso, una centrale telefonica e una stanza di telegrafia ottica. I bombardamenti italiani furono durissimi, ma Gschwent non ha mai dovuto assistere a scontri diretti.

Forte Belvedere Gschwent
Via Tiroler Kaiserjäger, 1, 38046 Lavarone TN, Italia
Sito Web
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