Panoramica
Per chi si trova in basso lungo l’Adige, fra Rovereto e Trento, la fortezza appare gigantesca e un po’ misteriosa, allungata su uno sperone all’imbocco della valle verso gli altipiani di Folgaria e di Lavarone. Viene voglia di raggiungerla, di entrarci e di conoscerla, purché ci sia tempo di salire ripidi dalla statale 12 del Brennero e lasciare l’auto ai suoi piedi prima della breve scarpinata fino all’ingresso. Dentro c’è un mondo a parte: quasi un paese militare medievale e rinascimentale da esplorare fra bastioni, scale, camminamenti e bassorilievi, viceversa contemporaneo nei pannelli di spiegazione e in qualche sala espositiva con armi e finimenti da cavalleria cinquecentesca.
A togliere Castel Beseno dal dimenticatoio e dalla cerchia ristretta degli appassionati di fortificazioni era arrivata nell’anno 2000 l’importante mostra “1500 circa. Landesausstellung 2000”. Alcuni degli ambienti del Castello hanno fatto bene a conservare gli allestimenti di quel cinquecentenario: si ricordava soprattutto la battaglia di Calliano del 1487, quando attorno all’Adige si era combattuto duramente fra truppe al soldo di Venezia e l’esercito imperiale asburgico, con la vittoria di quest’ultimo.
Il sistema difensivo è molto ben conservato. Dei tre bastioni, già allora costruiti in funzione dell’uso di armi da fuoco, due si trovano alle estremità verso Trento e verso Rovereto, mentre quello centrale corrisponde al palazzo residenziale dei conti Trapp. Il prato fra due delle tre cinte murarie doveva servire a far attendare le truppe e all’addestramento militare, ma forse anche a vigneti e campi da coltivazione. Buona parte del camminamento di ronda è ancora percorribile e molto panoramico.
