Vacanza in camper: 10 consigli per il primo viaggio itinerante
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Il camperista è uno spirito libero, ma con molte regole da seguire. Per partire senza intoppi e godersi una vacanza assecondando i propri gusti e senza l’assillo di host a cui affidare le sorti dell’alloggio bisogna fare pace con alcuni dettami e consigli pratici.
In camper ci sono cose da fare e cose da evitare. Lo sanno bene i camperisti abituali, quelli che hanno maturato parecchie ore al volante e hanno battuto erba, cemento e terreni delle aree di sosta più o meno sconnessi.
Se avete fatto il grande passo e avete a disposizione un mezzo per il turismo itinerante, camper o caravan che sia, ecco un decalogo da tenere sott’occhio durante i preparativi della prima vacanza in libertà, abitudini e piccoli escamotage che possono fare la differenza tra una avventura potenzialmente memorabile e un autentico disastro.
Pesi e misure: in camper le dimensioni contano
Le dimensioni contano? Per camperisti e camperiste sì, sempre. La maggior parte dei camper a pieno carico pesa meno di 35 quintali. Sotto quel peso si può condurre il mezzo con la patente B. Se invece avete la fortuna (o la sfortuna) di viaggiare con un grande caravan o un motorhome a cinque stelle occhio al peso, potrebbe servirvi la patente C.
Le misure dei camper variano di molto, dipende dalle loro caratteristiche strutturali. La lunghezza esterna media è tra i 5 e i 7,5 metri, la larghezza fra i 2 e i 2,35 metri, l’altezza fra i 2,6 e i 3,2 metri.
Fate attenzione al numero dei posti omologati quando il mezzo è in movimento, che spesso è inferiore a quello dei posti letto. I veicoli di lunghezza superiore ai 7 metri non possono viaggiare sulla terza corsia in autostrada e hanno il limite di velocità di 110 km orari.
Taaac! Tutto a portata di mano
Chi non si ricorda Renato Pozzetto mentre sperimenta le dotazioni del suo monolocale versatile da yuppie milanese. Letti ribaltabili, lavello a scomparsa, docce a sorpresa.
Certo, i camper non sono tutti uguali, ma in una casa-mobile gli interior designer si sono sbizzarriti per cercare le soluzioni ideali che sposino comfort, funzione ed estetica.
Tra mille soluzioni ci sono però caratteristiche comuni a tutti i modelli. Un camper che si definisca tale ha nel suo allestimento standard una zona cucina con fornelli e frigorifero, il soggiorno con tavolo e divanetti, la zona notte con letti singoli e matrimoniali (talora ricavabili dalla trasformazione del living) e una toilette, più i relativi spazi di stivaggio per effetti personali, accessori e attrezzature per lo sport o la piccola mobilità, come biciclette o scooter.
Attenzione alle manovre: è un camper non una 500
“Parking the bus” dicono oltremanica. Quando tocca a voi, fatevi controllare da due occhi in più dal vostro compagno fuori dall’abitacolo di viaggio e se siete soli, beh chiedete prima di abbattere qualcosa o, peggio, qualcuno.
Parlando in linguaggio più tecnico, nella guida è indispensabile fare attenzione ai maggiori spazi di frenata e di accelerazione e dunque al rispetto della distanza di sicurezza, alle dimensioni del veicolo (non solo lunghezza e larghezza, ma anche l’altezza quando si passa sotto cavalcavia, ponti, grossi rami o in centri abitati con balconi bassi) e allo sbalzo, cioè alla parte che sporge oltre l’asse delle ruote posteriori, da tenere sotto controllo soprattutto su pendenze e rampe come quelle dei traghetti. Sulle lunghe discese meglio non farsi prendere la mano, e guidare con una marcia medio-bassa, per evitare il surriscaldamento dei freni.
Prima di mettersi in marcia
Non è un aereo, no. Non ci sono hostess e steward ok, ma essere prudenti prima di inserire la prima serve. È indispensabile controllare che tutti gli accessi all’abitacolo (porta, finestre, oblò, sportelli dei gavoni, gradino estraibile) siano accuratamente chiusi, che eventuali allacci esterni siano stati correttamente staccati e che i carichi esterni siano saldamente fissati.
Vanno inoltre rimossi tutti gli oggetti lasciati su piani o tavoli, per evitare pericolose conseguenze nel caso di una brusca frenata. Le cinture di sicurezza devono essere allacciate sia nei posti in cabina sia in quelli posteriori; è vietato inoltre superare il numero dei passeggeri omologati indicato sulla carta di circolazione.
“Less is more” dicono gli inglesi, ma vale per tutti
“Less is more” in un viaggio itinerante è un po’ come un comandamento. Seguire i comandamenti si sa, è complicato, ma è il concetto cardine di una vacanza itinerante.
Nel preparare il carico bisogna sempre ragionare nell’ottica dell’essenzialità e dell’ordine, criterio da applicare alla gestione di oggetti e documenti che si muoveranno insieme a te per molti giorni di seguito.
Ci sono altri aggettivi da mandare a memoria e declinare per le aree del vestiario, degli attrezzi, degli accessori, degli alimenti, della cosmetica eccetera eccetera… Sono: comodo; pratico; lavabile; impilabile; sovrapponibile; resistente o infrangibile e possibilmente multiuso e infine, con un occhio all’ambiente, compostabile e riciclabile.
Acqua sempre a bordo e luci di riserva
Acqua minerale sempre con voi. Non attraverserete il deserto, almeno non subito. Ma l’acqua minerale è pur sempre indispensabile. E quando cala la sera, dopo che avete “instagrammato” il tramonto, le stelle accenderanno la vostra serata in mezzo alla natura.
Certo la tintarella di luna è romantica, ma se non trovate le chiavi del camper, il tappino dell’olio sotto il sedile o peggio un cavatappi in zona notte, gli astri non vi saranno di grande aiuto. Meglio una torcia, con le pile cariche o ricaricabile, comunque funzionante. Non dimenticate nemmeno l’adattatore universale per le prese industriali. Rimanendo in tema, una power bank è molto utile, soprattutto se avete lasciato lo smartphone in balia di adolescenti prima dell’inizio dell’escursione.
Il corredo della nonna meglio di no
Vetro soffiato e ceramiche della nonna lasciateli alla polvere. I piatti e i bicchieri meglio se infrangibili e facilmente lavabili. All’occorrenza ci sono anche quelli usa e getta e in quel caso un po’ di attenzione alla natura imporrebbe la scelta di materiali compostabili e biodegradabili.
Passando alla zona notte, le vecchie lenzuola regalate chissà quando vanno bene, ma per tutto quello che riguarda l’asciugatura meglio scegliere materiali tecnici che non rimangano bagnati o umidi troppo a lungo.
Kit di primo soccorso, per il camper
L’equipaggiamento tecnico per la meccanica deve includere il cric, la chiave per i bulloni delle ruote, un kit ripara gomme e qualche accessorio per i piccoli interventi d’emergenza, in special modo fusibili di ricambio e lampadine per l’impianto dei fari.
Non dimenticate un cavo elettrico (lungo e arrotolabile con una bobina) dotato di prese a norma per l’allaccio alla rete a 220 Volt, un tubo di gomma di lunghezza adeguata al rifornimento del serbatoio dell’acqua e i liquidi chimici per il trattamento delle acque.
Eventuali e, soprattutto, varie
Le seguenti sono cose che potreste reperire facilmente anche una volta partiti. Quindi, niente panico. Se avete ancora energie dopo aver allestito il camper nelle sue funzioni essenziali, ecco cosa potrebbe esservi ancora molto utile in vacanza: un kit per il primo soccorso, senza esagerare in scorte di farmaci; un aspiratore portatile e alimentabile dall’accendisigari che vi liberi dalla sabbia dorata di una spiaggia e dai sassolini del greto di un fiume; il supporto a trivella per l’ombrellone, infilandolo non troverete l’oro nero, ma almeno non vi brucerete la schiena; occhiali da sole di scorta. Soprattutto se pensate di guidare a est sfidando l’alba e a ovest ammirando splendidi tramonti in prima corsia.
Fuori campo, quando non c’è internet
Cara vecchia carta. Quanto sei utile quando ripetitori e satelliti non riescono a darci una mano. Voi alla guida di un camper, se non “avete campo”, potete affidarvi al caso, all’intuito, anche alla stella polare, ma fate un pensiero a una mappa e a una guida Touring Club Italiano. Sono più precise di un coltellino svizzero, più esaurienti di un talk di Barbero sul Medioevo.