The welcoming heart of the Apennines: the 9 municipalities of the Alte Marche
6 minutes
The Alte Marche is a region rich in culture, creativity, history and traditions. Nine municipalities, close to cities of art and protected by the peaks of Monte Catria and Monte Nerone, invite you to discover the Marche hinterland: where cultural and natural heritage intertwine and merge to offer a unique travel experience. Have an unforgettable time being carried away by culinary delicacies, discovering charming villages, exploring the many artistic and creative spaces and losing yourself in the breathtaking views of this region.
After exploring unspoilt nature and places of history and mystery, let yourself be conquered by a unique food and wine tradition. The richness of this land will never cease to amaze you.
Acqualagna
Seguendo il percorso del fiume Candigliano, quasi per incanto, ci si ritrova all’interno di uno spettacolare sito ambientale, che la storia e la letteratura hanno attraversato nei secoli, come materialmente testimonia la galleria romana scavata nella roccia alla fine degli anni 70 d.C, la Gola del Furlo.
Lungo il tracciato della romana Via Flaminia, ancora oggi costellato da suggestivi scorci, tra imponenti pareti rocciose scavate dal fiume, seguendo visibili tracciati geologici vi troverete in un vero e proprio scrigno naturalistico – oggi Riserva Naturale Statale – che contiene uno splendido patrimonio flori-faunistico, celebrato dal volo delle aquile che qui nidificano.
Nella piazza centrale di Acqualagna, si accede al percorso legato al tartufo: dal Museo, alla visita in azienda fino alla degustazione nei ristoranti del territorio è possibile apprezzare una full immersion visiva, olfattiva e gustativa.
Apecchio
Apecchio, che si affaccia tra Marche e Umbria, copre un territorio immerso tra distese di boschi, prati e sorgenti.
Sentieri e percorsi attraversano il territorio dai panorami suggestivi, per chi ama il contatto con la natura. Luogo di incontro di tutte le civiltà, sono ancora presenti tracce di insediamenti Umbri, Etruschi, Romani e Celtici fino a quelle del dominio dei conti Ubaldini che hanno governato questa terra dal Quattrocento al 1752.
Terra di tartufo e sede dell’Associazione Nazionale Città della Birra, qui nasce l’Alogastronomia, che attraverso la ristorazione locale abbina sapientemente la cucina tradizionale, il sapore intenso del tartufo e la birra d’eccellenza
Piobbico
Territorio ricco di risorse naturalistiche, Piobbico ha visto sorgere i primi insediamenti umani sin dalla preistoria, anche gli etruschi e i romani hanno lasciato traccia della loro presenza.
La storia del paese si identifica e si sviluppa con la famiglia Brancaleoni. Sul Monte Nerone sono presenti importanti e numerosi siti naturalistici e grotte dove sono state ritrovate ossa di Ursus Spelaeus risalenti a migliaia di anni fa, i cui resti sono conservati nel Museo civico.
Questo è un territorio da godersi anche a piedi attraverso i numerosi sentieri che si snodano lungo i versanti del monte.
Cagli
Di origini antichissime, Cale, la Cagli romana, si è sviluppata tra le vette del Catria e del Nerone e i fiumi del Bosso e Burano, lungo la consolare Flaminia, mantenendo un presidio strategico territoriale, che si prolungherà, a fasi alterne, fino al rapporto privilegiato con il Ducato del Montefeltro.
Lo spirito rinascimentale è diffuso e testimoniato, ai suoi massimi livelli, dall’architettura fortificata di Francesco di Giorgio Martini. Dallo splendido Torrione del XV secolo – dove oggi ha sede il Centro di Scultura Contemporanea – all’affresco di Giovanni Santi, padre di Raffaello, custodito nella chiesa di San Domenico sono ancora oggi ben visibili le tracce di un Rinascimento glorioso.
Cantiano
Il contesto naturale è di notevole interesse paesaggistico, da scoprire attraverso tutta una rete di sentieri e percorsi in mezzo al verde dell’Appennino centrale, percorribili a piedi, in bici e a cavallo. Tra questi luoghi naturalistici di pregio, si consiglia una visita alla riserva naturale del Bosco di Tecchie, un ambiente unico e particolarmente prezioso, in quanto si tratta di un raro esempio di area boschiva perfettamente intatta, non influenzata dalla presenza dell’uomo. Attualmente della struttura urbana storica di Cantiano rimangono la chiesa di Sant’Agostino di origine romanica, il Museo Archeologico della Via Flaminia con numerosi reperti legati all’antica via consolare e l’area archeologica di Ponte Grosso sul Burano e di Pontericcioli. Recentemente inaugurato, il Museo della Turba ripercorre la storia di una comunità che tramanda da secoli la tradizione del Venerdì Santo.
Frontone
Il Comune di Frontone, situato al confine con le Province di Ancona e Perugia, ai piedi del Massiccio del Catria, è un territorio ideale per passeggiate ed escursioni lungo i sentieri naturalistici e per attività sportive di montagna come sci, snowboard, equitazione e downhill. Il Castello Della Porta, fortificazione di confine a sorveglianza del territorio che i Romani attraversavano per raggiungere l’Adriatico e rocca del Ducato dei Montefeltro tra ‘400 e ‘500, s’inserisce in uno scenario unico dall’alto del quale si scorge dal Monte Nerone a fino San Marino e l’Adriatico. Oggi il Castello è visitabile e ospita spesso eventi culturali, soprattutto nella stagione estiva, e tra novembre e dicembre il noto mercatino di Natale.
Serra Sant’Abbondio
Serra Sant’Abbondio è sorta sul versante sinistro dell’alta valle del Cesano, a ridosso del monte Catria (1701 m.), di origine antica con alcune testimonianze archeologiche del passaggio dei Celti, Piceni e Romani. Fulcro della comunità è il Monastero camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, ancora oggi attivissimo luogo spirituale e culturale. Lo sviluppo di Fonte Avellana iniziò con San Pier Damiani, alla cui forte personalità si devono non solo il nucleo originario della costruzione, ma più ancora l’impulso spirituale, culturale e organizzativo che resero l’eremo centro d’attrazione e di diffusione della vita monastica, influendo fortemente sulla riforma religiosa e sulla vita sociale. Grazie a questa figura eccezionale di monaco e di uomo di chiesa, il monachesimo avellanita e camaldolese ha potuto presentarsi, nella sua storia pluricentenaria, come fulcro del cristianesimo e della spiritualità.
Arcevia
Arcevia è uno dei centri più importanti dell’entroterra anconetano per la sua storia e per il suo patrimonio naturale e culturale. Costruita sulle pendici del Monte Cischiano, in posizione panoramica unica, dominante l’intera valle del Misa fino alla costa adriatica ad est e la dorsale appenninica umbro-marchigiana ad ovest, Arcevia si fonde perfettamente con il paesaggio collinare circostante. Immersa nel verde e a contatto con la natura, oltre al centro storico, conta la presenza di nove castelli che rimangono ancora oggi dei piccoli suggestivi borghi da visitare. Parte del territorio è compreso nel Parco naturale Regionale della Gola della Rossa e Frasassi e può vantare un passato ricco di preesistenze archeologiche e un patrimonio storico-culturale con opere di artisti come Luca Signorelli, Giovanni e Mattia Della Robbia, Ercole Ramazzani e palazzi monumentali come il Palazzo dei Priori.
Sassoferrato
La città di Sassoferrato come la conosciamo oggi, con il rione “Castello” e il rione “Borgo”, in epoca romana non esisteva. In una pianura al suo ingresso sorgeva la prosperosa città di Sentinum i cui resti archeologici, che sono visibili nel Parco e nel Museo Civico, vanno dal I sec. a.C. al IV/V sec. d.C. Sentinum è il luogo della famosa Battaglia delle Nazioni, dove nel 295 a.C. si scontrarono i Romani e le popolazioni italiche e celtiche. Il monumento simbolo della città è la Rocca Albornoz, massiccia costruzione militare edificata nel XIV sec. dal cardinale Egidio de Albornoz. Tra le numerose chiese da visitare spicca l’abbazia di Santa Croce, splendido esempio di architettura romanica risalente al XII secolo e costruita con materiali provenienti dalla vicina Sentinum. A Cabernardi, frazione poco distante da Sassoferrato, sono visitabili il Parco Archeominerario e il Museo della Miniera di Zolfo a testimonianza della presenza di una miniera di estrazione dello zolfo che tra 1800 e 1900 è stata il fulcro economico del territorio e non solo.