Panoramica
Perché “di Lombardia”, se il castello nel punto più alto di Enna sta ovviamente in Sicilia? Secondo Leonardo Sciascia, il grande scrittore siciliano, la circostanza ha avuto radici nella dominazione normanna dopo il Mille, che aveva incoraggiato un’immigrazione nell’isola dal nord Italia. Anche Piazza Armerina, non molto lontana da Enna con i suoi famosissimi mosaici romani, era messa da Sciascia fra “i paesi lombardi della Sicilia”. Qualsiasi nome gli si dia, il castello di Enna resta una delle fortezze medievali più grandi, più importanti e meglio conservate in tutta l’isola, contributo decisivo a fare di Enna la “urbs inexpugnabilis” che è sempre stata. Alla fortezza rimangono ancora 6 delle 20 torri che pare l’imperatore Federico II avesse fatto aggiungere, prima che fra ’200 e ’300 Federico III d’Aragona ampliasse ancora l’edificio e decidesse di venirci ad abitare. La pianta dell’edificio è irregolare perché segue la morfologia delle rocce dove era sorto, e la planimetria interna è complessa, con una serie di cortili in sequenza. Uno di essi è stato convertito in teatro estivo all’aperto, mentre quello più interno conservano i resti della chiesetta di S. Martino e dell’abitazione di Federico II. Da qui si può salire in cima alla torre Pisana, la più elevata e quella rimasta in migliori condizioni: tutto attorno il panorama è straordinario e si apre sulle catene montuose delle Madonìe e dei Nèbrodi e sui monti Erei, oltre che sulla città stessa e sulla lontana piana di Catania con l’Etna.
