Un viaggio unico attraverso l'appennino tosco-emiliano
La Gran Départ, la partenza del più importante dei Grandi Giri del ciclismo, avrà luogo, per la prima volta nella storia, dall’Italia nella cornice di Piazzale Michelangelo dove lo sguardo viene rapito dal suggestivo skyline fiorentino. La città medicea si apre ai nostri occhi con il profilo unico della cupola del Brunelleschi e dell’alto Campanile di Giotto che si stagliano in un panorama che spazia dalle Alpi Apuane, l’imponente catena che cinge la Toscana e i cui marmi furono magistralmente scolpiti da Michelangelo, al Monte Cimone, il più alto di tutta la catena dell’Appennino tosco-emiliano, per poi perdersi nelle alture del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Lungo le bellissime strade tosco-emiliane ricche di borghi pregevolmente conservati, colmi di fascino e storia, seguendo un filo immaginario che conduce dalla casa natale di Dante fino al suo sepolcro a Ravenna. Una linea tesa tra i luoghi di tre grandi ciclisti, Gino Bartali, Gastone Nencini e Marco Pantani, e della pioniera Alfonsina Strada, originaria di Calstelfranco Emilia, unica donna ad aver partecipato, nel 1924, al Giro d’Italia uomini.
Lasciata la bella Firenze, perla del Rinascimento, la corsa procede verso Nord-Est e, passando per Pontassieve, giunge a San Godenzo per entrare, attraversando il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in Emilia-Romagna. Giunti a San Zeno, i partecipanti riscendono verso San Piero in Bagno per poi riprendere verso Est e raggiungere Sarsina ed incrociare la Ciclovia San Vicinio.
Passando per Perticara e Novafeltria, intercettando il percorso del Cammino Francescano che da La Verna porta a Rimini, si giunge alle falde del Monte Titano. Stiamo passando per la suggestiva e antica Repubblica di San Marino. Rientrando in Italia e attraversando il piccolo abitato di Cerasolo, con il suo castello medievale, la corsa giunge finalmente a Rimini.