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Sicilia

La Valle di Monastero a Pantelleria tra i vigneti di zibibbo come non l'avete mai vista

3 minuti

Basta affacciarsi sull’orlo dell’antica caldera che ha dato vita alla Valle di Monastero perché lo sguardo vaghi su vigneti a perdita d’occhio. Sono uve di zibibbo di Pantelleria, un vitigno a bacca bianca antichissimo che sull’isola si coltiva ancora secondo una tecnica portata dai Fenici. Tanto da aver meritato anche l’iscrizione nelle liste del Patrimonio UNESCO nel 2014.

I vigneti della Valle di Monastero a Pantelleria

vigneti valle di monastero pantelleria

La vallata si è formata in seguito al crollo di un caldera vulcanica ma l’orlo è ancora in parte visibile lungo la costa di Zinedi, la serra di Ghirlanda o la costa di Zighidì. Il nome della valle deriva dalla presenza di un antico monastero basiliano di cui sopravvivono alcuni ruderi. Oggi al posto dei monaci ci sono i coltivatori di zibibbo: questa è una delle aree più fertili dell’isola.

La vite ad alberello patrimonio UNESCO

alberobello patrimonio unesco

Terrazzamenti, vallate e pianori a Pantelleria sono ricoperti dal signore incontrastato del paesaggio pantesco, lo zibibbo, noto anche come Moscato di Alessandria d'Egitto, che qui cresce nella forma ad alberello.

La vite si pianta in una buca profonda 20 centimetri per proteggerla dai venti che soffiano frequenti sull'isola e favorire anche l’accumulo di acqua piovana, accorgimento indispensbile in un luogo in cui pove pochissimo. Non a caso il nome di Pantelleria viene dall’arabo Bent-el Rhia e significa Figlia del Vento. È per questo che per proteggere le coltivazioni si costruiscono muretti a secco secondo un’antica tecnica rurale anch’essa tutelata dall’Unesco dal 2018.

La fatica dell’uomo, che cura manualmente ogni singola vite sin dalla notte dei tempi, è tra gli ingredienti fondamentali delle uve che si vendemmiano da fine Luglio. Poi vanno essiccate al sole su delle pietre chiamate “stinnuri”. Si ritiene infatti che il nome zibibbo derivi dall’arabo zabīb che significa proprio “uva secca” ma anche uvetta. Ed in effetti gli acini di questa varietà sono piccoli.

Le ore di lavoro necessarie per la coltivazione dello zibibbo sull’isola sono tre volte quelle necessarie per un vigneto su terraferma e la resa è comunque inferiore. La coltivazione dello zibibbo è stata definita eroica perché avviene in condizioni climatiche non favorevoli seguendo un metodo tramandato di generazione in generazione. Ecco perché il vino che se ne ricava è preziosissimo. Bere un bicchiere di Passito significa assaporare una sapienza millenaria insieme ai dolcissimi sentori di un’uva coltivata sul fertile terreno vulcanico. 

Una passeggiata alla scoperta di vigneti

Godetevi una passeggiata alla scoperta del paesaggio pantesco tra dammusi, vigneti, distese di capperi e qualche gemma archeologica percorrendo i sentieri del Parco Nazionale Pantelleria.

Il sentiero Zighidì-Sauna-Favare

Il sentiero Zighidì-Sauna-Favare

L’itinerario parte dall’area delle tombe bizantine scavate nella roccia vulcanica, attraversa aree rurali coltivate a zibibbo, ulivo e cappero e raggiunge l’interno della Valle di Monastero passando per la Grotta di Benikulà, detta anche “bagno asciutto” visto che ci si bagna senza immergersi nell’acqua per via dei vapori emessi attraverso la roccia, le cosiddette “favare vulcaniche”. È una specie di bagno turco naturale. I sentieri da seguire sono i numeri 975 e 977. Si cammina per circa 3 ore riempiendosi gli occhi di meraviglia.

Camminare nella Valle del Monastero

camminare nella valle del monastero

In alternativa ci sono diverse associazioni locali che organizzano passeggiate intorno alla Valle di Monastero, tra dammusi e vigneti. In un paio di ore dal crinale di Zighidì si raggiunge la vallata sottostante. Lungo il percorso si vedono anche i caratteristici giardini panteschi, alte mura circolari che proteggono gli agrumeti dal vento. 

Itinerario della Strada della Vite ad Alberello

itinerario strada della vite alberello

Dal 2016 il comune di Pantelleria ha creato anche l’Itinerario della Strada della Vite ad Alberello, un circuito lungo 37 chilometri alla scoperta delle tecniche di coltivazione della vite e di produzione del vino sul particolare suolo vulcanico dell’isola.

Pantelleria Doc Festival

pastellery doc festival

Il periodo migliore per capitare a Pantelleria è tra fine luglio e inizio agosto per scoprire la vendemmia interamente manuale delle uve di zibibbo ma se venite tra la fine di agosto e l’inizio settembre potete immergervi nell’atmosfera del Pantelleria Doc Festival che celebra i vini dell’isola con un fitto calendario di eventi, degustazioni ed escursioni.

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