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Cicloturismo
FVG su due ruote

Friuli-Venezia Giulia in bicicletta, dalla Carnia a Rivarotta

Tipologia
Percorso in bici
Durata
4 giorni
Numero Tappe
4
Difficoltà
Medio

Definito come un “piccolo compendio dell’universo” dal poeta Ippolito Nievo, il Friuli-Venezia Giulia è uno scrigno di paesaggi d’incredibile bellezza, caratterizzati da una biodiversità naturalistica che stimola la curiosità del visitatore e invita al viaggio. Quale mezzo migliore per partire alla scoperta di questa area incantevole se non la bicicletta? Pedalando tra città, montagne, colline e laghi, in una varietà di paesaggi e patrimoni artistici e storico-culturali, esplorate il Friuli in modalità slow, l’ideale per ammirare il territorio a 360 gradi.

Giorno 1

Carnia, alla scoperta dei monti di confine

Carnia, alla scoperta dei monti di confine

Si parte dalla Carnia, area interamente montana che include 28 comuni. Sarà un susseguirsi di saliscendi, ma lo sforzo è ricompensato dall’attraversamento di borghi e oasi verdi di autentica bellezza. Tra il polo turistico delle Dolomiti friulane di Forni di Sopra, con i suoi tre suggestivi laghetti immersi nel bosco in cui praticare pesca sportiva, il comune green di Forni di Sotto, da anni attento all’utilizzo di energie rinnovabili, passando per l’eccellenza agroalimentare offerta da Enemonzo, con i suoi formaggi genuini e la qualità del latte dei pascoli di montagna, fino a Tolmezzo, capoluogo storico della Carnia, con il  vivace centro storico e l’impianto urbano quattrocentesco, avete innanzi a voi chilometri di meraviglia.

Giorno 2

Val Canal del Ferro e Val Canale, tra borghi mozzafiato

Val Canal del Ferro e Val Canale, tra borghi mozzafiato

Da Tolmezzo partono numerose vie ciclabili, tra cui la nota Ciclovia Alpe Adria, la vecchia “ferrovia pontebbana”, attraverso cui vi spostate dalla Carnia alla Valle di Canal del Ferro e Val Canale, comprensorio montano tra Moggio Udinese e Tarvisio. Il tracciato che percorrete è entusiasmante e passa tra viadotti e ponti, gallerie scavate nella roccia e panorami ampi, prati e boschi verdeggianti, fino ai picchi rocciosi delle Alpi Giulie e ai peculiari comuni.
Tra i tanti merita una sosta quello di Resiutta con la sua galleria ghiacciata, un tempo deposito per gli imprenditori carinziani in cui refrigerare la birra, oggi museo. Attraverso i moderni allestimenti espositivi conoscete la storia di questo manufatto e della fabbricazione della birra, con informazioni sulle caratteristiche del territorio e di alcune specie animali legate al mondo delle cavità.
Non è da meno Pontebba, che con il palaghiaccio, i percorsi di trekking e i vicini impianti sciistici, si configura come il centro nevralgico per gli amanti dello sport. E ancora, Malborghetto, con il suo patrimonio linguistico, culturale e artistico che fonde l’etnia italiana a quella slava e tedesca, e Tarvisio, angolo di paradiso nel cuore delle Alpi Giulie e teatro del Giro d’Italia con la tappa del Santuario del Monte Lussari.
Infine, i laghi alpini Fusine e Predil, il primo collocato in un anfiteatro calcareo, il secondo tra i casermoni dell’antica attività mineraria e lo splendore di faggi rossi e di abeti.

Giorno 3

Venzone, la città della zucca

Venzone, la città della zucca

Procedete in un sali-scendi che vi conduce a Sella Nevea, meta ideale per gli amanti degli sport invernali. Se, fino a questo momento, il percorso ha presentato salite facilmente affrontabili e discese tranquille, ora trova il suo “segmento rosso”: 3 chilometri che conducono all’altopiano del Montasio, tappa del Giro d’Italia e sede di malghe in cui gustare i prodotti tipici, come l’omonimo formaggio. Ritornate verso Sella Nevea attraverso una lunga discesa, che vi porta a Venzone, cittadina murata e monumento nazionale, tristemente nota per il terremoto del 1976, ma orgogliosamente ricostruita. Peculiare la Festa della Zucca di fine ottobre, che ogni anno vede il centro storico popolarsi di cavalieri, nobildonne, musicisti e personaggi medievali.

Giorno 4

Rivarotta, la meta finale

Rivarotta, la meta finale

Vi dirigete, ora, verso il Pordenonese. Strada facendo, incontrerete due chicche nella provincia di Udine: Bordano, con il museo vivente della “casa delle farfalle”, che ospita oltre 400 specie, e il lago di Cornino, riserva naturale dalle acque color smeraldo che tutela l’avvoltoio grifone. Sosta per una foto ricordo davanti al murale mitologico che ritrae alcune delle divinità del ciclismo italiano, e davanti al monumento in ricordo della morte di Ottavio Bottecchia, nella frazione di Peonis a Trasaghis, sulla strada in cui fu trovato in fin di vita, mentre si preparava per il Tour de France.
Attraversato il ponte dalla vista spettacolare sul Tagliamento, entrate in provincia di Pordenone e, prima di raggiungere la meta finale, vi imbattete in Spilimbergo, città d’arte e sede della Scuola Mosaicisti del Friuli, e poi in Pasiano di Pordenone, dove la natura manifesta la sua magnificenza nella confluenza tra il Meduna e il Livenza. Infine, eccovi a Rivarotta, sito castellano e tappa conclusiva del vostro itinerario su due ruote. Terminate il tour alla scoperta del Friuli-Venezia Giulia, di 272 chilometri e oltre 2600 metri di dislivello, scambiando quattro chiacchiere e sorseggiando un buon calice di vino con la gente del luogo.

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