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Città d'arte
ITINERARIO DI 8 TAPPE A PALERMO

Un giorno a Palermo: 8 tappe imprescindibili per scoprire la città

Tipologia
Percorso a piedi
Durata
1 giorno
Numero Tappe
8
Difficoltà
Facile

Avete una giornata intera da dedicare a Palermo? Allora preparatevi a un viaggio memorabile nella storia millenaria della città, tra le importanti civiltà fiorite nel bacino del Mediterraneo. Le dominazioni che si sono avvicendate nei secoli hanno lasciato infatti tra i suoi vicoli vivide tracce di culture, civiltà, lingue e religioni: una sintesi unica e irripetibile di vestigia medievali, bizantine, arabo-normanne e barocche, custodi di un passato multietnico tutto da scoprire. Passeggiando a piedi nel centro storico potrete scoprirle tutte. Siete pronti?

Palazzo dei Normanni

Palazzo dei Normanni

L’itinerario comincia in bellezza, da Palazzo dei Normanni, noto anche come Palazzo Reale, autentico gioiello dell'arte arabo-normanna nonchè patrimonio Unesco. Eretto intorno al X secolo dai re normanni, il Palazzo è la più antica dimora reale d'Europa, ha ospitato i sovrani del Regno di Sicilia ed è stata sede imperiale. All’interno vi troverete al cospetto della Cappella Palatina, coi suoi mosaici bizantini, gli intarsi e la pavimentazione in porfido in stile arabo, sovrastata dal grandioso mosaico del Cristo Pantocratore. Preparatevi: è uno spettacolo che toglie il fiato.

Cattedrale di Palermo

la cattedrale di palermo

Proseguendo attraverso il parco di Villa Bonanno, in 5 minuti arriverete alla Cattedrale. Con le sue cupole, le torri e le merlature, è una squisita sintesi di stili: dall’arte araba a quella normanna, proseguendo per le testimonianze quattro-cinquecentesce e quelle barocche. Al suo interno, la chiesa custodisce dei sotterranei, le tombe reali e il museo del tesoro dove potrete ammirare paramenti e oggetti liturgici insieme a mirabili opere di oreficeria medievale come la splendida corona di Costanza d'Altavilla. Non dimenticate di salire sui tetti della cattedrale per poter abbracciare il golfo di Palermo e la città, sfidandovi magari a riconoscere i suoi monumenti più importanti.

Piazza Villena

quattro canti a palermo

Se da qui imboccate Corso Vittorio Emanuele vi ritrovate in Piazza Villena, che i palermitani chiamano i Quattro Canti: a pianta ottagonale, la piazza si allarga all’incrocio tra le due strade principali di Palermo, Via Maqueda e via Vittorio Emanuele. I quattro cantoni del nome testimoniano la storia di Palermo: ai piedi delle quattro facciate, uguali e simmetriche, si trovano altrettante fontane che rappresentano i corsi d’acqua della città (Papireto, Pannaria, Kemonia, Oreto). Alzando lo sguardo incrocerete le allegorie delle stagioni, poi le statue di quattro re spagnoli (Carlo V, Filippo II, Filippo III, Filippo IV) e infine, a vegliare la città dall'alto, le sante patrone dei cantoni: Agata, Ninfa, Oliva e Cristina.

Ballarò

il mercato di ballaro a palermo

Proseguendo lungo via Maqueda, dove si affacciano la barocca Pizza Pretoria con la sua magnifica fontana, insieme alle facciate di chiese e nobili palazzi, girando a destra giungerete a Ballarò uno dei quattro mercati storici della città. Erede diretto del suq che animava quei vicoli durante la dominazione araba: lasciatevi guidare dalle abbanniate,  i richiami cantilenanti dei venditori delle bancarelle, e dagli aromi dello street food locale, il più verace retaggio delle dominazioni che si sono susseguite nel capoluogo.

Pane e panelle è lo spuntino più popolare, un panino imbottito con una frittella di farina e ceci. Altrettanto nota è l’arancina - qui si declina al femminile! - una palla di riso ripiena di ragù, impanata e fritta. Chi non ha problemi di calorie può lasciarsi sedurre dal pane con la milza e assaggiare lo sfincione, fatto con pasta di pizza condita con salsa, olio, caciocavallo, origano e acciughe. Dulcis in fundo, l’irresistibile tentazione dei dolci siciliani: il cannolo, con la ricotta di pecora, o la cassata, sempre a base di ricotta, pan di spagna, canditi e pasta di mandorle.

Teatro Massimo

Teatro Massimo

Lasciato lo storico e folkloristico mercato di Ballarò alle spalle, passeggiate ora per 15 minuti percorrendo via Maqueda in senso opposto. Luoghi e monumenti richiamano la forte vocazione teatrale della città, da una parte sale e botteghe legate all’Opera dei Pupi, le tradizionali marionette il cui repertorio combina il ciclo carolingio a storie di santi e di briganti; dall’altra, lo storico Teatro Massimo, che si erge in fondo alla via, in forma di tempio: inaugurato a fine Ottocento, è il più grande teatro lirico d’Italia ed il terzo d’Europa.

Teatro Politeama Garibaldi

i pupi e i teatri massimo e politeama

Il tour tra le bellezze palermitane continua. Dopo aver ammirato il maestoso Teatro Massimo, percorrete per 600 metri via Ruggiero Settimo fino a raggiungere una piazza immensa e vedere alla vostra destra il Teatro Politeama Garibaldi.

Costruito nello stesso periodo del Teatro Massimo, il Politeama Garibaldi è un importante esempio di architettura neoclassica. Oggi è la prestigiosa sede della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.

Lungomare di Palermo

Lungomare di Palermo

Al termine di questo piacevole trekking urbano conciliato dal clima mite palermitano, sarà più o meno il calar del sole. Scendete verso il Foro Italico, dove potrete salutare la città davanti a un aperitivo al tramonto o a una cena di mare in uno dei ristoranti che troverete dal Molo di Sant’Erasmo fino a Mondello, la spiaggia palermitana puntellata da villini liberty e dominata dal bellissimo stabilimento italo belga.

Villa Sperlinga

Villa Sperlinga

Se invece preferite assaporare i prodotti tipici siciliani nella cornice naturale dell’entroterra, gli agriturismi della Fondazione Campagna Amica sono il luogo ideale per concludere il tour con una serata bucolica.

Sentite di non poter partire senza portare con voi aromi e sapori di questa città? 

Ricavatevi un’ora per una spesa a km0, al mercato degli agricoltori di Campagna Amica, che si tiene ogni sabato mattina a Villa Sperlinga, storico giardino della città, dove potete trovare i cosiddetti Sigilli, eccellenze della biodiversità locale: il mandarino tardivo di Ciaculli e altri prodotti a base di grani antichi locali, come il grano Perciasacchi o il Nero delle Madonie.

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