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Natura
Piemonte

Il Lago di Viverone e la Chiesa del Gesiùn, perle della via Francigena piemontese

Il lago di Viverone e la chiesa del Gesiùn sono due gioielli da non perdere nella zona tra il Canavese e il Biellese.

3 minuti

La via Francigena piemontese passa proprio da qui, immersa in una natura verdissima piena di vigneti e campi di girasoli e punteggiata da antiche chiesette, laghi, villaggi e castelli. 

La passeggiata sul lungolago

passeggiata lungolago

Il lago di Viverone, terzo più grande del Piemonte, si trova ai piedi della Serra Morenica di Ivrea e ha origini glaciali.
Lungo la sponda nord c’è una bella passeggiata piena di chioschetti e ristorantini dove fermarsi a prendere un gelato o un aperitivo o godersi un pranzo in famiglia alla fine della passeggiata.
Nel periodo natalizio qui si tiene il mercatino Natale sul Lago.

In estate piccole spiagge attrezzate consentono di rinfrescarsi con un tuffo o di fare una gita sul lago in pedalò.
Nei giorni festivi si gira in battello per scoprire i suoi segreti e la fauna che lo abita. Di giorno si possono noleggiare canoe e vele per avventurarsi sulle acque da soli, di sera si può restare a dormire in uno degli alberghi o dei campeggi sulle rive.
Vale la pena trovarsi qui quando scende la sera e i colori di acqua e cielo cambiano al tramonto, con le vette innevate delle Alpi sullo sfondo.

Il villaggio di palafitte

palafitta

Il fondo del lago custodisce un segreto scoperto solo negli anni 70. È un villaggio di palafitte che risale all’età del Bronzo. Oltre a 5.000 pali confitti nel terreno sommerso del lago, che sostenevano le capanne disposte a cerchio, sono stati trovati anche armi e monili.

La sponda più selvaggia

svassi

Il villaggio di palafitte si trova sulla sponda sud del lago, quella più selvaggia, ricca di vegetazione e più isolata. Gli uccelli che vivono qui tutto l’anno e quelli di passaggio durante la migrazione sono i padroni incontrastati di questa parte del lago, che si può visitare a piedi o in bici tramite uno dei sentieri naturalistici.

Dalle palafitte con una breve passeggiata tra boschi, paludi e prati si raggiunge una passerella di legno da cui si accede alla torre panoramica dedicata all’osservazione degli uccelli.
Qui potete dedicarvi anche al birdwatching osservando anatre, folaghe, germani reali, gabbiani e svassi lontani dall’affollamento del lungolago più turistico.

Il campanile sommerso di San Martino

pontile sul lago

Prima di chiamarsi lago di Viverone questo luogo era noto come lago di San Martino. Secondo la leggenda sulle sue rive sorgeva un villaggio sommerso per punizione divina quando la popolazione del luogo non offrì ospitalità a San Martino, che lo visitò nel 350.
Si racconta che quando soffia forte il vento dalla Valle d’Aosta si possano sentire i rintocchi del campanile sommerso.

Il Ricetto di Magnano e i castelli dei dintorni

ricetto di magnano

A poca distanza dal lago si trova il Ricetto di Magnano che dal 1204 si arrampica su una collina della Serra d’Ivrea con le sue casette di pietra. Da qui, una passeggiata nel bosco, si arriva alla Chiesa di San Secondo che risale all’XI secolo.

Dal lago si possono raggiungere in 20-30 minuti di auto anche il castello di Masino con gli splendidi appartamenti di Madama Reale e il labirinto in giardino, il castello di Agliè con le sue 300 stanze, il poderoso forte di Bard e il castello di Roppolo a cui è legata una storia di fantasmi.

Durante alcuni lavori di ristrutturazione del castello nell’800 furono ritrovati in una intercapedine del muro un’armatura e uno scheletro. Appartenevano a Bernardo Valperga, signore di Mazzè, scomparso senza lasciare traccia nel ‘400. Era stato murato vivo. Si racconta che da allora il fantasma della moglie si aggiri per le sale del castello alla ricerca del marito scomparso.

La chiesa del Gesiùn

rovine chiesa gesiun

Della chiesa romanica del Gesiùn oggi restano solo rovine ma non per questo meno affascinanti. Si trovano nel comune di Piverone, località Torrone, proprio all’incrocio di due stradine di campagna. Intorno vigneti e campi coltivati a perdita d’occhio.

Il nome Gesiùn significa chiesona nonostante le sue dimensioni siano piccolissime. Non si conosce con certezza l’origine della chiesa ma si fa risalire al periodo compreso tra la fine del X e la metà dell’XI secolo. Ne restano solo alcuni muri perimetrali e il campanile, oltre al frammento di un affresco che forse raffigurava San Pietro. È un vero gioiellino da cui lasciarvi incantare.

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