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Arte e cultura
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Le 10 mostre da non perdere ad aprile in Italia

Da Guercino all’arte contemporanea, dalla tradizione giapponese a Bruno Munari.

4 minuti

Appassionati di impressionismo, di arte contemporanea, di fotografia, di pittura del Seicento? Vi proponiamo dieci mostre da non perdere in tutta Italia, da Aosta fino a Palermo. Sono piccole e grandi esposizioni, che possono essere il pretesto per un weekend fuori porta alla scoperta delle magnifiche città italiane

“Martine Franck. Regarder les autres”, Bard (AO)

“Martine Franck. Regarder les autres”, Bard (AO)

Al Forte di Bard, spettacolare edificio a guardia della Valle d’Aosta, scoprirai una mostra dedicata ad una artista francese poco nota: lei si chiama Martine Franck ed è una fotografa che ha sempre messo le persone al centro del suo percorso professionale. Proprio la loro osservazione, l’onesta curiosità, l’evidente molteplicità dei soggetti caratterizzano il percorso espositivo di questa sorprendente esibizione realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson di Parigi. Ingresso a pagamento; fino al 2 giugno.

“Guercino. Il mestiere del pittore”, Torino

“Guercino. Il mestiere del pittore”, Torino

Nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino è allestita questa spettacolare mostra che presenta la grande arte del Guercino, maestro emiliano, e contemporaneamente racconta il mestiere e la vita dei pittori del Seicento. Scoprirai oltre 100 opere provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni – tra cui il Prado e il Monastero dell’Escorial; per la prima volta dopo 400 anni, potrai ammirare anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV. Ingresso a pagamento; fino al 28 luglio.

“Cézanne / Renoir - Capolavori dal Musée de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay”, Milano

“Cézanne / Renoir - Capolavori dal Musée de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay”, Milano

Nel 2024 si celebrano i 150 anni della nascita del movimento Impressionista. Per l’occasione apre a Palazzo Reale a Milano una grande mostra che pone a confronto le personalità di due pittori, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, che hanno contribuito in maniera decisiva alle fortune del movimento e che hanno influenzato molti artisti venuti dopo di loro. Scoprirai 52 capolavori – paesaggi, nature morte, ritratti, le famose bagnanti - provenienti dal Musée de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay di Parigi. Ingresso a pagamento; fino al 30 giugno

“Renaissance”, Bolzano

“Renaissance”, Bolzano

Sono 15 gli artisti coinvolti in questa mostra collettiva allestita al Museion di Bolzano e dedicata ai giovani creativi del nord Italia. Nonostante affrontino il processo artistico in modi diversi, tutte e tutti condividono un approccio rigenerativo e critico con il proprio retaggio culturale. Non solo: ti immergerai in una vera e propria scenografia progettata dallo studio (ab)Normal, che conduce tra le varie opere grazie a sfondi e giochi di luce. Ingresso a pagamento; fino al 1° settembre.

“La dogaressa tra storia e mito. Venezianità al femminile dal Medioevo al Novecento”, Portogruaro (VE)

“La dogaressa tra storia e mito. Venezianità al femminile dal Medioevo al Novecento”, Portogruaro (VE)

La dogaressa era la moglie del doge veneziano: un ruolo importante che ha lasciato il segno sulla città nel corso dei secoli. La mostra allestita al Palazzo Vescovile di Portogruaro (VE), suddivisa in cinque sezioni, indaga la sua figura e le donne che l’hanno incarnata, da Giovanna Dandolo, che favorì le arti del ricamo e del merletto, fino alle contemporanee Peggy Guggenheim, che ricevette il titolo in via onorifica, e Anna Morosini, l’ultima dogaressa di Venezia. Scoprirai dipinti, opere d’arte, libri e stampe, tessuti, abiti e altri oggetti. Ingresso a pagamento; fino al 19 maggio.

“Bruno Munari. TUTTO”, Mamiano di Traversetolo (PR)

“Bruno Munari. TUTTO”, Mamiano di Traversetolo (PR)

Alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (PR), collegata al grande labirinto della Masone, potrai immergerti nella più grande retrospettiva italiana mai realizzata su Bruno Munari, una delle più iconiche figure del design e della comunicazione visiva del XX secolo. In mostra sono concentrati settant’anni di idee e di lavori (Munari aveva iniziato la propria attività durante il cosiddetto Secondo Futurismo, attorno al 1927) in tutti campi della creatività, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia. Ingresso a pagamento; fino al 30 giugno.

“André Butzer. Liebe, Glaube un Hoffnung”, Firenze

“André Butzer. Liebe, Glaube un Hoffnung”, Firenze

È un’originale commistione tra arte del primo Novecento, comunicazione, fumetti e cultura pop diffusa l’opera di André Butzer (Stoccarda, 1973) in mostra al Museo Novecento Firenze (il titolo significa “Amore, fede e speranza”). Attraverso un percorso cronologico che inizia con le prime opere più espressioniste e arriva alle astrazioni più recenti, scoprirai un universo artistico originale, colorato, quasi fantascientifico. L’esposizione è collegata a un’altra sullo stesso artista, “…und der Tod ist auch ein Leben” (…e anche la morte è una vita), al Museo Stefano Bardini. Ingresso a pagamento; fino al 9 giugno.

“Il Mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone”, Roma

“Il Mondo fluttuante. Ukiyoe. Visioni dal Giappone”, Roma

È ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi la mostra che propone un percorso nell’arte giapponese tra il XVII e il XIX secolo attraverso centocinquanta capolavori provenienti dal Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova e dal Museo delle Civiltà di Roma. Filo conduttore del percorso espositivo è il filone artistico conosciuto come ukiyoe, parola giapponese che significa “immagini del mondo fluttuante”, che esercitò una grande influenza sulla cultura occidentale di fine Ottocento e inizio Novecento. Scoprirai anche l’esperienza unica di due artisti italiani, lo scultore Vincenzo Ragusa e l’incisore Edoardo Chiossone, che furono invitati dal governo giapponese Meiji di fine Ottocento come formatori e specialisti nei primi istituti di grafica e arte. Ingresso a pagamento; fino al 23 giugno.

“Palagonisch. Giuseppe Agnello | Gabriele Massaro | Stefan à Wengen”, Palermo

“Palagonisch. Giuseppe Agnello | Gabriele Massaro | Stefan à Wengen”, Palermo

Quando Goethe nel suo "Viaggio in Italia" visitò Villa Palagonia di Bagheria, la nota "villa dei mostri", per descrivere la fascinazione mista al disgusto che gli suscitò la visione dell’edificio coniò un termine ad hoc, “Palagonisch”. Ecco spiegato il titolo del progetto espositivo dei Cantieri Culturali della Zisa (spazio Haus der Kunst), che vuole esplorare artisticamente il "palagonico", il terribilmente bello, e renderlo sensibilmente tangibile per il pubblico. Sono tre gli artisti siciliani e tedeschi provenienti da diverse generazioni e diversi ambiti delle arti visive a essere messi in dialogo. Ingresso libero; fino all’11 maggio.

 

Il MAN di Nuoro si mette in mostra e propone una scelta di 100 capolavori su mille opere contenute della collezione permanente, incentrata sull’arte sarda. Da Mario Sironi a Maria Lai, da Francesca Devoto a Giovanni Campus, da Costantino Nivola a Lisetta Carmi, un patrimonio collettivo che affonda nella memoria del luogo e apre l’orizzonte ai linguaggi delle giovani generazioni. Scoprirai, tra i tanti capolavori, tre opere monumentali di Guido Strazza, maestro dell’astrazione italiana dal dopoguerra in avanti, legato alla Sardegna per i natali materni e per una forte amicizia intellettuale con Maria Lai: sono esposte ora per la prima volta. Ingresso a pagamento; fino al 16 giugno.

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