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Esplora l’arte e la cultura vibrante dell’Italia, visita opere incantevoli e lasciati coinvolgere dalla sua storia millenaria

Dalle rovine archeologiche di Roma e Pompei ai pittoreschi borghi medievali della Toscana, l’Italia è una terra ricca di arte e cultura. Immergiti nei luoghi storici italiani e nei suoi tanti siti UNESCO per un viaggio culturale alla scoperta della patria di alcuni dei più importanti pittori, scultori e architetti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.
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Spiritualità
basilica di san pietro

La Basilica di San Pietro

Cuore del mondo cattolico, la basilica di S. Pietro è la più imponente della cristianità, sorta nel luogo in cui fu sepolto san Pietro. Copre una superficie di 22.067 metri quadri, è lunga (compreso il portico) 218 metri ed è alta 136 metri da terra alla croce sulla cupola. L’ antica basilica imperiale venne costruita da Costantino sul luogo della sepoltura dell’apostolo Pietro. Come per molte altre chiese paleocristiane, fu lasciata in stato di decadenza fino al XV secolo quando, prima per decisione di Niccolò V e poi sotto il pontificato di Giulio II e su progetto di Bramante, nel 1506 iniziarono i lavori di ricostruzione. Alla morte di Bramante seguirono altri architetti famosi tra cui Michelangelo, incaricato a 72 anni nel 1547, il quale semplificò il disegno originario del Bramante e concepì quello che sarebbe stato il suo capolavoro architettonico assoluto: la cupola. Purtroppo Michelangelo morì prima di vederla terminata e toccò a Giacomo della Porta e Domenico Fontana portarla a compimento. La facciata della basilica, realizzata da Carlo Maderno nel 1614, è oggi visibile nei colori originali, dopo un accurato restauro del 1999. Preceduta da una scalinata a tre ripiani, è articolata da 8 colonne e pilastri che sostengono una trabeazione coronata da una balaustra. Il balcone centrale sopra il portico è la loggia delle Benedizioni, da dove il papa benedice la città e viene annunciata l'elezione del nuovo pontefice. La cupola michelangiolesca è una immensa calotta a doppio guscio rivestita di mosaici. Cinque porte in bronzo fungono da entrata alla basilica: l'ultima a destra è la Porta Santa, che si apre solo negli anni giubilari, la porta mediana ha grandiose imposte eseguite dal Filarete (1439-45) provenienti dalla basilica costantiniana. I battenti delle altre porte sono moderni, quelli dell’ultima a sinistra (la porta della Morte) sono di Giacomo Manzù. Nella navata centrale, presso la porta, si trova il disco dove Carlo Magno e gli altri imperatori si inginocchiavano per venire incoronati dal papa. La statua bronzea di san Pietro, probabilmente duecentesca, introduce alla grandiosa area al di sotto della luminosa cupola michelangiolesca, sorretta da quattro pilastri, alla base dei quali si ergono le statue volute da Urbano VIII. Al di sopra, quattro balconate berniniane custodiscono preziose reliquie della Chiesa. La visione ideale dell’interno e la percezione degli spazi e delle proporzioni si coglie bene da qui nei pressi dell'altare papale. Nel mezzo, sopra l’altare, si leva il Baldacchino bronzeo di Bernini (1624-33), che secondo l’opinione popolare avrebbe fuso i bronzi del Pantheon per realizzarlo. All’imponente opera (è alta 29 metri) collaborò anche Francesco Borromini per la parte architettonica. Tra i viticci delle colonne tortili si posano le api Barberini, mentre in alto, quattro angeli reggono festoni e altrettante volute si riuniscono a sostenere un globo dorato sormontato dalla croce. Dietro l’altare, nell’abside, lo sfondo è occupato dalla Cattedra di san Pietro, opera di Bernini (1656-65) che presenta un grande trono in bronzo dorato sorretto da 4 statue dei padri della chiesa alte 5 m. A destra della cattedra si trova il monumento di Urbano VIII di Bernini (1627-47) e a sinistra quello di Paolo III di Guglielmo della Porta (1551-75). Nel passaggio tra la III e la II cappella, nella navata a sinistra, si trova la tomba di Innocenzo VIII in bronzo dorato, opera del Pollaiolo (1498), che fu trasferita dall’antica basilica nel 1621. Nel transetto sinistro, nella Cappella della Madonna delle Colonne, una pala marmorea di Alessandro Algardi (Leone Magno incontra Attila, 1646-50) sovrasta l’altare con le reliquie del pontefice. Nell’arcata successiva si trova il monumento funebre di Alessandro VII (1672-78), un’opera fastosa di Bernini in marmi policromi. A metà della navata, la cappella della Presentazione accoglie due tra le opere più recenti della basilica: i monumenti di Giovanni XXIII di Emilio Greco (destra) e di Benedetto XV di Pietro Canonica (sinistra). Sotto l’arcata successiva si trovano i monumenti agli Stuart, su disegno di Filippo Barigioni, e una stele vagamente erotica di Canova in forma di stele (1817-19). Il coperchio di un antico sarcofago in porfido, forse appartenuto al sepolcro di Adriano, poi tomba di Ottone II, forma la conca del battistero. Nella prima cappella della navata destra ci troviamo di fronte il bellissimo e toccante gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo, che da secoli continua a impressionare e che è l’unica opera che porta la firma di Michelangelo (la trovate apposta sulla fascia che attraversa il petto della Vergine). È un’opera giovanile di Michelangelo (1498-99): quando la realizzò aveva solo 23 anni ma era già nel pieno possesso del virtuosismo tecnico e della maturità espressiva. Sul pilastro subito dopo la Pietà, il monumento funebre di Cristina di Svezia è opera di Carlo Fontana. Proseguendo, si arriva alla cappella S. Sebastiano che accoglie la tomba di papa Giovanni Paolo II e, poi, alla barocca e sontuosa cappella del SS. Sacramento con opere di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. Oltre la cappella, vicino al grandioso monumento di Gregorio XIII Camillo Rusconi, si trova la tomba di Gregorio XIV. Nel transetto destro, invece, il monumento di Clemente XIII (1784-92), con la statua del papa inginocchiato in preghiera, è uno dei lavori più riusciti di Antonio Canova.
Borghi
Oratino

Oratino

Oggi ce ne si accorge soprattutto dalla grazia di verde e fiori ai bordi delle case in pietra, o da certi portali ben scolpiti – per esempio al Palazzo Ducale, con i suoi trascorsi di edificio fortificato del ’400 – ma Oratino è stata patria di pittori, scultori e scalpellini ben conosciuti anche al di fuori del Molise. Lo si può vedere meglio entrando nella chiesa di S. Maria di Loreto, antica anche se ricostruita nel ’500, con notevoli sculture e affreschi settecenteschi (da notare particolarmente un’Assunzione della Vergine nella volta), oppure nella parrocchiale di S. Maria Assunta. Poco più che un paese, Oratino sta arroccato su una rupe calcarea da dove si domina in tutta la sua ampiezza la valle del Biferno. Questo angolo di Molise di rupi ne conta infatti parecchie, e anzi spesso affiorano dal terreno le cosiddette morge, isolati blocchi rocciosi di calcare e arenaria. Sulla morgia più vicina a Oratino, che è chiamata la Rocca e si trova a pochi chilometri dall’abitato in direzione della valle, campeggia una torre di quattro piani a base quadrata che incredibilmente ha più di un millennio di storia alle spalle. Le radici degli insediamenti in zona sono in realtà ancora precedenti: scavi archeologici condotti attorno alla torre hanno restituito materiali dell’Età del Bronzo, ancora prima dei Sanniti, e di un borgo medievale. Si pensa che il borgo sia stato abbandonato dopo il sisma di metà ’400, lo stesso che aveva ridotto in macerie Campobasso. Oggi a frequentare di nuovo questa morgia sono i rocciatori: la si usa come palestra d’arrampicata. Scopri di più: https://www.parcodellemorge.it
Arte e cultura
Udine. Una passeggiata nella città d’arte

Udine. Una passeggiata nella città d’arte

Il Friuli Venezia Giulia ha un'identità forte e concentra tante delle meraviglie d’Italia: combina guglie dolomitiche e spiagge sabbiose, antichità romane e città veneziane. Tra queste bellezze c’è anche Udine, la città nel cuore della regione, con un centro dove tutto è raggiungibile a piedi. Nel centro storico si respira un’aria tranquilla ma vivace, come il popolo che abita questa città dalla storia millenaria e dal patrimonio architettonico e artistico che va dall’epoca romana a quella contemporanea, con tanto di profumi di prelibatezze che fuoriescono dai caffè e dalle storiche osterie. Udine è la città eletta dal Tiepolo, tra i maggiori pittori veneziani del ‘700, che vi arriva a 30 anni rivelando qui il suo talento con alcuni tra i più grandi capolavori, come la cappella del SS. Sacramento del Duomo. Sempre a Udine avviene per l’artista quella svolta stilistica che ne ha fatto uno dei maestri del rococò europeo, come si vede esemplarmente nelle decorazioni del palazzo dei Patriarchi. E poi, i capolavori del suo realismo si trovano anche nella Galleria del Tiepolo, nella Galleria di Arte Antica e nell’oratorio della Purità. Udine è anche una città molto verde, così posizionata sotto l’arco delle Dolomiti e costellata di giardini e parchi, come il parco Cormor nella zona dello stadio, i giardini di piazza I Maggio, i tranquilli e curati giardini Ricasoli, il parco Moretti e il parco sul colle del Castello con un panorama mozzafiato. Questo itinerario a piedi fa un giro a spirale nel centro: inizia da piazza della Libertà con i musei racchiusi nella splendida cornice del castello. Dopo una sosta nel verde di piazza I Maggio, prosegue verso il Duomo e il palazzo Arcivescovile con il Museo Diocesano e le Gallerie del Tiepolo, per concludersi a Casa Cavazzini, sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea.
Arte e cultura
Franco Fontana - FMAV
27 marzo - 16 giugno

Franco Fontana. Modena dentro

Nel 2024 Modena celebra la figura di Franco Fontana offrendo uno sguardo privilegiato sul lavoro del maestro, in relazione alla città di Modena e al mondo. Il 27 marzo 2024 (fino al 16 giugno 2024) presso i nuovi spazi espositivi dell’ex Ospedale Estense inaugurerà la mostra Franco Fontana. Modena Dentro. La mostra presenta una selezione di circa 15 opere di Fontana messe a confronto con opere di artisti contemporanei italiani e stranieri, provenienti da collezioni pubbliche e private nazionali. La scelta delle opere di Franco Fontana si focalizza sulla committenza a partire dagli anni ‘70, di imprese modenesi, nazionali e internazionali che hanno sempre dato carta bianca alla creatività dell’autore. Nelle foto dell’artista convivono le radici di una tradizione fortemente identitaria, modello affermato in molteplici campi - dalla storia dell’arte al design, dall’innovazione tecnologica al Made in Italy, dalla sensibilità per il bello all’estensione della sua applicazione nella vita quotidiana - e lo sguardo verso un orizzonte più ampio, quello della cultura visiva e dei suoi protagonisti, un patrimonio iconografico impercettibile impresso negli scatti realizzati in oltre sessant’anni di carriera.   La geometria e il colore, il visibile e soprattutto l’invisibile, il tempo e l’attimo sono gli elementi con i quali Franco Fontana scompone la realtà e ricompone l’immagine di ciò che già esiste al di là dell’obiettivo della macchina fotografica.  In mostra sono presenti, per un confronto iconografico immediato e suggestivo, proprio le opere di alcuni artisti moderni e contemporanei cari a Franco Fontana, tra i quali Mimmo Rotella, Christo, Giuseppe Uncini, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Mauro Reggiani, Piero Gilardi.  Appuntamento collaterale della mostra sarà una Giornata di studi su e con Franco Fontana che avrà l’obiettivo di approfondirne il lavoro contestualizzandolo nel panorama della storia della fotografia italiana insieme a studiosi, ricercatori, curatori e giornalisti.
Borghi
Beaulard

Beaulard

Tra natura e storia nell’Alta Val di Susa Tra Oulx e Bardonecchia sorge Beaulard, un paese situato nel fondovalle lungo il corso della Dora, ai piedi del massiccio della Grand'Hoche e della Punta Clotesse. Una località attenta al recupero della tradizione e del patrimonio culturale locale. Un tempo centro di sport invernali, è rimasta una località frequentata da turisti e affezionati anche dopo la chiusura degli impianti, a metà degli Anni 90. Il centro storico custodisce una delle chiese più antiche dell’Alta Valle Susa, quella dedicata a San Michele Arcangelo, risalente all'XI secolo. Fermatevi per una sosta presso l’antico forno, oggi restaurato, dove durante le festività natalizie viene allestito il tipico presepe artigianale occitano. Beaulard è anche il punto di partenza per vari sentieri escursionistici, lungo i quali troverete le mulattiere usate come nascondiglio dai partigiani. A ridosso del ponte sulla Dora di Bardonecchia, nei pressi della stazione di Beaulard, inizia un cammino di circa due ore. Lasciate l’auto nel vicino parcheggio e imboccate l’ampia strada sterrata che vi porterà all’oasi di Puy Beaulard: 462 ettari di foresta dove potrete ammirare una straordinaria varietà di flora e fauna. Partendo da Oulx, impiegherete solo 5 minuti in treno o 10 in bus o auto per raggiungerla. Se invece avete voglia di camminare immersi nella natura, percorrendo il Sentiero del Balcone arriverete a Beaulard in meno di un’ora e mezza.
Spiritualità
basilica di san pietro

La Basilica di San Pietro

Cuore del mondo cattolico, la basilica di S. Pietro è la più imponente della cristianità, sorta nel luogo in cui fu sepolto san Pietro. Copre una superficie di 22.067 metri quadri, è lunga (compreso il portico) 218 metri ed è alta 136 metri da terra alla croce sulla cupola. L’ antica basilica imperiale venne costruita da Costantino sul luogo della sepoltura dell’apostolo Pietro. Come per molte altre chiese paleocristiane, fu lasciata in stato di decadenza fino al XV secolo quando, prima per decisione di Niccolò V e poi sotto il pontificato di Giulio II e su progetto di Bramante, nel 1506 iniziarono i lavori di ricostruzione. Alla morte di Bramante seguirono altri architetti famosi tra cui Michelangelo, incaricato a 72 anni nel 1547, il quale semplificò il disegno originario del Bramante e concepì quello che sarebbe stato il suo capolavoro architettonico assoluto: la cupola. Purtroppo Michelangelo morì prima di vederla terminata e toccò a Giacomo della Porta e Domenico Fontana portarla a compimento. La facciata della basilica, realizzata da Carlo Maderno nel 1614, è oggi visibile nei colori originali, dopo un accurato restauro del 1999. Preceduta da una scalinata a tre ripiani, è articolata da 8 colonne e pilastri che sostengono una trabeazione coronata da una balaustra. Il balcone centrale sopra il portico è la loggia delle Benedizioni, da dove il papa benedice la città e viene annunciata l'elezione del nuovo pontefice. La cupola michelangiolesca è una immensa calotta a doppio guscio rivestita di mosaici. Cinque porte in bronzo fungono da entrata alla basilica: l'ultima a destra è la Porta Santa, che si apre solo negli anni giubilari, la porta mediana ha grandiose imposte eseguite dal Filarete (1439-45) provenienti dalla basilica costantiniana. I battenti delle altre porte sono moderni, quelli dell’ultima a sinistra (la porta della Morte) sono di Giacomo Manzù. Nella navata centrale, presso la porta, si trova il disco dove Carlo Magno e gli altri imperatori si inginocchiavano per venire incoronati dal papa. La statua bronzea di san Pietro, probabilmente duecentesca, introduce alla grandiosa area al di sotto della luminosa cupola michelangiolesca, sorretta da quattro pilastri, alla base dei quali si ergono le statue volute da Urbano VIII. Al di sopra, quattro balconate berniniane custodiscono preziose reliquie della Chiesa. La visione ideale dell’interno e la percezione degli spazi e delle proporzioni si coglie bene da qui nei pressi dell'altare papale. Nel mezzo, sopra l’altare, si leva il Baldacchino bronzeo di Bernini (1624-33), che secondo l’opinione popolare avrebbe fuso i bronzi del Pantheon per realizzarlo. All’imponente opera (è alta 29 metri) collaborò anche Francesco Borromini per la parte architettonica. Tra i viticci delle colonne tortili si posano le api Barberini, mentre in alto, quattro angeli reggono festoni e altrettante volute si riuniscono a sostenere un globo dorato sormontato dalla croce. Dietro l’altare, nell’abside, lo sfondo è occupato dalla Cattedra di san Pietro, opera di Bernini (1656-65) che presenta un grande trono in bronzo dorato sorretto da 4 statue dei padri della chiesa alte 5 m. A destra della cattedra si trova il monumento di Urbano VIII di Bernini (1627-47) e a sinistra quello di Paolo III di Guglielmo della Porta (1551-75). Nel passaggio tra la III e la II cappella, nella navata a sinistra, si trova la tomba di Innocenzo VIII in bronzo dorato, opera del Pollaiolo (1498), che fu trasferita dall’antica basilica nel 1621. Nel transetto sinistro, nella Cappella della Madonna delle Colonne, una pala marmorea di Alessandro Algardi (Leone Magno incontra Attila, 1646-50) sovrasta l’altare con le reliquie del pontefice. Nell’arcata successiva si trova il monumento funebre di Alessandro VII (1672-78), un’opera fastosa di Bernini in marmi policromi. A metà della navata, la cappella della Presentazione accoglie due tra le opere più recenti della basilica: i monumenti di Giovanni XXIII di Emilio Greco (destra) e di Benedetto XV di Pietro Canonica (sinistra). Sotto l’arcata successiva si trovano i monumenti agli Stuart, su disegno di Filippo Barigioni, e una stele vagamente erotica di Canova in forma di stele (1817-19). Il coperchio di un antico sarcofago in porfido, forse appartenuto al sepolcro di Adriano, poi tomba di Ottone II, forma la conca del battistero. Nella prima cappella della navata destra ci troviamo di fronte il bellissimo e toccante gruppo marmoreo della Pietà di Michelangelo, che da secoli continua a impressionare e che è l’unica opera che porta la firma di Michelangelo (la trovate apposta sulla fascia che attraversa il petto della Vergine). È un’opera giovanile di Michelangelo (1498-99): quando la realizzò aveva solo 23 anni ma era già nel pieno possesso del virtuosismo tecnico e della maturità espressiva. Sul pilastro subito dopo la Pietà, il monumento funebre di Cristina di Svezia è opera di Carlo Fontana. Proseguendo, si arriva alla cappella S. Sebastiano che accoglie la tomba di papa Giovanni Paolo II e, poi, alla barocca e sontuosa cappella del SS. Sacramento con opere di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. Oltre la cappella, vicino al grandioso monumento di Gregorio XIII Camillo Rusconi, si trova la tomba di Gregorio XIV. Nel transetto destro, invece, il monumento di Clemente XIII (1784-92), con la statua del papa inginocchiato in preghiera, è uno dei lavori più riusciti di Antonio Canova.
Arte e cultura
Ivrea

Ivrea

Al centro del suggestivo paesaggio del Canavese, definito da colline moreniche di origine glaciale punteggiate di laghi e torrenti, la città di Ivrea era conosciuta già nell’antichità con il nome di Eporedia, luogo di transito dei commerci tra le Alpi e la pianura Padana. Un nucleo antico, posizionato su un rilievo lungo la riva sinistra del fiume Dora Baltea, conserva importanti monumenti che simboleggiano gli oltre due millenni di storia di Ivrea: dai resti di un anfiteatro romano al duomo dedicato a S. Maria Assunta, dal palazzo vescovile fino alle alte torri di mattoni rossi del castello sabaudo, ricordate con stupore da un gigante della letteratura italiana come il poeta premio Nobel Giosuè Carducci. Basta superare il corso della Dora Baltea per ritrovarsi poi in un contesto urbanistico completamente differente: quello spazioso e avveniristico della città industriale novecentesca, patrimonio dell’umanità Unesco, progettata dall’azienda Olivetti, da visitare senza fretta seguendo i percorsi proposti dal MaAM - Museo a cielo aperto dell’architettura moderna di Ivrea, lungo i quali non mancano anche recenti interventi di street art contemporanea. Insomma, Ivrea è una città capace di offrire tanti spunti di interesse, ancor di più se ci si trova a visitarla durante il carnevale, uno degli eventi folkloristici più amati e conosciuti di tutta Italia, che culmina in una battaglia combattuta senza armature a colpi di arance.
Borghi
Rocchetta a Volturno

Rocchetta a Volturno

In provincia di Isernia, a breve distanza dal confine con Lazio e Campania, il paese di Rocchetta a Volturno prende il nome dalle sorgenti del fiume più lungo del sud Italia, il Volturno, che nasce in questa località, avvolto nella vegetazione appenninica. In cima al piccolo colle che domina le sorgenti del Volturno spiccano i ruderi di un borgo medioevale, conosciuto come Rocchetta Alta, abbandonato nel corso del ‘900 dopo ripetute frane e cedimenti del terreno. Gli abitanti del villaggio vivono da allora distribuiti tra le varie frazioni sparse lungo la piana circostante, ricca di spunti di visita. La chiesa di S. Maria delle Grotte, ad esempio, conserva splendidi esempi di affreschi rupestri; per chi ama la storia recente, tra le strade del quartiere di Rocchetta Nuova spicca anche il percorso espositivo del Museo internazionale delle guerre mondiali. Tra i siti turistici più famosi e visitati dell’intero Molise impossibile non citare poi l’abbazia di S. Vincenzo al Volturno: a fianco alla versione restaurata di questo antico monastero si svelano i resti archeologici dell’abbazia originale, fondata nel VIII secolo d.C. In alto tra le foreste di faggi e cerri del gruppo montuoso delle Mainarde, incluso nel territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si diffonde infine una rete di sentieri escursionistici che attraversano spettacolari contesti paesaggistici abitati da camosci e cervi, lupi e caprioli, orsi bruni marsicani e diverse specie di uccelli.
Arte e cultura
Ivrea

Ivrea

Al centro del suggestivo paesaggio del Canavese, definito da colline moreniche di origine glaciale punteggiate di laghi e torrenti, la città di Ivrea era conosciuta già nell’antichità con il nome di Eporedia, luogo di transito dei commerci tra le Alpi e la pianura Padana. Un nucleo antico, posizionato su un rilievo lungo la riva sinistra del fiume Dora Baltea, conserva importanti monumenti che simboleggiano gli oltre due millenni di storia di Ivrea: dai resti di un anfiteatro romano al duomo dedicato a S. Maria Assunta, dal palazzo vescovile fino alle alte torri di mattoni rossi del castello sabaudo, ricordate con stupore da un gigante della letteratura italiana come il poeta premio Nobel Giosuè Carducci. Basta superare il corso della Dora Baltea per ritrovarsi poi in un contesto urbanistico completamente differente: quello spazioso e avveniristico della città industriale novecentesca, patrimonio dell’umanità Unesco, progettata dall’azienda Olivetti, da visitare senza fretta seguendo i percorsi proposti dal MaAM - Museo a cielo aperto dell’architettura moderna di Ivrea, lungo i quali non mancano anche recenti interventi di street art contemporanea. Insomma, Ivrea è una città capace di offrire tanti spunti di interesse, ancor di più se ci si trova a visitarla durante il carnevale, uno degli eventi folkloristici più amati e conosciuti di tutta Italia, che culmina in una battaglia combattuta senza armature a colpi di arance.
Borghi
Vernazza

Vernazza

Vernazza, piccolo borgo dalle grandi meraviglie Uno sperone disteso verso il mare, alle spalle le alte scogliere, poi le alture verdeggianti e qui, proprio a ridosso del porticciolo, il grappolo di case e monumenti del villaggio. Siamo a Vernazza, uno dei borghi più autentici delle Cinque Terre. Le piccole abitazioni colorate e le barche attraccate, i fichi d’India e i terrazzamenti coltivati che vi basterà alzare lo sguardo per scorgere tratteggiano un paesaggio incantevole. Respirate a pieni polmoni e avventuratevi nei sentieri di quello che è uno dei borghi più belli d’Italia, per un tuffo nell’incontaminato paesaggio mediterraneo. Lungo vicoli e scalinate A Vernazza tutto gira attorno al porticciolo e alla piazzetta a ridosso, dove la gente del posto affitta anche appartamenti ai turisti. Da qui si ramificano i carruggi, le strette viuzze dei villaggi liguri. Si cammina lentamente tra le case-torre colorate e arroccate, nei cortili, sotto portici e logge dove bere un caffè è un piacere e lungo Via Roma, antico canale interrato. Il monumento da non perdere in questo antico borgo, che risale all’anno Mille e che già i romani usavano come porto strategico, è la Chiesa di Santa Maria d’Antiochia dedicata alla patrona del paese, con le bifore che guardano il mare e uno stile sovrapposto di romanico, barocco e gotico. E se accanto al porticciolo fa da vedetta il Bastione Belforte, a dominare dall’alto il paese è il Castello Doria, su un vertiginoso strapiombo. Nei tanti ristoranti potrete gustare un piatto che è la specialità locale, il Tian di Vernazza: patate e alici in tegame all’aroma di erbe mediterranee e scorza di limone. Terra e mare in un unico piatto. A passo lento per contemplare il paesaggio Tutte le Cinque Terre, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, sono dominate da roccia e mare, piccole baie e insenature, vegetazione esuberante. La natura impera e le autorità del Parco Nazionale delle Cinque Terre raccomandano di muoversi con rispetto, possibilmente a piedi o in treno. Portate con voi un telo da mare e distendetelo sulle scogliere subito a destra del molo oppure nei pressi del porto. Fate un bagno, ma poi calzate scarpe da trekking e camminate. Un’ottima soluzione è arrivare con uno spettacolare trekking da Monterosso al Mare o da Corniglia, perché Vernazza si trova proprio tra questi altri due borghi delle Cinque Terre. Siete sul famoso Sentiero Azzurro, che in alcuni punti si restringe inoltrandosi nei boschi, in altri si apre donando la visione improvvisa del mare e della costa alta, in scorci mozzafiato. Un percorso di trekking ad anello sale verso il Santuario di Nostra Signora di Reggio dalla bella facciata romanica. Il piazzale vi regala un panorama di lecci, cedri, ippocastani e a farvi ombra è il più antico cipresso della Liguria, che prospera qui da 800 anni. Il circuito prosegue in direzione San Bernardino per poi ridiscendere al villaggio, tra campi coltivati e vigneti, muretti a secco, profumata macchia mediterranea, ruscelli e fonti sorgive. Calpestate antichissime mulattiere avvolte nel silenzio e incrociate abitazioni perse nel nulla. Siete fuori dalla civiltà, dentro una natura rigenerante per corpo e mente.
Borghi
Manarola

Manarola

Manarola, come un quadro variopinto nel cuore delle Cinque Terre Le case dal giallo al caldo arancione spuntano dalla scogliera scura, in un forte e meraviglioso contrasto di colori. Manarola sorge qui, su uno sperone a picco sul mare, avvolta in una placida atmosfera romantica. La natura possente del Parco Nazionale delle Cinque Terre è solcata da sentieri, tutti da esplorare per ammirare i vigneti e gli uliveti sui tradizionali terrazzamenti. Nel borgo panoramico Dai 70 metri di altitudine fino alla piazzetta sul mare, si snoda un dedalo di strette e ripide viuzze dove perdervi respirando l’aria salmastra. Il borgo è antichissimo, risale all’anno Mille: lo scelsero per la sua posizione strategica di avvistamento e difesa dalle incursioni dei pirati saraceni. In un continuo saliscendi, dopo avere apprezzato le chiese più belle, tra cui quella gotica di San Lorenzo, dirigetevi verso il Belvedere, la cui bellezza non smentisce il nome: una sorta di terrazza spalancata sull’acqua, da cui si offre un panorama strepitoso. Osservate la particolare caratteristica delle “case torri” in stile genovese, su vari piani e addossate l’una all’altra. Non esiste una vera spiaggia qui, ma potete scendere in acqua dagli scogli nella zona del porticciolo. Lungo i sentieri che collegano le Cinque Terre Manarola è la frazione di un altro paese delle Cinque Terre, Riomaggiore, ed è collegata ad esso da un bel sentiero di circa un chilometro e mezzo, inerpicato sulla collina che separa i due borghi. Un altro percorso scenografico parte direttamente dal villaggio e collega Manarola a Corniglia. Qui vi trovate nel “paesaggio culturale” tipico delle Cinque Terre, Patrimonio dell’Umanità dichiarato dall’Unesco. Ammirerete i terrazzamenti che con un’antica tecnica, fin dai tempi dei romani, sono stati realizzati per coltivare le pendici impervie della montagna. Sulle terrazze che delineano uno scenario seducente si distendono uliveti, frutteti e vigneti. Una cucina eroica, che unisce terra e mare La vocazione di borgo agricolo e marinaro di Manarola si esprime in una tradizione culinaria all’insegna di una cucina povera, ma straordinaria, in cui terra e mare si incontrano dando vita a grandi sapori, esaltati da vini eccellenti. Nonostante sia un piccolo borgo, proprio grazie alla ricchezza e alla qualità dei ristoranti è diventata una mecca per gli amanti del buon cibo. L’olio extravergine d’oliva del posto è superbo: magnifico su una bruschetta e perfetto alleato del pesce alla brace e degli ortaggi, da abbinare ai vini Bianchi DOC delle Cinque Terre. La focaccia ligure, poi, è riconosciuta come una delle migliori della costa. Scegliete la locanda che più vi ispira per una cena che non vi deluderà. Potete accomodarvi in un ristorante in collina, per mangiare tra i limoni e ammirare lo scenario dall’alto; oppure prenotare un tavolo al borgo, in deliziosi locali in pietra sui vicoli o con vista mare, verso il porticciolo. Acciughe, polpi e calamari sono tra le delizie di pesce più comuni, anticipati da una bruschetta al pesto e pomodoro, validissima anche solo per un aperitivo. Gli ortaggi e le erbe farciscono la torta salata Pasqualina, i fiori di zucchina ripieni e fritti guadagnano in gusto se portati alla bocca con le mani. Il tocco di classe arriva al dolce, accompagnato da un bicchiere di Sciacchetrà ben freddo: un vino preziosissimo che arriva dai vigneti terrazzati, un passito dalle origini lontane che Slow Food ha catalogato tra i suoi Presidi. 5 consigli per muovervi al meglio La raccomandazione è di arrivare a Manarola in treno e poi muoversi sempre e solo a piedi. Nel Parco Nazionale delle Cinque Terre la viabilità è complicata e non esistono parcheggi di grandi dimensioni. In paese, chiedete come partecipare a degustazioni di vini e corsi di cucina: un’esperienza originale, non solo gratificante per il palato, ma anche ricca di spunti culturali. La Cinque Terre Card offre vari servizi, tra cui dei tour guidati tra i vigneti della Fondazione Manarola. Recatevi al molo da cui partono i battelli per le Cinque Terre. Da Manarola potrete esplorare via mare un tratto di litorale incantevole e cogliere tutti i particolari della costa frastagliata, tra scogliere, grotte e insenature.
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Valle d’Aosta, un paradiso per chi cerca l’outdoor e la natura senza rinunciare a storia e tradizioni La più piccola Regione d'Italia, costellata dalle più alte vette delle Alpi, è la destinazione ideale per chi ama gli sport invernali e le passeggiate ad alta quota. Le sue verdi valli e i castelli fiabeschi, completano l’opera rendendo la Valle d’Aosta un luogo incantevole da vivere in ogni stagione dell’anno.

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Il Piemonte sa come incantare tra montagne, colline, sapori tipici e città dall’eleganza unica Uno straordinario patrimonio tra arte e storia, cultura e natura, caratterizza il Piemonte, una regione dai mille volti, uno più interessante dell’altro: città di un’eleganza rara, montagne che si prestano a splendide sciate o passeggiate, borghi affascinanti, colline fra le più note al mondo per la straordinaria produzione di vini.

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Duomo di Milano Lago di Como Valtellina Livigno, Carosello 3000
Lombardia

La Lombardia, terra dinamica immersa nel presente e proiettata verso il futuro, ma dallo straordinario patrimonio di arte e natura La Lombardia è una regione del nord d’Italia nota per l'industria e la finanza, certo, ma anche per l’arte e i paesaggi straordinari, a partire da quelli dei pittoreschi laghi o delle sue montagne, Valcamonica e Valtellina in primis. Capoluogo e città simbolo, Milano ne rappresenta il cuore operoso che va a braccetto con le altre città dallo spirito vibrante.

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Trentino Torbole sul Garda Trento Pale di San Martino
PA Trento

Il Trentino vi stupirà col suo immenso patrimonio naturale, lo splendore delle Dolomiti e luoghi ricchi di storia Scoprite la cultura del viaggio lento in Trentino, assaporando ogni angolo di questo territorio tra sentieri naturali e culturali, fattorie didattiche e con centinaia di hotel con centri benessere per vacanze detox per tutta la famiglia in alcuni dei borghi più belli d'Italia incastonati in paesaggi unici.

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Tre Cime di Lavaredo Lago di Dobbiaco Val di Funes BZ Vipiteno
PA Bolzano

L’Alto Adige è un luogo da sogno da scoprire tutto l’anno tra verdi vallate e cime innevate Abbinare il relax dei trattamenti termali al piacere del divertimento sulla neve per una vera sferzata di benessere tra laghi alpini, splendidi borghi e impianti da sci all’avanguardia adatti a ogni età. Tutto e questo e molto altro nel maestoso scenario delle Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, in Alto Adige.

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Arena di Verona Colline del prosecco Dolomiti bellunesi Malcesine
Veneto

Il Veneto con le sue città d’arte dalla bellezza incontrastata ma anche la natura più incontaminata. Qui, tutto è meraviglia La bellezza del Lago di Garda, il fascino delle Dolomiti, il mare di Jesolo, le colline con le vigne e il relax delle terme, ma anche un immenso patrimonio artistico e storico, città eleganti come Venezia e Verona, borghi e paesaggi mozzafiato. Il Veneto è tutto questo e molto altro.

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Friuli-Venezia Giulia Lago di Fusine Foro Romano di Aquileia Pordenone
Friuli-Venezia Giulia

Friuli-Venezia Giulia, uno scrigno di tesori incastonato tra mare e monti. Regione di confine stretta tra le Dolomiti friulane e l’Alto Adriatico, benedetta da un immenso patrimonio culturale frutto di contaminazione tra diverse culture e popolazioni, cosmopolita e moderna, il Friuli-Venezia Giulia vi sedurrà anche con le sue tentazioni all'insegna del relax, dello sport e del divertimento.

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Cinque Terre - Riomaggiore Genova - Acquario Portofino Camogli
Liguria

Borghi arroccati, spiaggette segrete e natura superba: che incanto la Liguria! La Liguria è un meraviglioso lembo di terra racchiuso tra mare e montagna, dalle case color pastello e dai panorami che tolgono il fiato. Con una rigogliosa natura incontaminata, i tanti piccoli centri da scoprire e una tradizione culinaria impareggiabile, rapisce lo sguardo e il cuore.

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Parma, Statua Verdi FC Cycling Portico di Romagna Comacchio RA Basilica di San Vitale, Ravenna
Emilia-Romagna

Emilia-Romagna, una regione dal fascino incontrastato, con bellezze artistiche immense e un'ospitalità che non teme confronti. L’Emilia-Romagna con la sua Riviera Romagnola offre un turismo balneare che ogni estate richiama famiglie e giovani lungo le sue coste. Ricca di siti di interesse storico e culturale, questa regione vanta una tradizione enogastronomica apprezzata in tutto il mondo. La sapiente ospitalità fa il resto, rendendo l’Emilia-Romagna meta di una vacanze ideale in ogni stagione Video credits: Oliver Astrologo

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Firenze Colline toscane Siena Isola d'Elba
Toscana

La Toscana che vi conquista tra paesaggi unici, città d’arte, storia millenaria e buon cibo La magica atmosfera della Toscana va scoperta giorno dopo giorno in tutte le sue sfumature: a passeggio nelle città d’arte, in bici nei parchi, sul mare o assaporando i suoi tanti prodotti tipici in un patrimonio naturalistico, culturale e storico unico al mondo che affascina tutti da secoli.

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PG Assisi PG Lago Trasimeno Perugia PG Castelluccio di Norcia
Umbria

Da Assisi a Perugia passando per Gubbio, il lago Trasimeno e la Cascata delle Marmore: l'Umbria è una meta turistica che incanta Cime vestite di boschi rigogliosi e grandi valli disegnate da fiumi, laghi e cascate; colline spesso coronate da borghi e castelli, attraversate da sentieri intrisi di storia, arte e cultura, in una naturalezza che ritempra corpo e anima: tutto questo e molto di più è l’Umbria, il Cuore Verde d'Italia.

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Marche PU Marmitte dei Giganti MC Lago di Cingoli Palazzo Ducale di Urbino
Marche

Le Marche, un tuffo nella storia, nell’arte e nell’architettura di una regione che profuma di mare, tradizioni e accoglienza Una grande varietà di paesaggi e una gamma infinita di colori che rendono impareggiabili le bellezze naturalistiche del territorio, a cui si aggiunge un patrimonio artistico che non teme confronti: così le Marche, con una superficie che non arriva ai 10.000 chilometri quadrati, vi conquisteranno per sempre.

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Sardegna Murales Orgosolo Cala Luna Nuraghi - Barumini
Sardegna

Sardegna, viaggio nell’isola del mare smeraldo, dei nuraghi, della natura incontaminata e delle tradizioni millenarie Acque cristalline, spiagge di sabbia soffice e candida, rocce granitiche incorniciate da una macchia mediterranea selvaggia e profumata: benvenuti in Sardegna, isola dai mille contrasti che vi saprà sedurre anche con un patrimonio archeologico unico e con l’innato senso di ospitalità della sua gente.

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Bracciano Galleria Borghese Giardino di Ninfa Isole Pontine
Lazio

Il Lazio non è solo Roma: paesaggi e i monumenti del Lazio Basterebbe Roma, la capitale d’Italia e museo a cielo aperto unico al mondo, a fare del Lazio una delle regioni più belle e interessanti. Anche a livello paesaggistico, vanta un territorio di grande impatto e notevole varietà, con il lungo litorale, le splendide colline, le montagne appenniniche. Una meta di cui innamorarsi.

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Pescara - Trabocco Campo Felice Campo Imperatore Pacentro
Abruzzo

Abruzzo, un viaggio tra mare, montagne, sapori, storia e la natura incontaminata di parchi e aree protette Regione dell'Italia centrale, l'Abruzzo ha due anime e un solo cuore. Prevalentemente montuosa e collinare, si affaccia su un meraviglioso tratto del mare Adriatico. In Abruzzo si trovano le vette più alte dell'Appennino, come il Gran Sasso e il massiccio della Maiella, oltre che l'unico ghiacciaio appenninico, ma anche spiagge incantevoli.

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Campania Pompei Positano Sentiero degli Dei - Costiera Amalfitana
Campania

La Campania tra paesaggi, storia, cultura e una tradizione gastronomica che tutto il mondo ci invidia Un clima sempre mite, una natura rigogliosa che incornicia paesaggi mozzafiato, borghi incontaminati e coste fiabesche: è la Campania, regione che riassume secoli di culture, tra Occidente e Oriente, in un solo gioiello del Mediterraneo noto per la sua impareggiabile ospitalità. Una meta per l'anima, gli occhi e il palato.

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Campagna Molisana CB Sepino IS Abbazia San Vincenzo al Volturno Campitello Matese
Molise

Molise, una piccolissima regione dai grandiosi paesaggi: venite a scoprirne storia e tradizione culinaria Il Molise è una regione densa di storia, caratterizzata da numerose e saporite eccellenze enogastronomiche, ma anche dalle ricche riserve naturali e dai borghi che sembrano cristallizzati nella storia. Una meta ancora tutta da scoprire, tra meravigliosi litorali marittimi e alti promontori mozzafiato

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Castel del Monte Isole Tremiti Puglia Teatro Margherita - Bari
Puglia

Puglia, la regione del sole tra due mari e una calda ospitalità in luoghi ricchi di storia Posta nel cuore del Mediterraneo, è un magico insieme di reperti, storia, arte e natura incontaminata, tra meravigliose coste e paesaggi da cartolina. È la Puglia, regione dalle spiagge dorate e acque cristalline, dai sapori intensi e dalle mete di gran fascino: Castel del Monte, i trulli, le isole passando per le città baciate da una luce unica e indimenticabile.

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Matera Chiese Rupestri Parco Nazionale del Pollino PZ Castelmezzano MT Nova Siri Escursione a cavallo
Basilicata

Basilicata, una regione dalle antichissime origini, sospesa fra due mari e con montagne di grande bellezza La Basilicata è una regione in cui il passaggio dell'uomo ha lasciato importanti impronte sin dalla preistoria. Con la denominazione antica di “Lucania”, è arricchita da un incredibile patrimonio artistico. Per non parlare del suo panorama mai noioso che spazia dalle Dolomiti Lucane al Parco del Pollino passando per due mari.

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VV Capo vaticano Tropea Parco Nazionale della Sila Spiaggia di Arcomagno - Scalea
Calabria

La Calabria è la regione del mare cristallino, dei Bronzi di Riace, di Reggio Calabria e Capo Vaticano, un mix che conquista tra storia e bellezza La Calabria, nota anche come punta dello stivale italiano, è una Regione dell'Italia Meridionale caratterizzata dall'incredibile diversità dei suoi paesaggi, con la vicinanza delle montagne a uno splendido mare che richiama turisti da tutto il mondo.

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Agrigento - Valle dei Templi Isole Eolie - Vulcano Noto Etna
Sicilia

Un tuffo in Sicilia, dove un mare d’arte, cultura e natura ve ne faranno innamorare perdutamente Un territorio variegato che conquista il cuore dei turisti di tutto il mondo con il suo meraviglioso mare e le città ricche di un fascino tutto loro. La Sicilia è un'isola da cartolina caratterizzata dai segni indelebili dei popoli che l'hanno vissuta e resa unica, tra testimonianze artistiche e culturali di enorme valore.

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