Molveno
D’estate e d’inverno, ma anche nelle mezze stagioni, Molveno è un ottimo punto di partenza per un itinerario verso nord, fino al di là del Passo delle Palade/Gampen Joch, dove la geografia alpina rimane quella della Val di Non. Qui a Molveno ci si trova ancora in una zona da sempre italofona e non troppo in quota, ben sotto i 1000 metri anche se con le Dolomiti di Brenta molto vicine, in un paese così ben attrezzato da meritare la qualifica di Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
D’estate, l’attrattiva principale è il lago di Molveno, che incoraggia alle passeggiate anche chi è fuori allenamento: un giro completo richiede non più di tre ore lungo circa 10 chilometri e senza problemi di dislivelli. Una meta popolare è il Rifugio Croz dell'Altissimo, da raggiungere in un paio d’ore, circa 600 metri più in alto, nel Parco naturale Adamello Brenta. Il rifugio può far parte di un suggestivo giro più lungo nella Valle delle Seghe fino a tornare al lago, magari lasciandosi aiutare per un buon tratto di salita dalla funivia che collega il paese con la località Pradèl. D’inverno, Molveno può fare da base d’appoggio per gli imponenti impianti sciistici sulla Paganella, anche se telecabine e seggiovie salgono dalla vicina Àndalo.
Castel Thun
Risalendo da Àndalo, la SS 43 della Val di Non lascia sulla destra l’imbocco della provinciale che porta in breve a uno dei più importanti castelli del Trentino. La sua posizione è elevata e panoramica, come a sancire lo storico ruolo dominante della famiglia sulla geografia locale. Questo castello si trova nel territorio di Ton, ma edifici storici dei Thun sono ancora oggi sparsi in Boemia e concentrati a Praga, dove il Palazzo Thun più importante è la sede dell’Ambasciata d’Italia nella Repubblica Ceca. La mole dell’edificio è imponente e austera, con attorno un complesso sistema di fortificazioni fatto di torri, mura, bastioni, camminamenti di ronda e fossati. Tutto questo protegge il Palazzo Comitale al centro, con vasti interni con arredi secolari, pareti intere in legno pregiato e dipinti della quadreria.
Una visita analoga si può fare al Castello del Buonconsiglio a Trento stessa, che con Castel Stenico, Castel Caldes, Castel Beseno e appunto Castel Thun completa la serie per cui il Trentino si può far invidiare in termini di fortezze d’arte. Ora l’itinerario prosegue verso i meleti di Tassullo e il capoluogo Cles.
Cles
È d'obbligo fare una tappa a Cles e al suo splendido Castello, raggiungere la terrazza panoramica che si trova nell’abitato per ammirare e fotografare il lago dall’alto oppure, se si è sportivi, sceglierlo come base per le avventure in kayak o lungo passerelle, canyon e cascate proposte dal Parco Fluviale Novella al versante nord. Cles possiede uno specchio d'acqua assolutamente affascinante e anzi piuttosto famoso, a una quindicina di chilometri e a quasi 1200 metri di quota: è il lago di Tovel. Ci si arriva prendendo la SP 73 per Tuenno e proseguendo per la provinciale 14.
Santuario di S. Romedio
Per raggiungere questo fiabesco luogo di culto, bisogna lasciare la statale della Val di Non all’altezza di Sanzeno e salire per una decina di chilometri. Ne vale sicuramente la pena, ma soltanto dopo avere visto Coredo e soprattutto avere capito qualcosa di più sulla storia della zona visitando con attenzione a Sanzeno il moderno complesso del Museo Retico. La Rezia, da cui prendono nome le Alpi Retiche dal Passo dello Spluga a quello del Brennero, era la regione abitata in età romana dalla popolazione dei Reti, comprendendo entrambi i versanti delle Alpi fra quelli che sono oggi l’Alto Adige, la Baviera meridionale e parte della Svizzera e dell'Austria occidentale. Il museo di Sanzeno è incentrato su temi archeologici, ma fa parte in realtà di una costellazione di iniziative espositive organizzate a tappeto in tutto il Trentino. In questo mondo arcaico si dice fosse intervenuta all’alba del Cristianesimo la figura eremitica di Romedio, che il suo Santuario ancora testimonia. Per chi da Sanzeno sale per la statale verso Fondo si apre da qui un tratto dell’alta Val di Non che accompagnerà fin oltre il Passo delle Palade/Gampen Joch.
Passo delle Palade/Gampen Joch
Anche qui è arrivata la sconfinata passione per la montagna di quel signore delle vette che è Reinhold Messner. Un’opera ingegneristica di guerra come il bunker alle Palade è diventata grazie a lui museo sotterraneo.