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UNESCO

I siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino

I siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino sono una serie di 111 siti archeologici localizzati sulle Alpi europee.

3 minuti

Sparsi tra Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, questi siti Patrimonio dell'Umanità Unesco sono una preziosa testimonianza degli insediamenti palafitticoli delle comunità preistoriche.
In Italia ce ne sono 19, situati nelle immediate vicinanze di laghi o zone particolarmente umide tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia GiuliaTrentino e  Alto Adige.

Cosa sono e dove si trovano i siti palafitticoli

Cosa sono e dove si trovano i siti palafitticoli

I siti palafitticoli preistorici delle Alpi sono una testimonianza unica di come le popolazioni dell'epoca preistorica, tra l'età neolitica e del bronzo, si fossero insediate nell'Europa alpina, in ambienti caratterizzati da una grande abbondanza di acqua.

La gran parte di questi siti si trova in Svizzera, ma l'Italia può vantare dei siti di particolare valore sul lago di Varese, dove sono stati identificati gli esempi di palafitta preistorica più antica, e sul lago di Garda.

Storia e informazioni sui siti palafitticoli

Museo delle Palafitte - Lago di Ledro

I resti degli insediamenti preistorici in Italia inclusi nel sito Unesco sono databili tra il 5000 e il 500 a.C., dal neolitico all'età del bronzo.
Le palafitte più antiche risalenti al neolitico sono state identificate sull'Isolino Virginia nel lago di Varese, in Lombardia.

Il villaggio di palafitte sul Lago di Ledro risale a 4000 anni fa. Lì sono stati rinvenuti numerosi reperti preistorici tra i meglio conservati in Italia, oggetti in bronzo, osso, pietra e ceramica, che ci forniscono una fotografia dell'evoluzione della vita quotidiana per oltre 4 millenni.

Perché i siti palafitticoli sono sito UNESCO

Perché i siti palafitticoli sono sito UNESCO

Gli scavi archeologici, possibili grazie a costose indagini e ricerche archeologiche, hanno portato alla luce insediamenti dell'Italia preistorica.
Nel 2011 l'Unesco ha inserito i 111 siti villaggi palafitticoli nel Patrimonio dell'Umanità, importanti per ricostruire la vita quotidiana nella preistoria, l'evoluzione dell'agricoltura preistorica, la zootecnia e la metallurgia.

Di particolare importanza per capire l'evoluzione degli insediamenti preistorici sono i siti palafitticoli veneti, risalenti a due diverse fasi di occupazione e sviluppo dell'insediamento nell'età del bronzo.

Cosa vedere tra i siti palafitticoli

Museo delle Palafitte - Lago di Ledro

Se volete fare un viaggio indietro nel tempo di oltre 4 millenni di storia dovete iniziare dall’Isolino Virginia, una piccola oasi di tranquillità nel lago di Varese, in Lombardia.
L’isola è il più antico abitato preistorico palafitticolo dell’arco alpino e l'esempio perfetto di come l'uomo, per far fronte ai mutamenti delle acque del lago, abbia dovuto più volte adattare o spostare le proprie dimore occupando luoghi diversi dell'isola e usando materiali diversi.
L'isola, parte del comune di Biandronno, ospita un interessante museo archeologico con ricostruzioni di abitazioni neolitiche ed esposizione dei reperti rinvenuti durante gli scavi.

Sempre in Lombardia è stato rinvenuto il più vasto insediamento palafitticolo preistorico. I resti dei pali che sostenevano le capanne, sommersi a poca distanza dalla riva del lago di Garda a Manerba del Garda e ancora ben conservati, hanno rivelato la presenza di villaggi di ampie estensioni che hanno resistito per oltre 4 secoli, dal XX al XVI secolo a.C.

Anche il sito palafitticolo del Palù di Livenza, tra i comuni di Caneva e Polcenigo in Friuli-Venezia Giulia, presenta i segni dell'evoluzione delle strutture palafitticole dall'età antica della pietra al neolitico, quando il bacino passò da lago a palude e in seguito a torbiera semi asciutta e infine bosco ricco di querce. I pali infissi e le travi orizzontali rinvenute sul sito dimostrano le capacità di adattamento delle popolazioni preistoriche e l'uso dei diversi materiali disponibili di volta in volta.

Il Laghetto della Costa di Arquà Petrarca in Veneto, il più ampio bacino d’acqua naturale dei Colli Euganei, ha nascosto per millenni numerosi reperti risalenti all'età del bronzo antico, oggi conservati tra il Museo Archeologico Nazionale Atestino nel vicino comune di Este e il Museo Civico di Padova.

Per vivere un'esperienza davvero immersiva e completa, però, dovete raggiungere il suggestivo Lago di Ledro in Trentino Alto Adige. Lì, sul finire degli anni 30, dopo l'abbassamento del livello del lago, sono emersi i preziosi resti di un villaggio palafitticolo dell’età del Bronzo Antico-Medio, tra il 2200 e il 1350 a.C.

Il lavoro fatto per riportare alla luce i reperti e dar loro una nuova vita vi lascerà a bocca aperta: il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro, rinnovato nel 2019, vi accompagna in un percorso fatto di ricostruzioni di capanne e vetrine in cui sono conservati reperti unici come frammenti di intonaco e della pavimentazione, resti di tessuto di lino, parti di canoe e oggetti di osso e bronzo. 
Particolarmente suggestive sono le ricostruzioni della capanna della sciamana, quella del capo villaggio e quella di agricoltori, pescatori e cacciatori. Un modo unico per vedere coi propri occhi l'organizzazione e l'ingegno delle popolazioni che hanno abitato l'Italia preistorica.

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